martedì, ottobre 30, 2007

500

Non si tratta della nuova versione del film sulla Battaglia delle Termopili e nemmeno del nuovo modello della Fiat.
Non si tratta neppure della misura in millimetri del mio attributo, altro che John Holmes.
E' che non me ne sono accorto prima, ma questo blog ha superato i 500 post.
E il pensiero e' ovviamente uno solo: "Ne ho sempre tante di cazzate da dire!".

Appuntamento al millesimo post.

Come gestire le priorita'

Al terzo volo con Ryanair sulla tratta Orio-Bratislava, ho finalmente capito come gestire la faccenda dell’imbarco prioritario.
Come tutti voi saprete, Ryanair, compagnia leader nei voli low-cost, non assegna un numero al momento del check-in, ma funziona con la regola del "primo arriva, meglio alloggia" (io ho in mente un vecchio film con Paolo Villaggio, in cui parte con aereo charter e si lancia a conquistare i posti migliori al grido di "Occupato! Occupato! Occupato!").
Viene quindi messo in vendita un servizio aggiuntivo che e‘ l’imbarco prioritario, ovvero la possibilita‘ di salire a bordo per primo.
Peccato che ci siano diversi modi di gestire l’imbarco prioritario. Vi riporto quelli in vigore a Orio e a Bratislava. A voi indovinare quale dei due e‘ quello italiano.

Opzione 1.
L’assistente a terra chiama l’imbarco, verifica l’identita‘ e indirizza la persona in possesso del titolo alla fila prioritaria, altrimenti alla fila dei comuni mortali.
La fila prioritaria viene portata verso l’aereo e solo quando la fila e‘ conclusa, parte la fila normale.
In questo caso il trucco e‘ quello di non mettersi in nessuna fila, in modo da potersi infilare dietro la fila prioritaria appena questa finisce e quindi davanti ai comuni mortali.

Opzione 2.
L’assistente a terra chiama l’imbarco per i passeggeri a priorita‘ e li fa salire sul bus per l’aereo. Finita la fila prioritaria (mentre tutti aspettano erroneamente che il bus parta), inizia a imbarcare i passeggeri senza priorita‘, che a questo punto salgono sul bus mischiandosi ai prioritari.
In questo caso il gioco e‘ piu‘ semplice, anche se l’ideale e‘ riuscire a salire tra gli ultimi del bus (ma attenzione che non si riempia e tocchi poi aspettarne un secondo!).
Capita l’antifona, senza priorita‘, ma con uno scatto atletico che in gara mi sogno, sono anche riuscito a sedermi nei posti davanti alle uscite di sicurezza, che offrono il maggior spazio per le gambe.

A chi giustamente si domanda, quindi, a cosa serva pagare l'imbarco prioritario (per carita', e' una decina di euri) rispondo "Non lo so".
A chi, invece, pensa che la cosa migliore e' fare l'imbarco prioritario solo per l' aeroporto in cui questo e' getito a modo, rispondo che, ovviamente, Ryanair non consente di prendere la priorita‘ solo per un viaggio, se si fa andata/ritorno.

lunedì, ottobre 29, 2007

Cartagena 2

Sabato sera, fresco di arrivo dalla Germania e potendo contare sulla traduzione live delle regole da parte del paziente (piu' o meno) Attila, abbiamo provato la nuova versione di Cartagena.
Questo gioco di carte, pur basandosi sul meccanismo del primo, aggiunge due elementi che cambiano notevolmente la strategia.
Il primo e' la presenza della barca a meta' percorso, che crea una sorta di discontinuita' nella strategia di avvicinamento.
Il secondo, molto piu' importante, e' che ora, per ottenere le carte da giocare, non si deve retrocedere un proprio pirata, bensi' avanzare uno di quelli degli avversari. La strategia quindi cambia molto, perche' prima si sceglieva in base alle carte che uno aveva in mano, mentre adesso il vantaggio che si da' all'avversario e' assolutamente ignoto.
Io in tutto cio' non ci ho capito granche', oltre ad essere stato un po' sfortunato con le carte. Risultato: ultimo e di tanto.
Il gioco pero' mi e' piaciuto. Ha quella velocita' e semplicita' che lo rende perfetto per serate poco impegnative e molto divertenti.
Voto: 6.5.

Primo week-end di rientro

E dopo una lunga settimana in trasferta, il meritato rientro.
Il tempo e' stato denso di cose da fare, persone ad vedere e saluti da fare e il ritorno all'ora solare mi ha dato un'ora in piu' che si e' rivelata preziosa.
In ordine sparso:
- incontrato AR per caso per strada
- portati AA e mio padre a fare acquisti al Saturn (grazie a entrambi per i punti fedelta')
- installato decoder SKY
- ritirato ultimo pacco di giochi in arrivo dalla Germania (vari scenari di Catan piu' Cartagena 2)
- visite parenti varie (mia nipote mi ha chiamato per nome!)
- cena con giocata a Cartagena 2 (si veda post relativo)
- passaggio alla Borsa del Fumetto e alla Feltrinelli (che essendomi poi dimenticato l'adattatore del PC a Milano forniscono l'unica fonte di svago per questi giorni)

In tutto cio' un grosso ringraziamento a Roby, che domenica, di ritorno da una gara da 15 km, invece di collassare (come io avrei fatto, stremato) sul divano, mi ha accompagnato in giro e poi al pullman.

giovedì, ottobre 25, 2007

Con colleghi così...

La mia azienda ha mandato una mail dove, a seguito di implementazioni della legge sulla sicurezza sul lavoro, comunica che verranno forniti nuovi tesserini identificativi da usare presso i clienti.
Hanno messo due esempi molto realistici: il tesserino di Orlando Bloom e quello di Marissa O.C. (al secolo Mischa Barton).
Ora, al di là della disparità di trattamento tra maschietti e femminucce (che so, potevano mettere Michelle Pfeiffer, Angelina Jolie, Monica Bellucci o una gnocca di Hollywood qualunque sopra i venticinque anni), mi sembra evidente che la cosa sia assolutamente priva di agganci con la realtà lavorativa di tutti i giorni.
Ridateci il classico Mario Rossi!!!

mercoledì, ottobre 24, 2007

Knocked Up (Molto incinta)

Stasera ho inaugurato la stagione del Kino, ovvero del Cinema a Bratislava, cosa sempre complessa perché generalmente i film che vorrei vedere li doppiano in Slovacco.
Tra quelli a disposizione, ho deciso di andare a vedere questa commedia che prometteva risate e lacrimuccie.
Essendo da un po' che non vedevo film americani in lingua originale, ho fatto un po' fatica a capire le battute iniziali che, a sentire quanto rideva il mio vicino, erano probabilmente le migliori.
Comunque il film mi è abbastanza piaciuto, anche se in alcuni punti un po' scontato e in altri un po' superficiale (forse sono particolarmente buono visto che l'alternativa era stare in albergo).
Voto: 6.

PS.: La cosa bella è stata vedere che i principali negozi del mall dove c'è il cinema sono ancora lì, ma a fianco ne hanno aperti almeno altrettanti (tutto un nuovo edificio). I giorni di shopping da depressione li passerò lì (per non parlare di cosa succede se arriva Roby...).

Che, c'avete un euro?

Io non sono mai stato uno particolarmente attento ai soldi e nemmeno uno che ha mai pianto particolare miseria.
Però quando mi tocca anticipare le spese per l'albergo, gli aerei, l'appartamento dei prossimi mesi, oltre a tutte le spese correnti, magari due conticini me li faccio anch'io.
In pratica, è come se mi stessi pagando una lunga vacanza. Ma allora andavo alle Maldive o negli States...

Comunicazione di servizio

Il cliente presso cui mi trovo, per garantire il massimo impegno dei dipendenti e dei collaboratori, ha delle regole per l'uso di Internet molto strette.
Sto quindi provando a pubblicare via e-mail.
Potrebbe essere che il risultato sia di strano formato o peggio.
Abbiate pazienza, spero di trovare una soluzione migliore al più presto.

martedì, ottobre 23, 2007

A Bratislava piove

E io, ovviamente, non mi sono portato l'ombrello.
Ho quindi colto l'occasione per rinfrescare un paio di posti in cui non ero ancora stato.
La giornata è passata tranquilla, ma la solitudine mi pesa un po'. Il momento più critico è la cena, almeno adesso che sono in albergo. Lì la voglia di uscire, sedersi solo in un ristorante e mangiare è un po' quello che è, soprattutto se la dieta che mi sono imposto mi impedisce di passare alla cioccolateria Maximilian, quella dove la cioccolata è molto buona, ma le cameriere di più.
Per mettermi di ulteriore buon umore, Judita ha bocciato la mia proposta di rientrare ogni tanto il lunedì, invece della domenica. E anche il 7 dicembre (addio Giochi Sforzeschi). Per fortuna che il ponte del 1° novembre è andato bene...
So già come andrà a finire, in quei brevi periodi che sarò in Italia (in pratica il sabato) rimpallerò come una trottola e sparerò tante di quelle minchiate da far dubitare seriamente della mia sanità mentale.

lunedì, ottobre 22, 2007

Primo giorno in trasferta

La giornata di oggi è stata lunga.
L'accoglienza della banca è stata abbastanza calorosa, salvo poi rifilarmi una postazione e lasciarmi lì in totale solitudine.
Sono rimasto positivamente colpito da quanto mi ricordi ancora quello che ho fatto l'altr'anno (tenuta conto della voglia che avevo in quel periodo).
La scena divertente si è avuta all'inizio. Stavo controllando che tutto fosse stato correttamente definito a livello di autorizzazioni e cerco di utilizzare una applicazione. Il comando è semplice: "H" e poi invio. Non succede nulla. Chiamo allora Judita e glielo faccio notare. Faccia strana, poi prova anche lei. Niente. A questo punto, non contenta, riprova. Solo che stavolta picchia forte sui tasti, mica che il computer sia diventato sordo. Ovviamente non ottiene nessun risultato e in più si sente ovviamente anche un po' stupida.
Sul lato italiano, invece, iniziano ad arrivare le reazioni sorprese di chi ha scoperto solo oggi, su questo blog oppure al suo arrivo in ufficio, che per i prossimi mesi non mi si vedrà in giro.
Cena al pub Belga, dove sono cambiati i camerieri, ma la cucina è sempre di livello (anche se mi ricordavo porzioni più grandi).

Le Rosse in cima al mondo (col giallo)

Ieri finale shock del mondiale di Formula 1. Dopo un anno dove a farla da padroni sono stati i veleni, gli scandali, le scorrettezze, le lamentele, il mondiale piloti si decide nell'unico posto deputato, la pista.
Il campioncino in pectore stecca, forse per la troppa inesperienza. Il campione uscente sconta gli sgambetti della sua stessa scuderia. Ne esce il terzo incomodo, il freddo finlandese; colui che ha preso lo scomodo seggiolino di Schumi e l'ha portato in cima al mondo.
Encomiabile il comportamento di tutta la Ferrari. Basta vedere Massa quando Kimi rientra dal secondo stop ai box per capire dove sta la differenza tra le rosse e la McLaren. I primi sono una squadra, gli inglesi no.
Mette tristezza poi la faccenda delle benzine e del ricorso per far guadagnare a Hamilton quelle due posizioni che a tavolino darebbero ciò che ha buttato via nelle ultime due gare.
Spero che la classifica finale resti quella della pista, altrimenti verrebbe definitivamente gettata nel cesso quella briciola di credibilità e interesse che questo sport ha ancora (fondamentalmente grazie alla Ferrari).

domenica, ottobre 21, 2007

Rugby World Cup - Finale - Inghilterra vs Sudafrica

E così siamo giunti alla fine di questa Coppa del Mondo. La squadra favorita contro la squadra che nessuno si sarebbe mai aspettato di trovare in finale.
E meritatamente, vincono i favoriti, gli Springboks. 15-6.
Anche se devo dire che mi è piaciuto di più il gioco degli inglesi, che hanno giocato oltre le loro possibilità per colmare il gap nei confronti dei sudafricani. Se poi fosse stata buona la meta a inizio ripresa (per me poteva esserlo, ma ci sta anche l'opposto giudizio arbitrale), forse, si sarebbe vista un'altra partita.
E' mancato Wilkinson, al di là dei due calci piazzati. Mentre Montgomery è stato presente e puntuale negli interventi.
E' stata veramente una bella partita, in cui tutti hanno dato tutto quello che potevano dare. La prova è che gli sconfitti non si sono lasciati andare alle solite scene tragiche di pianti inconsolabili. Quando hai la certezza di aver dato tutto e che non è bastato solo perchè chi avevi davanti era molto più forte di te, non si può recriminare nulla. Ma solo uscire dal campo a testa alta, coperti dagli applausi di tutti.

Si parte, via!

Dopo una settimana di tensione, della quale preferisco non parlare perché ci tengo a dimenticarne buona parte, è arrivata la conferma di una cosa di cui non avevo ancora scritto, anche se qualche indizio l'avevo postato.
Non contenti dei danni fatti l'anno scorso, la banca slovacca per cui mi ero cuccato un anno a Bratislava ha chiesto ai miei capi di poter usufruire ancora dei miei servigi.
E così, eccomi qui a Bratislava, invece che a Nuova Delhi.
La città non mi sembra molto cambiata, almeno a una prima impressione. Certo, l'aeroporto ha un terminal in più e ci sono sempre un sacco di cantieri.
Ma le vie del centro hanno più o meno gli stessi ristoranti e lo stesso tipo di gente che va in giro (poca essendo domenica sera e facendo freddino).
Colgo l'occasione per scusarmi con tutti quelli cui avevo detto che avrei chiamato per salutarli una volta che avessi avuto conferma della partenza, ma con meno di 48 ore tra la conferma della partenza (con ancora l'alloggio da trovare) e il volo, il tempo per fare tutto non c'era.

PS. se è vero che di quello che è successo nell'ultima settimana non voglio parlare, però c'è qualcosa che vorrei dire a una persona che ha detto alcune parole di troppo. Ma siccome non sono bravo, uso le parole di un amico.

venerdì, ottobre 19, 2007

Io so che tu sai che io so

All'interno di una notizia potenzialmente seria, quale l'esistenza di apparecchi telefonici modificati in modo da spiare la moglie, il vicino, il dipendente, non poteva mancare l'elemento comico, se non addirittura farsesco della cosa.
I coniugi di due coppie, abitanti nello stesso condominio, avevano intrecciato (nel senso uomo A con donna B e viceversa) tutti all'insaputa gli uni degli altri (lo ammetto mi sto incasinando). Evidentemente (chissà poi perchè) la fiducia era quel che era, per cui tutti e quattro avevano un telefonino modificato.
Repubblica cita: "I quattro protagonisti si trovano ora nel duplice ruolo di parti offese e di indagati."
Delle due l'una. O tutti e quattro erano talmente dementi da non pensare che come uno si metteva a spiare, anche l'altro poteva farlo (per non parlare della storia del bue che dice al toro "Cornuto"). Oppure ognuno sapeva perfettamente dell'altro e il telefono era un gadget erotico in questo scambio di coppie.
Io, da maligno quale sono, penso la seconda.

Cenerentoliadi Ottobrine

Classico appuntamento alla Casa del Gioco, con giochi ed enigmi.
Come già la volta precedente, faccio squadra con il campionissimo xmau, ma, per incasinare le statistiche storiche della manifestazione, cambiamo nome alla squadra in "PM".
Una parte di me, quella orientistica, pensa che forse è un pochino menagramo, ma nella terra della logica non c'è posto per le superstizioni.
E infatti, il primo gioco è un gioco a fortuna, una slot machine: dici un numero, ti do un punteggio in base a una regola che tu non conosci. Risultato: tutti gli avversari fanno almeno otto punti, noi 2,5. Che in una serata a quattro squadre sono una mazzata. Aggiungiamo un gioco buffo da tristezza e un gioco annullatoci perché ci ha inavvertitamente detto la soluzione. In pratica una gara ad inseguimento continuo.
A partire dal quinto gioco iniziamo a carburare (quattro primi posti e un secondo) e riusciamo a recuperare almeno la terza posizione. La seconda posizione è solo mezzo punto (MP, sarà un caso?).
Io ho contribuito in maniera sufficiente. Un paio di spunti che Maurizio ha concretizzato poi ad una velocità per me improponibile.
Per la cronaca, Aldo si è giocato i mignoli su tre giochi secondo lui impossibili da risolvere e se li è persi tutti e tre. Come si discuteva dopo, ormai i suoi schemi mentali sono sufficientemente noti per riuscire in breve tempo ad esplorare tutte le possibilità e trovare la chiave. Ciò nulla toglie al fatto che i giochi sono comunque e sempre molto divertenti.
Alla fine, visto anche che si era finito presto (se non è stato il record di velocità di una serata, poco ci manca), Gigi, gestore della Città del gioco, ha tirato fuori torta e spumante per celebrare, con dieci giorni di anticipo, il compleanno di Aldo.

giovedì, ottobre 18, 2007

Stardust

Film tratto da un romanzo di Neil Gaiman, che ai tempi mi era piaciuto abbastanza.
Il film si pregia della partecipazione di star del calibro di Michelle Pfeiffer (autentica calamita per me), Robert De Niro e, in piccoli camei, Peter O'Toole e Rupert Everett. Ma tutto questo ben di Dio si perde in un film che non è capace di decidere cosa vuole essere: una fiaba per bambini (magari un po' cresciuti) o un film fantasy a tutto tondo.
La storia perde quindi ritmo, soprattutto quando insiste nelle scene dove si vedono i vari personaggi spostarsi (a cavallo, in carrozza, sulla nave volante del Capitan De Niro), con chiaro riferimento al Signore degli Anelli di Jacksoniana memoria. Lo spreco di effetti speciali è un ulteriore elemento di intralcio a un film che, invece, avrebbe potuto benissimo essere molto piacevole. In fondo, quasi tutti i personaggi sono abbastanza ben delineati (forse solo De Niro è un po' troppo sornione) e la storia è decisamente simpatica.
Una menzione a parte, per quello che mi riguarda, per Michelle Pfeiffer, costretta con il procedere della storia a invecchiare ed imbruttirsi sempre più. Uno spreco.
Chi era con me, perchè non ha letto il libro o, forse, per umana pietà nei confronti del misero proponente (il sottoscritto) ha detto che l'ha apprezzato.
Io gli do un 6+. Il libro, invece, ve lo consiglio per una serata di pioggia.

martedì, ottobre 16, 2007

Invasion

Serata al Cinema, anche se con molti meno partecipanti di quanto speravo.
Il film è il remake del famosissimo L'Invasione degli Ultracorpi, pietra miliare del cinema di fantascienza, e presenta nel cast stelle del calibro di Nicole Kidman e Daniel Craig.
Il film regge il confronto con l'originale, anche se, nell'adattarsi agli standard moderni, cade in alcuni eccessi di azione che rompono un po' l'atmosfera (il bambino di dieci anni che fa un'iniezione di adrenalina nel cuore è un po' esagerata). Il punto fondamentale, infatti, è la tensione, prima del non capire cosa sta succedendo ai propri vicini (Mio marito non è più mio marito), poi del non potersi addormentare per paura di trasformarsi.
In questo il film è ben strutturato e Nicole Kidman è molto brava. Le scene di azione, come già detto, sono invece un po' sopra le righe, come pure il finale (che ovviamente non vi svelo).
A me è piaciuto, ma continuo a preferire Nicole Kidman quando era rossa.
Voto 7,5.

lunedì, ottobre 15, 2007

Arge Alp

Per la mia ultima gara 2007, ho scelto (o meglio, hanno scelto per me) questa manifestazione internazionale, che si colloca all'interno degli scambi culturali delle regioni che aderiscono appunto all'Arge Alp.
Come tutte le manifestazioni a rappresentanza regionale, anche questa ha sempre qualche strascico polemico, anche se questa volta non è stato legato alle convocazioni, ma proprio al fatto di partecipare o meno in maniera ufficiale, visto che la Regione non aveva dato il suo supporto.
Sia la posizione del CRL (contrario alla partecipazione) sia quella di chi ci è comunque andato, erano comprensibili. Io, nella mia idea che le persone devono comunque comportarsi meglio delle istituzioni che le rappresentano, soprattutto se si parla di relazioni con altri popoli, ritengo che sia stato giusto partecipare comunque alle gare, cosa dimostrata anche dalla calda accoglienza degli altri land.
La gara a staffetta del sabato è andata discretamente. Corta quanto basta, l'ho affrontata in sicurezza, usando i molti sentieri e corricchiando abbastanza. Il tempo non è stato eccezionale, ma ha ottenuto due risultati inaspettati, battere Roby (lo dico solo perchè so che lei ci rimane male ;-) ) e recuperare due posizioni in classifica.
La gara della domenica, invece, era piuttosto lunga e le mie gambe non andavano. A questo aggiungiamo una scelta suicida sul secondo punto (discesa nel verde per prendere una traccia che si è rivelata poi essere assolutamente impraticabile, invece di stare sul sentiero e fare un giro un po' più largo ma molto più veloce) e un paio di errorini da stanchezza nella parte finale. Risultato, due ore di gara e ultimo posto in classifica.
Il bosco, però, era bellissimo e il tempo stupendo (anche se un po' freddo). Insomma, un weekend veramente positivo (al di là del rsultato).

domenica, ottobre 14, 2007

Rugby World Cup - Semifinali - Sudafrica vs Argentina

La seconda semifinale non ha riservato sorprese. La squadra più forte, con una tattica attendista, ma di sicuro effetto, ha capitalizzato ogni errore dei Pumas e si è portata là dove tutti si aspettavano che arrivasse, in finale.
Gli argentini hanno provato a mettere in difficoltà gli Springboks, ma al primo errore, una palla intercettata è stata portata immediatamente in meta, indirizzando subito la partita.
37 - 13 il risultato finale, a evidenziare la differenza di livello tra le due squadre.
Devo dire che rispetto alla partita con le Fiji, il Sudafrica mi ha colpito positivamente.
A questo punto, entra in finale da favorito, visto anche il risultato ottenuto con gli inglesi nella partita del girone iniziale. Ma quella era un'Inghilterra senza Wilkinson e ancora in fase di carburazione. In una Coppa del Mondo che ci ha riservato tante sorprese, chissà cosa ci riserva il futuro...

Rugby World Cup - Semifinali - Francia vs Inghilterra

La semifinale più inaspettata del tabellone regala il risultato più inaspettato (anche se per me il più sperato).
L'Inghilterra, guidata dal solito Wilkinson e da una meta al primo minuto, riesce a mandare fuori i padroni di casa.
Il primo tempo vede appunto una meta inglese (non trasformata) proprio all'avvio, cui i francesi rispondono con due punizioni un po' dubbie. Per tutto il primo tempo mi sembra che l'arbitro abbia un occhio di favore per chi ospita e questo manda un po' su di giri gli inglesi.
La Francia, però, non è in serata e non riesce ad andare oltre un misero punto di vantaggio.
Nel secondo tempo, l'arbitraggio ritrova la sua neutralità e la Francia spinge di più, ma l'Inghilterra tiene e, anzi, inizia a controllare sempre più il gioco. Un calcio per parte è tutto quello che si vede (9 - 8 per la Francia).
Quando poi un drop di Wilkinson si stampa sul palo, sembra proprio che la dea bendata punti tutto sui galletti.
In realtà non è così. A meno di dieci minuti dalla fine, l'Inghilterra si butta in avanti e ottiene una punizione che Wilkinson non può sbagliare. La Francia, sotto nel punteggio, si butta in avanti e sembra quasi fare meta, ma sulla linea sbaglia e perde la palla. Sul ribaltamento, Wilkinson centra un drop, portando i suoi a distanza di sicurezza.
L'ultimo minuto è un assalto alla disperata dei francesi alla ricerca della meta decisiva, che però non arriva.
Wilkinson riesce a portare l'Inghilterra, una squadra con tanti limiti, ma con un carattere indomito, a giocarsi la seconda finale consecutiva.
La strategia sarà la solita, mettere Jonny Wilkinson in condizione di calciare. E' riuscita a protarli in finale, chissà che non li porti ancora più su.

giovedì, ottobre 11, 2007

L'ultima ora

Con questo episodio si conclude la mini-serie di Demian, che in diciotto numeri ha esplorato le vie del noir alla francese.
Devo dire che quest'ultimo episodio non mi è piaciuto, né per come è finito, né per come si è svolto.
L'impressione è che si sia messa troppa carne al fuoco, senza poi andare un minimo in profondità, come se in realtà si fosse pensato il tutto contando su un paio di numeri in più e poi dovendo chiudere tutto un po' prima perchè le uscite erano di meno (cosa che vedo spesso anche in alcune serie americane quando vengono chiuse per scarse vendite).
Peccato, perché il resto della serie si era sempre mantenuta su un buon livello di narrazione, con il giusto equilibrio tra azione e caratterizzazione dei personaggi.
Sembra che l'abitudine a produrre serie continue (che chiudono solo quando le vendite sono decisamente basse), in cui non c'è da preoccuparsi di che fine farà il personaggio, influisca un po' sulla capacità di inventare un bel finale, non necessariamente chiuso. Poi io, come ho già detto più volte, sono molto sensibile a come viene scritto il finale, sia esso di un libro, di un film o di un fumetto (può valere la metà del giudizio complessivo) e questo mi rende particolarmente severo.

Adesso vediamo come sarà la nuova mini-serie Volto Nascosto che comincia questo mese.

mercoledì, ottobre 10, 2007

I quattro lati del triangolo

La chicca del corso (al di là di statistiche che da una presentazione all'altra cambiavano nei valori) è stata questa.
Per illustrare gli elementi che necessari a un processo, il docente ha disegnato un triangolo dicendo che ne avrebbe messo uno "su ognuno dei quattro lati". E l'ha anche ripetuto, incurante del fatto che gli elementi erano tre come i lati che aveva appena disegnato.
A mente fredda, il fatto che stesse parlando di frodi mi fa pensare che potesse trattarsi di qualcosa di voluto (d'altra parte, aveva appena cercato di ciulare il cellulare a me e a un altro...), voi che ne dite?

Paria dei cieli

Oggi ultimo giorno del corso alla SDA Bocconi.
Il corso è stato decisamente interessante, tranne forse un po' oggi.
Solo una cosa, però, cari i miei compagni di corso: tiratevela un po' meno.
D'accordo che io ci sono entrato per caso, d'accordo che non gestisco nessun portafoglio (a malapena il mio), d'accordo che non ho fatto la Bocconi. Ma caspita, almeno una parola!!
Oddio, non è che tra loro poi si guardassero di buon occhio (tutti concorrenti a caccia dei segreti altrui), però, almeno un minimo di facciata facevano finta di mantenerla.

lunedì, ottobre 08, 2007

Sda Sda Umpa

Tre giorni di corso allo SDA Bocconi, in preparazione al nuovo progetto che comincerò tra due settimane.
Io che, orgogliosamente, non avevo mai messo piede alla Bocconi, mi trovo catapultato in mezzo a esperti di marketing, gestori di portafogli commerciali, responsabili di prodotto e persino un direttore generale, a parlare di cose di cui non so assolutamente niente.
Ovviamente, mi è anche toccato aprire il giro di autopresentazioni.
Non è che potevo dire la verità, quindi ho abbellito un po' quello che faccio. Non dirò cosa ho detto, perchè delle palle che dico, di solito, mi vergogno.
Le sessioni sono state interessanti, anche se metà dei concetti necessari per capire al meglio gli scenari illustrati sono a me sconosciuti (in realtà speravo che li spiegassero lì).
Spero che le prossime due giornate siano più accessibili per un neofita come me.

Tra i lati positivi, il ristorante, che era veramente buono (e gratis).
Tra le cose buffe, il marketing del brand, ovvero le magliette e le sciarpe con il logo della scuola.

Rugby World Cup - Quarti di finale - Argentina vs Scozia

Partita oggettivamente brutta, dove la superiorità dell'Argentina e i terribili svarioni della Scozia non portano di certo grande divertimento.
Ciò nonostante la Scozia resta in partita fino alla fine, ma non riesce a realizzare quella sporca ultima meta.
Il risultato finale 19 - 13, garantisce sin da adesso una finale che vedrà affrontarsi una squadra dell'emisfero nord e una dell'emisfero sud.
Chi mi conosce quali siano le mie simpatie, ma visto che non ci prendo mai, me le tengo per me.

Rugby World Cup - Quarti di finale - Sud Africa vs Isole Fiji

La terza delle squadre favorite non segue la sorte delle prime due, anche se si impegna abbastanza nel farlo.
Il Sud Africa gioca maluccio, non impone la sua superiorità se non negli ultimi minuti, becca due mete in superiorità numerica e poco manca che non si becchi la terza, quella di un sorpasso che avrebbe avuto del fenomenale.
Da lì, le Isole Fiji, che fino a quel momento avevano tenuto il campo alla pari, cedono e vengono ricacciate lontano (37 - 20 il risultato finale).
La paura dei sudafricani si concretizza anche in una serie di risse che l'arbitro fatica a sedare (per me, un arbitro che arriva a dire "Don't spoil a great game!", non rovinate una grande partita, per calmare gli spiriti e ci riesce, è comunque un grande).
Dopo questa partita, non vedo più gli Springboks come i grandi favoriti, ma, comunque, essere riusciti a risalire dal casino in cui si erano cacciati da soli potrà dar loro grande sicurezza per arrivare in finale.

sabato, ottobre 06, 2007

Rugby World Cup - Quarti di finale - Nuova Zelanda vs Francia

Se il quarto di finale tra Australia e Inghilterra aveva avuto un risultato a sorpresa, quello tra gli All Blacks e i francesi è stato con il botto.
Come pronosticato dal buon SteGal67 (il fatto che si chiami Galletti, potrebbe far pensare, erroneamente, che tifi per i transalpini), la Francia ha messo in difficoltà gli avversari, pur non schierando all'inizio Michalak e Chabal.
Il primo tempo è dominato dai neozelandesi, che però non riescono a concretizzare una fuga, mentre i francesi con un calcio al quarantesimo riescono a tenere lo svantaggio sui dieci punti (13-3).
Nel secondo tempo, McAllister becca un giallo e la Francia utilizza la superiorità per ottenere un calcio e una meta. La risposta della Nuova Zelanda è immediata, ma la meta non viene trasformata.
Entrano Chabal e Michalak. Quest'ultimo, appena entrato, è protagonista dell'azione decisiva, quella che porta alla meta, trasformata.
I due punti di vantaggio della Francia resistono fino alla fine, perchè la Nuova Zelanda, che ha ormai fuori Carter, McAllister e Hayman e McCaw si intestardisce a cercare lo sfondamento contro una difesa rocciosa e perfetta, mentre forse un drop o la ricerca di una punizione sarebbero state meglio.
I commenti a caldo parlano di Pool di qualificazione troppo facile e di un arbitro un po' a favore dei francesi (il passaggio a Michalak nell'azione della meta forse era in avanti), ma sono piccole scuse. Gli All Blacks tornano a casa perchè nel primo tempo, quando la Francia era vulnerabile, non sono stati capaci di finirla e nel secondo non hanno avuto la freddezza e la forza che chi vuole diventare campione del mondo deve avere.

Rugby World Cup - Quarti di finale - Australia vs Inghilterra

Il primo quarto di finale ha visto la sorpresa della vittoria dell'Inghilterra sull'Australia.
12-10 il risultato finale, grazie ai calci del solito Wilkinson, anche se non perfetto come sempre, e a una intensità in difesa e in mischia che ha completamente annullato gli australiani.
Devo dire che, pur continuando a sbagliare i pronostici, sono molto contento del risultato.
Stasera Nuova Zelanda - Francia, che stabilirà il prossimo avversario degli inglesi.

venerdì, ottobre 05, 2007

Prove mentali di una certa difficoltà

Tutti gli anni, poco prima dell'assegnazione dei Nobel, l'università di Harvard assegna gli Ig-Nobel, premi a ricerche che, contando sui contributi di enti poco attenti ai loro soldi o molto fiduciosi nel futuro, esplorano branche della scienza poco frequentate dal mondo accademico.
Insomma, un premio al "..ecchissene...".
Tutti gli anni, Repubblica fa un articolo pressoché identico.
Visto che però, alcuni di quest'anno sono interessanti, li riporto di seguito. Tra parentesi, i miei commenti

MEDICINA Brian Witcombe di Gloucester, Regno Unito, e Dan Meyer di Antioch, Usa, per uno studio sugli effetti collaterali di mangiare le spade (leggasi mal di gola)

FISICA Lakshminarayanan Mahadevan della Harvard University, Usa, e Enrique Cerda Villablanca dell'Università di Santiago del Cile per aver studiato come le lenzuola si spiegazzano (ma intendono da sole?)

BIOLOGIA Johanna E. M. H. van Bronswijk dell'Università della Tecnologia di Eindhoven, Olanda, per un censimento di tutti gli organismi che vivono nel letto (preferisco non sapere)

CHIMICA Mayu Yamamoto dell'International Medical Center del Giappone per la scoperta di un modo per estrarre vanillina, la fragranza e l'aroma della vaniglia, dallo sterco di mucca (come già diceva De Andrè, "Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior")

LINGUISTICA Juan Manuel Toro, Josep B. Trobalon e Núria Sebastián-Gallés dell'Università di Barcellona per aver dimostrato che i ratti a volte non riescono a distinguere tra una persona che parla giapponese al contrario e una che parla olandese al contrario (Oh, mio Dio, sono diventato un ratto!!)

LETTERATURA Glenda Browne di Blaxland, Australia, per il suo studio sull'articolo inglese "the" e sui problemi che crea a chi deve fare elenchi in ordine alfabetico

PACE Air Force Wright Laboratory di Dayton, Usa, per aver suggerito lo sviluppo di un'arma chimica, la cosiddetta "bomba gay", capace di sviluppare un'irresistibile attrazione sessuale tra i soldati nemici (e le soldatesse?)

ALIMENTAZIONE Brian Wansink della Cornell University, Usa, per aver studiato l'appetito apparentemente illimitato degli esseri umani dando loro da mangiare una quantità illimitata di zuppa (Ho qui in ufficio alcuni volontari per la nuova sessione di esperimenti)

ECONOMIA Kuo Cheng Hsieh di Taichung, Taiwan, per aver brevettato nel 2001 un meccanismo che cattura i rapinatori di banche gettando su di loro una rete (Spider-man, spider-man, does whatever a spider can)

AVIAZIONE Patricia V. Agostino, Santiago A. Plano and Diego A. Golombek dell'Università Nazionale di Quilmes, Argentina, per aver scoperto che il Viagra facilita il recupero del jetlag nei criceti (Ma guarda che scuse si inventano per giustificarne l'acquisto)

Prove atletiche di una certa difficoltà

Perchè se è vero che il servizio ATM in questo periodo mi fa saltare i nervi, è anche vero che alcuni utenti fanno anche peggio.
Lasciando perdere i geni che fumano le sigarette proprio davanti alla porta del pullman fermo a Famagosta (cosa ti costa spostarti di due metri, dico io), oggi ho visto la migliore.
Un gruppo di ragazzini in metropolitana si è sfidato in una prova tanto intelligente quanto utile.
All'avvicinarsi della fermata, il ragazzino di turno si avvicina alla porta e assume la posizione di partenza. Appena la porta si apre, scatta, esce e rientra dalla porta a fianco. Cerca di fare più giri possibili prima della chiusura delle porte, accidentando contro la troppa gente che gli impedisce la velocità.
Non so se poi c'è una penalità nel caso rimanga chiuso fuori (il caso non si è verificato) o un bonus se calpesti i piedi a qualcuno (come ha fatto con me).
Il tizio che ho subìto io (poi sono sceso) è riuscito a fare solo un giro e purtroppo è riuscito a risalire.
A quando l'inserimento nelle specialità olimpiche?

PS. ma invece di questi genialoidi, non poteva capitarmi quella che faceva lo spettacolo di lap-dance sui pali per reggersi?

mercoledì, ottobre 03, 2007

A volte mi piacerebbe...

... avere la fantasia e la capacità di inventare e realizzare cose come queste.



Grazie a Roby per la segnalazione.

martedì, ottobre 02, 2007

Penetrare nel caveau

Stamane sono passato in banca per verificare i limiti di prelievo bancomat all'estero.
Entro in filiale e fortunatamente non c'è nessuno. L'umore degli addetti agli sportelli è quindi allegro e gioviale, questo perché, come scopro subito, il sistema va lentissimo e quindi loro sono giustificati nel cazzeggiare.
Quello che mi assiste è cordiale, ma mentre sta aspettando la risposta dal terminale, noto nei suoi occhi uno sguardo di riprovazione.
Penso ce l'abbia con me, ma mi sbaglio. L'occhio gli è caduto sul collega di fianco e io, curioso come sempre, noto che il suo schermo, pur se girato in modo da essere invisibile a chi gli sta di fronte, non lo è per me, leggermente spostato a sinistra.
Il punto è che lui, in assenza di clienti, stava utilizzando la performante stazione PC con schermo piatto a buona risoluzione per la brillante visione di due corpi nudi che copulavano. Insomma, un film porno.
L'imbarazzo del signore di fronte a me è evidente, mentre io cerco di metterla sul ridere (un po' perché non è che me ne fregasse granché, un po' perché ero più interessato a che l'operazione richiesta venisse completata bene e velocemente).
A mente fredda, però, ho pensato: a me il proxy aziendale impedisce di vedere un articolo su Repubblica se c'è scritto la parola sesso, e questo, su un PC che è visibile a chiunque può tranquillamente scaricarsi un pornazzo. Certo che è proprio ingiusto il mondo...

lunedì, ottobre 01, 2007

ATM

Ovvero Azienda Trasporti di M...a.
Durante luglio e agosto, grazie al ridotto traffico e per resistere al caldo, sono sempre andato in ufficio in macchina, cosa che però tendo a evitare durante il resto dell'anno.
Quasi tutto settembre è andato bene, i mezzi erano sufficientemente puntuali e poco affollati da consentirmi una agevole lettura dei miei fumetti.
Però...
C'era qualcosa a mettermi di cattivo umore, segno che presto sarebbe successo qualcosa che mi avrebbe fatto alterare.
E infatti è arrivata la sequenza seguente.

Prima, la faccenda dei biglietti elettronici. Per chi, come me, usa i mezzi extraurbani non esiste per l'abbonamento il biglietto elettronico. Peccato che l'ATM consideri i biglietti cartacei praticamente come una cosa in disuso e quindi abbia quasi eliminato tutte le obliteratrici manuali.
Questo potrebbe anche andarmi bene, se non fosse che: 1. fanno l'entrata obbligatoria del bus extraurbano sul davanti e mettono l'obliteratrice manuale in fondo; 2. a Famagosta, dove gran parte di quelli che entrano arrivano dagli extraurbani, mettono un solo tornello con l'obliteratrice manuale, garantendo in entrambi i casi notevole fastidio a chi sale

Poi, venerdì scorso, sotto la pioggia, mi hanno fatto rimanere venti minuti a una fermata che era stata soppressa e spostata altrove senza che un cartello lo indicasse. Un bellissimo bus con su scritto "COLLEGAMENTO" arriva, il conducente urla "Corsa Finita!" e senza rispondere a nessuno prende e se ne va. Il secondo bus "COLLEGAMENTO", almeno, ha su il numero della linea che avrei dovuto prendere. Il conducente, molto più gentile, spiega dove è ora la fermata.
Ci vado, prendo il tram che mi serve e questo, nel giro di tre fermate, brucia. Risultato, mi sono fatto altri venticinque minuti a piedi sotto la pioggia per arrivare dove dovevo.

Oggi l'apoteosi. Esco dalla metropolitana per prendere il tram. Il cartello elettronico dice che il tram sarà lì in due minuti. Bene. Dopo venti minuti non se ne è vista l'ombra. Va bene, succede.
Ma porco cane! Almeno togliete quella cavolo di scritta "Dal 1/10 ATM potenzia il servizio su 13 linee extraurbane!". Mi prendi pure per i fondelli!?!

Il Drago di Ghiaccio

Quando ho visto questo libro in libreria, l'ho preso subito, ansioso di leggere qualcosa dall'autore del ciclo delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco.
Il librettino si legge in mezz'ora, più un racconto che un romanzo breve.
La storia è dedicata a un pubblico molto più giovane rispetto a quello degli altri libri, un po' come per Gli occhi del Drago di Stephen King.
Però a me è piaciuta, pure molto. Il bambino che c'è in me (e soprattutto quello che ero trent'anni fa) si sono molto riconosciuti nella protagonista nel libro, nel suo non essere parte del mondo che la circonda.
Ho molto apprezzato anche i disegni che accompagnano le pagine, opera di quel Luca Enoch, di cui sto aspettando l'ultimo numero di Gea.
Insomma, in conclusione, una lettura leggera, poco impegnativa e molto piacevole. Perfetta per un viaggio in metropolitana.

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