mercoledì, luglio 19, 2006

Il mio vicino Totoro

Ieri sera ho tirato fuori dalla mia scorta di DVD questo vecchio film di Hayao Miyazaki (in versione inglese perchè, non si sa bene per quale strana strategia di marketing, in Italia tale DVD è M.I.A. al pari di “Nausicaa della Valle del Vento”).
Una fiaba leggera, ma non banale. Allegra, nonostante non tutto nel film lo sia. Insomma, un Miyazaki, che se dal punto grafico (comunque molto buono) forse non ha ancora raggiunto la maturità de “La Principessa Mononoke” e dei film seguenti, dal punto della storia ha già collaudato ampiamente quel suo stile, valido per tutte le età, con diversi livelli di lettura e un alone di fantastico che fa da collante.
La storia è molto semplice.
Mei e Satsuki, due bambine di quattro e otto anni, si trasferiscono insieme al padre in una casa al bordo della foresta. L’esplorazione della casa, che sembra infestata, e del bosco circostante portano prima Mei e poi anche Satsuke all’incontro con Totoro, uno spirito del bosco a forma di scoiattolone gigante (o almeno a me sembra così) che dorme, russa, mangia le nocciole e suona l’ocarina durante la notte (ma soprattutto che nessuno vede se lui non vuole). Insieme a lui, le due bambine affronteranno diverse esperienze, ma soprattutto supereranno un momento difficile legato alla malattia della madre, ricoverata da tempo in ospedale.
Come già “Kiki’s Delivery Service”, questo è un film sul crescere, sull’affrontare le difficoltà della vita e forgiare la propria personalità. In questo caso l’attenzione è sul rapporto tra le due sorelle, sul sostegno reciproco, sulle incomprensioni e sul rinforzare il legame una volta che queste siano state rimosse.
Ma è anche (e soprattutto) un film che ti tiene avvinto grazie a un’atmosfera unica che solo il Maestro indiscusso dell’animazione giapponese riesce a creare ogni volta.

Altri Post sull'argomento



0 commenti:

Template by - Abdul Munir | Daya Earth Blogger Template