martedì, marzo 31, 2009

Cartoomics

Sabato, solita visita all'annuale fiera milanese del Fumetto.
Ormai non ho più l'età per queste fiere. Già l'impatto con la fila alla biglietteria mi inversa e mi fa venire voglia di tenere il giro molto breve.
In realtà, poi, il giro è stato approfondito e ripetuto (prima per selezionare i possibili acquisti, poi per effettuarli), ma gli acquisti non ci sono stati.
Ormai queste fiere sono un dilagare di manga, anime e relative action figure, ma io in questo ambito non ho buchi in collezione e non cerco nulla. La mia mancolista contiene fondamentalmente Marvel e quello, tranne qualche volta a Lucca, non si trova mai. Nuove serie cerco di non prenderne più, perchè sono al limite della capienza e del tempo per leggere.
Insomma, dopo lungo penare, tutto quanto avevo pensato di prendere è rimasto sugli scaffali e le uniche cose di un certo peso che ho acquistato non sono state per me (arretrati per amici e pupazzi per le nipoti).
Per me un fumetto giallo promozionale della Lomellina (con allegato calendario delle sagre paesane) e un set di buste di plastica per conservare i fumetti di una certa grandezza.
Insomma, una spedizione al risparmio.
Domani vado alla Borsa e mi rifaccio...

The International

Con un po' di ritardo rispetto alla visione, vi parlo di questo film, che sull'onda del sentimento contro le istituzioni finanziarie imperante in questo periodo di crisi, mette in scena una storia su quanto possono essere cattive le banche off-shore.
Non manca nemmeno una specie di riferimento alla realtà italiana in una figura che richiama apertamente il nostro Primo Ministro (o almeno le sue origini).
La trama parte da uno spunto interessante, ma si perde quasi subito, con una serie di salti logici alquanto arditi. Pur di sostenere il messaggio che le banche sono cattivissime e che comunque il sistema è talmente marcio che non è possibile colpirle, il regista non lesina sparatorie, esagerazioni e voltafaccia assolutamente inverosimili.
Il voler a tutti costi avere una specie di lieto fine, poi, vanifica la trama precedente.
Unica nota positiva, le scene girate a Milano, in zona Stazione Centrale/Grattacielo Pirelli: le inquadrature dall'alto e l'inseguimento per Via Fabio Filzi mi sono molto piaciute, forse più per i ricordi di quando bazzicavo quella zona, che per quello che rappresentavano per lo scorrere della trama.
Voto: 5.

lunedì, marzo 30, 2009

Come nascono gli tsunami

Ore 12.45. Un occhiolino di sole spunta timido sopra la terrazza ed è ora di mangiare.

Collega A: "Piero, andiamo a pranzo?"
Io: "D'accordo. Faccio due gocce d'acqua e possiamo avviarci."
Collega B: "Perchè, ha ripreso a piovere?"
Io: "No. Sono io che vado a fare due gocce al bagno"
Collega C: "Ma come! Diluvia di nuovo?"

Prima che ufficalmente venisse dichiarato lo stato di Calamità, ho preso l'ombrello e sono uscito.

venerdì, marzo 27, 2009

Anche le rockstar fanno la fila

Ieri sera, visita settimanale alla Borsa del Fumetto per ritirare la mia dose di letture.
Mentre sto prendendo le ultime cose e sto per mettermi in fila, entra un famoso (almeno, lo era una volta, io ho tutti i suoi dischi usciti prima del 1985) cantautore italiano.
A parte le solite scene da "E' lui o non è lui ?", cui Camilla ha brillantemente risposto "Se pensi che sia lui, allora è lui", le cose divertenti sono state due.

La prima, ha chiesto se vendevano atlanti o guide stradali.
La seconda, il poverino è finito dietro di me in coda.
Per rendervi conto di cosa vuol dire, c'erano da mettere in conto le uscite italiane e quelle americane prese dagli scaffali, da verificare la pila dei nuovi arrivi ancora non esposti, aspettare che mi portassero il contenuto della casella italiana e delle due americane, verificare che tutto fosse corretto, passare tutto alla cassa e pagare con bancomat.
A metà delle operazioni, è stato chiamato al telefono perchè lo davano per disperso ("No, sono ancora dentro, è che c'è molta fila").
Avrei solo voluto dirgli che era stato fortunato. Non erano usciti DVD nuovi...

Team Building

L'altra sera, seconda edizione del "Trofeo Fred Flintstones", ovvero la partitona aperiodica di bowling tra i colleghi.
La coppa per più di un anno (aperiodica mica per niente...) ha fatto bella mostra di sé sulla mia scrivania e non vedevo l'ora di mandarla a prendere polvere su quella di qualcun altro.
Le scuse erano molte: la spalla che da un po' mi da fastidio (c'ho il certificato medico), la caviglia malconcia dall'infortunio a  Firenze e recidiva dopo il week-end di Coppa Italia, la fatica della visita medica, l'effetto Wii Bowling che ha cambiato la mia impostazione di tiro, voi altri che non avete fatto altro che allenarvi...
Insomma, ero mentalmente pronto a perdere e mi ero preparato il tappeto di scuse su cui cadere bene.

I primi lanci dei principali avversari, poi, erano stati ottimi, mentre il mio scarso, a confermare una serata di basso profilo.

Peccato, però, che il mio agonismo, quello che mi fece giocare bastardo a un torneo di Monopoli contro un bimbo di nove anni, si sia risvegliato e abbia preteso di non mollare neanche un punto (solo una volta ho provato a fare il figo con un tiro ad effetto, ma la palla non è il Wii controller ed è finita dritta nel canale).
Alla fine del primo giro lo strike alla 10, mia specialità come già raccontato, mi ha fruttato il sorpasso su tutti e da lì non è stato possibile per nessuno l'aggancio.

Così, la coppa è tornata a prendere polvere sulla mia scrivania e rischia di rimanerci per sempre tra la aperiodicità della sfida e il fatto che vale come per la Coppa Rimet, alla terza vittoria viene assegnata definitivamente.

Il terzo tempo è stato in una pizzeria abbastanza inquietante, anche se discretamente buona.
Se passa l'idea del Destro, la prossima sfida aziendale sarà con le carte. E lì le prenderò, eccome se le prenderò (stai buono, agonismo, è tutta una tattica...)

Misteri della navigazione

Qualcuno mi sa spiegare perchè il mio navigatore, per andare da dietro il parcheggio di Famagosta al Bowling dei Fiori (in linea d'aria 200 metri), invece di propormi questa strada


Visualizzazione ingrandita della mappa

mi ha proposto questa


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giovedì, marzo 26, 2009

Ponyo sulla scogliera

La rubrica di critica cinematografica riprende con l'ultimo film del Maestro Hayao Miyazaki.
Gli standard di programmazione degli anime nei cinema milanesi (in cartello generalmente per non più di una settimana) hanno fatto sì che l'invito al club dei fan dell'autore di Nausicaa e de La Città Incantata fosse del tipo "Prendere o lasciare" e quindi praticamente tutti hanno lasciato.
Il film è carino, volutamente con uno stile grafico artigianale che, ormai abituato alla grafica digitale, mi ha lasciato all'inizio un po' sfasato.
La storia è molto semplice, una fiabetta apparentemente per bambini, in cui gli abituali temi sul rispetto dell'ambiente e sui fragili equilibri uomo-natura sono più sullo sfondo e meno funzionali alla trama.
In realtà, credo che il target giusto per questo film non sia comunque costituito da bambini troppo piccoli (ammetto che l'ho guardato anche con l'intento di capire se potrei portare mia nipote a vederlo), perchè la storia, nel suo scorrere non mi sembra avere il ritmo giusto.
Ponyo è un personaggio molto simpatico e non manca di toccare il cuore degli spettatori. Un po' sotto tono, invece, mi è sembrato il cast degli altri personaggi, a partire proprio da Sousuke, il bambino che trova Ponyo all'inizio del film e da cui nasce tutta la storia.
In conclusione, un film piacevole, ma sicuramente non al livello dei capolavori precedenti.
Voto: 6,5.

martedì, marzo 24, 2009

E' primavera, bellezze...

L'arrivo della primavera (che come ormai tutti sanno è stato il 20 e non il 21) porta sempre con sè un notevole risveglio dei sensi. O almeno così dicono.
Per essere sicuri, Repubblica ci propina gallerie di foto su gallerie di foto dal tema "Le più belle di...".
Solo ieri abbiamo avuto giornaliste sportive e nazionali di curling, mentre prima aveva proposto la sfida di tennis tra Pennetta e Ivanovic.
Oggi, infine, le Patriot Girls (e vi risparmio le battute sui missili...)

D'altra parte, il Corriere ci offre il link a un servizio con le 30 top delle top.

Insomma, vale sempre il detto sul tirare e il carro di buoi...

35 e 2/3

L'ultimo anno del liceo, in vista della maturità e forti degli intervalli passati a giocare a Tressette in classe, si era arrivati a dire che il voto minimo per essere promossi sarebbe stato 35 e 2/3, che, con la figura di m... (che nel tressette vale un terzo di punto) avrebbe fatto 36.
Questo è quello che mi è venuto in mente alla fine della visita medica agonistica fatta ieri.
Io soffro molto il gradone per l'ECG sotto sforzo; se ci uniamo la mia pessima forma, la stanchezza per le gare del week-end e la caviglia dolorante, il tutto è stato ancora peggio.
Alla fine, mi sono vergognato a guardare in faccia il medico.
L'idoneità ci sarà pure, ma se ci fosse un voto sarebbe proprio 35 e 2/3...

lunedì, marzo 23, 2009

Ripresa soft

E' stato il week-end della ripresa orientistica.
Se si escludono le organizzazioni della Milano nei Parchi e il giro del parco a Firenze (che mi ha fruttato una distorsione alla caviglia), era dalla gara di Trail-O a Montichiari che non mi mettevo al dito una bussola.
Viste le mie floride condizioni di forma, ho optato per un tranquillo week-end con sole (!) 3 gare, nell'ordine, Coppa Veneto, Coppa Italia Trail-O e Coppa Italia Long CO.
Avrei potuto fare anche la gara notturna, ma il terreno infido (vista la caviglia dolorante) mi ha saggiamente sconsigliato la cosa (con somma gioia del mio stomaco che si è consolato al ristorante).
La gara di sabato pomeriggio (Coppa veneto), a Moriago della Battaglia, si è svolta su una carta dove si potevano contare ben 3 curve di livello. Insomma veramente dislivello zero.
In compenso, c'erano un'infinità di canalette, campi arati e un paio di paludi che mi hanno messo in notevole difficoltà (sempre data la mia caviglia in convalescenza).
La gara era composta da una farfalla con quattro ali, che ognuno faceva in ordine diverso. Questo ha fatto sì che ben presto mi sia ritrovato solo. Ho come sempre quasi solo camminato, tranne quando saltavo i canali.
La gara era abbastanza semplice, anche se un paio di campi non attraversabili mi hanno fregato (nel senso che ho sbagliato a girare loro intorno).
Probabilmente, la carta è molto più adatta alla gara in notturna, che vi è stata corsa la sera.
Domenica, mega tour de force, dato che si svolgevano due gare di Coppa Italia, una di Trail-O e l'altra di Corsa.
Della gara di Trail-O parlo in fondo, mentre la gara di Corsa è andata tutto sommato bene.
Arrivato in partenza all'ultimo momento, a causa del Trail-O, sono partito con l'idea di non finirla. Ciò nonostante mi avvio lungo i primi tratti, lunghi e poco divertenti (tutti su strada e sentieri). Ci metto anche un errore verso la due (scambio un tratto nero di scarpata per un sentiero e lo scelgo come attacco al punto, salvo poi non poter assolutamente scendere da quella parte).
Alla 3 penso addirittura di tagliare verso la 9 e da lì fare gli ultimi punti, ma decido di tirare fino alla 6 e poi, eventualmente, ritirarmi lì.
In realtà, dalla 5, la gara diventa più divertente, io mi sono un po' ripreso dopo lo sforzo mentale del Trail-O e decido di fare tutta la gara. Un paio di imprecisioni alla 8 e alla 9 e un errore alla 12 (le passo a due metri e non la vedo, vagando per due minuti buoni) e sono all'arrivo.
Il tempo di gara è vergognoso, ma sconto i primi 4 punti fatti al passo e non di corsa (allenarsi!) e comunque arrivo di buon umore, per una giornata che mi ha davvero divertito.
A corsa finita, inizia il dopo-gara Trail-O, con il solito fiume di commenti, discussioni e polemiche.
La gara era stata complessa e impegnativa, cosa che vuol dire che ci sono stati tanti punti che hanno dato difficoltà e quindi polemiche. Io, per la prima volta, sono arrivato al limite del tempo massimo, prendendomi 72 dei 75 minuti a disposizione. I punti a tempo all'inizio mi hanno buttato in gara a bomba ed ero anche convinto di averli sbagliati (specie il primo). Molti punti non li ho capiti, ma rispetto ad altre volte non sono caduto nei trappoloni: quando ho sbagliato, l'ho fatto sulla base di una lettura ragionata e approfondita (sebbene sbagliata) della carta.
So che ho ancora molto da imparare sulla cosa, ma il Trail-O mi piace sempre di più.
Quello che mi piace poco, invece, è il solito dopo-gara, in cui ognuno (o quasi) si sente in dovere di sollevare una polemica perchè il punto x era y centimetri più a nord.
Non ritenendomi ancora così bravo da poter giudicare il tracciatore, io mi sono dato un tempo limite: sia dopo aver tagliato il traguardo, sia dopo che sono state esposte le soluzioni, discuto (con chi ne ha voglia) della gara per non più di mezz'ora. Dopo di che, quel che ho fatto, ho fatto.
Ed è con lo stesso stato d'animo che ho quindi accolto il mio nono posto in classifica (frutto di molti errori di lettura), che è poi diventato quinto (evidentemente hanno eliminato alcuni punti che io avevo sbagliato e che chi era davanti a me aveva riconosciuto), ed infine sesto (si erano dimenticati di Marco Giovannini).
La soddisfazione, per me, è stata battere (anche se solo per i punti a tempo) Stegal (che sicuramente mi umilierà alla prossima occasione).
Congratulazioni ai miei compagni di squadra che si sono tutti piazzati in ottima posizione in classifica, segno che il trofeo per società vinto l'anno scorso ci dovrà essere strappato di mano un dito alla volta...

Ora week-end di riposo e poi nuova Coppa Italia CO. Il calendario si sta riempiendo...

venerdì, marzo 20, 2009

Topini, zucca e scarpetta

Si parla, per chi non l'avesse capito, di Cenerentola.
O meglio, come da un po' non succedeva su questo blog, di Cenerentoliadi.
Ieri sera, con molta più gente del solito, sono andate in scena quelle di marzo.
Aldo ha come sempre estratto dieci quiz interessanti.
L'abbinamento con il Bellini, ormai usuale, è stato arricchito dalla presenza del Sissio (occasionale guest star), per una squadra che non poteva che chiamarsi 3Ori.
Devo dire che il Bellini è proprio il compagno ideale per questi quiz, nè troppo bravo, nè scarso, molto metodico e ordinato, complementare nell'abilità di risolvere i giochi.
Ieri sera, poi, ha avuto un colpo di genio nel gioco buffo che ci ha fatto indovinare ben 7 parole (o meglio ben 7 occorrenze della stessa parola).
Il risultato finale è stata una vittoria, ma, come sempre, la cosa più importante è che mi sono proprio divertito tanto.

Unico neo, la mia lingua lunga che è costata a xmau la soluzione di un gioco. Scusa, Maurizio.

Prossimo appuntamento, il 23 aprile.

Per la gioia delle mie lettrici

Repubblica ci fa gentilmente sapere che Playboy ha messo a disposizione gratuitamente online gli archivi storici della rivista con i migliori numeri dalle origini al 2007.
Se non è marchetta questa...

giovedì, marzo 19, 2009

Cultura aziendale

Mi è arrivata la richiesta di partecipare a una Culture Survey interna.
A parte che non ho ben capito neanche alla fine di cosa si trattava, l'introduzione citava:

Lo scopo di questo studio è quello di continuare a monitorare i progressi dell'azienda lungo il cambiamento culturale sette temi individuati come fondamentali per la strategia di crescita della società.

Ti ringraziamo per il vostro input. 


Non so la percezione della cultura, ma quella dell'italiano è bassina...

Xvoluzioni musicali

Contrariamente a quello che il titolo può far pensare non voglio parlare di X-Factor, che non ho mai visto e che per me continua a rimanere una serie Marvel.
La x sta per variabile indeterminata i cui possibili valori sono e (la lettera, non il numero di Nepero) oppure in.
Sulla TV via Internet, all'ormai classico e già più volte celebrato VH1, ho trovato un nuovo canale di MTV (si chiama MTV ma non è nè MTV Italia nè MTV UK, anche se è molto inglese nelle scelte) che mi ha aperto una nuova finestra su autori e gruppi che neanche pensavo esistessero.
Il canale non ha pubblicità, non ha programmi o VJ, trasmette solo video a rotazione, una rotazione peraltro abbastanza limitata a cose recenti e molto british pop. Spesso la roba che trasmettono non si trova su iTunes o nei negozi di dischi che frequento.
Alcune scoperte, in ordine alfabetico (lungi da me dire che è ggente bbrava, ma a me piacciono):

  • Alesha Dixon (prima che inizassero a tormentarci anche le radio italiane)
  • Alphabeat
  • Amy McDonald (come sopra)
  • Ash
  • Biffy Clyro
  • M.I.A.
  • Paramore (prima che facessero la colonna sonora di Twilight)
  • Scouting for girls
  • The Last Shadow Puppets
  • Vampire Weekend
La botta finale a tutto pop, poi, sono le Saturdays e le Girls Aloud (entrambe perfette come sottofondo quando lavoro).

Insomma, x = e oppure x = in ?

martedì, marzo 17, 2009

O tutto o niente

Il mondiale di F1 verrà vinto dal pilota che avrà conquistato il maggior numero di primi posti durante il mondiale, penalizzando così la regolarità rispetto alla singola prestazione.
Non credo di condividere una scelta di questo tipo (specie se a pochi giorni dal primo via).
Prima di tutto, perchè ritengo che 4 vittorie e 5 uscite di strada valgono meno di 9 terzi posti (come il punteggio attuale peraltro dice).
Secondo, dati i sorpassi medi che si vedono, la scelta porterà tutti a fare a sportellate alla prima curva e chi ne uscirà intero non è detto che sia il più bravo, ma solo il più fortunato.
Terzo, le scuderie saranno costrette subito a scegliere una prima guida, su cui puntare di più.

Non vale neanche il fatto che, negli ultimi dieci anni, il mondiale è sempre andato a chi ha vinto più gare, con la sola esclusione di Massa l'anno scorso. Le condotte di gara dipendono dal regolamento e nessuno può convincermi del contrario.

Un'ultima domanda, ma perchè cambiano le regole sempre subito dopo che quelle vecchie hanno fregato qualcuno che tifo io (vedi Golden Gol all'Europeo) ?

Colleghi di classe

In attesa della prossima sfida in ufficio con PS2 + proiettore, come definire un collega che organizza la pausa pranzo a casa sua per sfidarsi a PES ?

Un grande. Sconfitto (0-2 la prima, 1-3 la seconda), ma un grande.

lunedì, marzo 16, 2009

In che cosa posso esserle utile?

Ho sempre sentimenti contrastanti quando mi tocca chiamare un Call Center.
Sabato mattina si è guastato il modem/router di Alice e, visto che era in comodato d'uso, ho chiamato il numero verde dell'assistenza.
Ha risposto una ragazza molto gentile che però alla seconda frase mi ha già messo in difficoltà.
"Vede, il modem le è stato dato ad Agosto 2006 e la garanzia che viene data è di soli due anni. Io le apro una segnalazione comunque, ma non le assicuro che al centro di assistenza le effettuino la sostituzione. Potrebbe doversene comprare uno nuovo."
Da lì, sempre gentilissima, mi elenca tutti i possibili centri Alice di Milano e mi spiega che basta presentarsi con il modem rotto, un documento e la fattura dell'ultima bolletta pagata.
Le faccio notare che la fattura potrebbe essere un problema, visto che ho aderito al servizio di invio elettronico della bolletta ed essendo isolato da internet non posso accedervi.
"Allora vada senza bolletta". (Ma allora, serve o no?)
A domanda diretta, mi spiega come deve essere fatto il modem nel caso lo debba ricomprare e cosa fare della Smart Card che attiva il modem.
Il fiume di parole della signorina, però, mi impedisce di formulare in maniera razionale un dubbio che riempirà tutto il pomeriggio.
"Ma essendo in comodato, che senso ha il discorso sulla garanzia? Non dovrebbero sostituirlo comunque?"
Per tutto il pomeriggio la sindrome da vecchio abbonato mi pervade.
Poi, alla prova dei fatti, la cosa è scivolata via semplicemente.
Niente bolletta, niente documento, sono bastati nome e cognome e numero di telefono per uscire dal centro assistenza con il modem nuovo.
Configurarlo, poi, è stato tutto un altro cinema (nota a futura memoria: stamparsi sempre i parametri di configurazione) e non è detto che ci sia ancora riuscito (il collegamento wireless ha la stabilità delle mie caviglie in assenza di tape).
Ma non sono ancora al punto di dover richiamare il call center.

Fantasie infantili

Quando ero piccolo, prima che Topolino, Peter Parker, Eljah Baley e Bilbo Baggins incanalassero le mie fantasie verso mondi più o meno fantastici, ero uso imbarcarmi in missioni avventurose quali cacciare i coccodrilli sotto il letto dei miei genitori, andare alla ricerca del tesoro nell'armadio o affrontare da solo l'attraversamento dei corridoi del supermercato (quest'ultima missione finiva spesso con un "Il bambino Piero aspetta la sua mamma all'ufficio informazioni.").

Mia nipote Giorgia, invece, va alla ricerca della Stella Pirofila.

A grande richiesta

Se nel giro di pochi giorni buona parte del mio pubblico mi fa pervenire (direttamente o per interposta persona) gentili rimproveri sul fatto di aver abbandonato questo blog, non posso che dar loro ragione.
Non sono morto (se stessimo chattando, notereste un improvviso rallentamento dovuto al temporaneo utilizzo di una mano per scopi scaramantici), non sono emigrato in Cina (o quanto meno, non ancora), non ho perso l'uso della parola.
E' solo un periodo così, in cui penso che quello che avrei da dire non si adatta alla forma scritta, che se lo scrivessi non mi/vi piacerebbe.
Ma visto che qualcuno si lamenta per questo silenzio, proverò a tediarvi ancora.
Poi, però, non lamentatevi...

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