giovedì, luglio 27, 2006

Belli e Brutti di un anno a Bratislava (2)

Ciò che mi ha veramente deluso durante questa esperienza è stato il comportamento della mia azienda.
Attenzione, non sto parlando tanto delle persone che ne fanno parte, quanto delle azioni che alcune di esse, soprattutto qui in Slovacchia, in quanto ricoprenti un ruolo ben preciso, hanno o non hanno fatto, generalmente sulla mia pelle.
L'ultima, in ordine di tempo, cinque minuti fa, quando ho scoperto che il responsabile del progetto da parte della banca non sapeva che domani è il mio ultimo giorno. Ma porca puttana! E' una decisione che le tre sedi coinvolte nel progetto hanno preso quattro mesi fa (centoventi giorni, mica ieri) e non c'è stato un cavolo di nessuno tra quelli responsabili dei piani, delle allocazioni delle risorse, degli status meeting (e sarcazz cos'altro) che si sia degnato di dirlo con un po' di anticipo?!?!?!? (E' vero, avrei potuto farlo io, ma con quale autorità visto che non conto una fava in questo progetto?)
Inoltre, per essere una grande multinazionale con filiali in tutto il mondo, mi è sembrato che sia mancata una visione di insieme del progetto, ogni unità territoriale coinvolta non ha mai cercato di integrarsi con le altre, mirando a prendersi tutti i meriti e tutti i soldi e a scaricare sulle altre colpe e costi, lasciando così i poveri uomini sul campo in balia delle decisioni della banca.
Ad onor del vero, noi italiani (io, l'ammiraglio, il nostro management) un po' ci abbiamo provato a vedere il progetto come fatto da un'unica entità. Però, se da una parte c'è mancata un po' di convinzione a portare avanti questa posizione, è anche vero che a voler stare insieme bisogna essere in due, altrimenti è meglio lasciarsi prima che volino le stoviglie (e qui ne sono volate, eccome!!!).

Per fortuna, in questo esilio ho avuto al mio fianco uno dei migliori compagni di sventura che potessi trovare, l'Ammiraglio.
Sempre allineati e coperti, mai un passo senza prima confrontarsi, a un certo punto siamo arrivati a discutere del fatto che non si poteva continuare ad essere sempre d'accordo al 100% (così, tanto per trovarsi in disaccordo su qualcosa).
L'Ammiraglio è stato il contraltare ai miei alti e bassi, che subisco molto frequentemente, uno sguardo critico sulle mie stronzate, che dico ancora più spesso, e un degno compagno di bevute e mangiate.
Anche molti altri colleghi (o meglio amici), mi sono stati vicini nello spirito e un ringraziamento va anche a loro, perchè se è vero che in quest'anno a Bratislava non c'è stato molto da ridere, quelle poche volte che ci si riusciva, spesso era merito loro.


PS: lo so che esistono posti di lavoro ben peggiori del mio, ma io posso lamentarmi solo di quello che conosco...

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