martedì, luglio 14, 2009

Quinto potere

Ho cominciato a praticare l'orienteering nel 1995, la prima multidays nel 1997, la settimana prima di sposarmi ho fatto la 5 giorni della Val di Non, dal 1998 mi sono attestato su almeno 50 gare l'anno (anche quando sono stato a Bratislava). Gare che ho regolarmente raccontato a amici e parenti con una quantità di dettagli e di passione non indifferente.
Quando lunedì sera mi son sentito dire da mia madre: "Ma non mi avevi detto che era uno sport così bello!", mi sono un po' alterato.
Cosa ha improvvisamente destato la sua attenzione ? La Televisione.
L'organizzazione dei Mondiali Juniores di Orienteering, svolti settimana scorsa in Primiero (sì, c'ero; no, non parlerò delle mie gare) è riuscita ad attrarre l'attenzione di RaiSport, che ha coperto l'evento con una serie di servizi di ottimo livello (qualcuno li ha registrati?).
Le immagini dei giovani atleti, il tifo delle migliaia di orientisti presenti, le precise e puntuali interviste (non ho visto, ma mi hanno detto che lo erano), le facce sorridenti dei campioni e delle campionesse, le lanterne in città e nei boschi, hanno dato un'immagine molto forte e precisa di cosa sia l'orientamento.
Insomma, mezz'ora di (buona) Televisione ha inciso sull'opinione dei miei molto più di quasi quindici anni di cronache del sottoscritto.
Mi sembra che l'organizzazione dei JWOC e la FISO in generale abbiano svolto un ottimo lavoro anche da questo punto (mi piacerebbe sapere l'audience di questi servizi).

P.S. ovviamente anche un aspetto negativo di questo sport è stato evidenziato, grazie alle immagini della bufera a Passo Rolle. Ovvero l'esposizione alle intemperie.
Per dare un'idea, il messaggio ricevuto dopo la puntata della Sprint a Mezzano diceva "Ma che bellissimo sport!", quello dopo al puntata sul Passo Rolle invece "Interessante anche oggi...".

P.P.S. il titolo è una dedica a chi, sul punto di essere intervistato come Talent Scout dell'Orienteering moderno, accennava a voler concludere l'intervento così.

venerdì, giugno 19, 2009

Calcio d'inizio - Parte seconda

Iniziano ad arrivare i pullman dalle varie sedi ed è già tempo delle prime battute e gaffe (tipicamente sulla famosa oculatezza finanziaria dei genovesi).
Un giretto alle zone con gli animali, con esemplari tipici del Monferrato quali l'Alpaca, e il tempo passa velocemente.
Ma si sa, non si può iniziare se non arriva il Grande Capo e così si continua a passare da un Bellini (l'aperitivo, non l'orientista) a un prosecchino, da un'oliva ascolana a una crocchetta, mentre il processo batch continua a elaborare un'unica informazione ("due ore da quando esco a quando sono a casa").
Ci sarebbe un'altra opzione, che il giovane neo-assunto esplora immediatamente, e cioè attaccare bottone con le colleghe, possibilmente le più carine, delle altre sedi (visto che con quelle della propria ormai il mazzo dei due di picche è completo). Ma c'è da scavalcare gli altri colleghi che hanno ancora il mazzo incompleto e quindi, via con un'altra oliva ascolana.
Finalmente il Grande Capo arriva e la Via per il buffet si apre che neanche Mosè sul Mar Rosso.
Il giovane neo-assunto effettua il primo tentativo della manovra "Facciamoci vedere dal Grande Capo", ma gli va peggio che con le colleghe di cui sopra. Si fa una nota di provarci ancora quando il vino sarà scorso a fiumi e via con un'altra oliva ascolana.
In tutto ciò, il sole è calato, la temperatura inizia ad abbassarsi, l'orologio segna le 20.55 e notiamo che intorno ai tavoli apparecchiati in giardino mancano le sedie.
Alle 21.00, abbiamo la risposta: tutte le sedie sono nel padiglione dove ci rechiamo per ascoltare il discorso del Grande Capo.
E mentre mi avvio verso il padiglione, il batch cambia elaborazione passando da "due ore da quando esco a quando sono a casa" a "repeat until (aletto=true) [x=(now+2 ore); echo("uscendo adesso sarò a casa alle ore " + x); wait(5)]), ben sapendo che x non sara mai prima di 2 a.m.

giovedì, maggio 28, 2009

Calcio d'inizio - Parte prima

Quale migliore data della Finale di Champions League (a proposito, congratulazioni al Barca) per il Kick-Off dell'anno fiscale della mia azienda, tanto "Nessuna squadra italiana si è qualificata" ?
Per uno strano percorso mentale incontrollato, ho deciso di partecipare (per la prima volta), anche se munito di auto indipendente.
Dato che riguarda le sedi del Nord-Ovest, è stata scelta una location equidistante da tutte, ovvero il nulla più assoluto in provincia di Alessandria. Per carità, il posto è molto bello, ma proprio perso nel nulla.
Da qui, visto anche l'orario post-lavorativo del tutto, la scelta di non appoggiarmi al pullman fornito dall'Azienda, ma di essere indipendente, pronto a prendere la strada di casa nel preciso secondo in cui mi fossi stufato. Essendo il viaggio lungo, mi sono anche premunito di avere almeno un compagno di viaggio che mi tenesse sveglio al ritorno.
Pronti via, A7 e poi A21. Il navigatore della mia macchina è preciso, il compagno di viaggio chiama i colleghi sul pullman per prenderli in giro su quanto ci metteranno ad arrivare.
"Destinazione raggiunta." dice il navigatore. Mi guardo intorno e quello che vedo sono la provinciale davanti a me, il nulla a destra e il nulla a sinistra.
Controllo la stampa di Google Maps (da bravo orientista, me l'ero portata dietro per ogni evenienza), ricontrollo la destinazione sul navigatore, riguardo il panorama. Niente di niente.
Iniziamo a muoverci a naso, salendo su per stradine le cui caratteristiche fondamentali erano l'essere deserte e l'essere franate, finchè, al centro del paese in cui doveva essere la nostra destinazione, troviamo un indigeno.
"Scusi, sa dirci dove si trova xxxx ?".
"Navigatore, eh?"
Ci dà qualche indicazione su come girare intorno alla frana che blocca la strada più diretta e andiamo.
Il pensiero di arrivare dopo il pullman, visti gli sberleffi precedenti, pesa sull'umore dell'equipaggio e iniziamo ad essere impazienti.
All'incrocio in cui siamo già passati venti minuti prima, a svolta a destra già intrapresa, l'occhio da orientista esperto in ricerche di ritrovi nota un cartello con il nostro logo che punta esattamente a sinistra.
Sporca clamorosa (ovviamente nel deserto più assoluto) e finalmente arriviamo al parcheggio, prima del pullman.
Sono le 19.40 e possiamo finalmente buttarci su prosecco e aperitivo.

(continua)

Sono un po' confuso

Pare che questa pubblicità abbia scatenato polemiche.
Oltre al fatto che non capisco cosa mostri in più di molte altre pubblicità che usano il corpo femminile per vendere tutt'altro, c'è una questione semantica che mi lascia perplesso.
Perchè la polemica si è scatenata sull'uso del lato B delle donne nella pubblicità, quando il messaggio fa chiaramente riferimento alle poppe ?
Sono così invecchiato che termini fondamentali della mia fanciullezza hanno cambiato significato ?

Croce sopra

Gentile commessa,
è la prima volta che decido di gustare il vostro gelato, il quale appare molto invitante.
Ma dato che Lei intende esprimere giudizi sulle mie scelte, prima di salutarLa definitivamente, mi permetto di suggerirLe un gusto nuovo da offrire in coppa gigante: i fatti Suoi.
Distinti Saluti

venerdì, maggio 22, 2009

Quando dicono che la frutta fa bene...

... evidentemente non hanno pensato agli effetti collaterali della banana.

Trail-O ad Asiago

Con colpevole ritardo, inizio a raccontare le mie avventure della settimana scorsa, dedicata alle ferie e al riposo mentale.
E comincio dalla delusione maggiore, la mia prova di Trail-O.
La giornata era partita male: dopo una notte agitata, ci si metteva la colazione a darmi problemi di stomaco e a inversarmi ulteriormente. Aggiungiamo un po' di ansia da prestazione e la sensazione di non poter fare una bella gara è servita.
Il tracciato è abbastanza lineare, i trabocchetti sono puliti (tranne forse la 9) e io, sulla carta ho tutto quello che mi serve per capire.
E infatti, preso dall'ansia della lancetta, sbaglio subito i primi due punti a tempo, peraltro nella maniera peggiore, cioè realizzando subito dopo aver pronunciato la lettera, quale era la risposta giusta.
Partito per i punti normali, mi incasino sulla 2 (mi fermo sulla 5 e non capisco quali siano i punti da guardare).
Faccio bene la 3, identificando tutte le buche sul terreno e capendo che è una Z.
Mentre faccio la 4, indeciso se battezzarla Z, mi trovo testimone di una scenetta familiare della quale avrei fatto volentieri a meno e che mi spinge a chiudere il punto velocemente e quindi sbagliandolo.
La concentrazione a quel punto è andata e commetto molti errori (sbaglio anche il terzo a tempo, stabilendo il mio record negativo).
Ripensando a quello che ho fatto e agli errori, mi rendo conto che è stato un grosso problema di concentrazione. Su tutti i punti ho applicato le mie tecniche, ma non ci ho messo la dovuta precisione (quando non ci sei con la testa...). Per cui, una distanza sbagliata di mezzo millimetro qua, un centro del cerchietto mal letto là, e gli errori alla fine sono stati in tutto nove, cifra che mi ha relegato in fondo alla classifica.
A peggiorare l'umore, alcune polemiche post-gara più inutili e ingiuste del solito.
Dal punto di vista organizzativo, la gara mi è sembrata di ottimo livello, ben tracciata e ben gestita (praticamente nulla l'attesa al punto a tempo intermedio).
Mi permetto solo un'osservazione, sull'abbinamento a gare di CO nello stesso giorno.
Secondo me, l'abbinare una gara di Trail-O con una di corsa è, in questo momento fondamentale, per ampliare il numero di partecipanti (solo una volta raggiunta una certa massa critica, si può pensare di andare avanti da soli). L'organizzazione, però deve cercare di ridurre al minimo i rischi che un atleta senta minacciata la sua gara di corsa perchè "non siamo ancora partiti", "ma quanto tempo ci vuole", "ma come faccio poi ad arrivare in tempo in partenza". Ad Asiago, diversamente da Tarzo, il rischio di fare tardi alla gara di CO non c'è mai stato, ma il ritardo in partenza ha messo in ansia molti partecipanti e questo potrebbe spingere qualcuno ad abbandonare la disciplina.
Ne avrei anche una seconda su alcune scene che ho visto. Ma me me la tengo per me.

Star Trek

Il giorno dell'anteprima, ho preso quattro posti, ho chiamato il nucleo duro degli aficionados del cinema e siamo arrivati là dove nessun uomo è mai giunto prima.
Il film a me è piaciuto, anche se ha i suoi difetti.
La storia, per esempio, non è proprio il massimo, anche se è chiaro che in questo film la cosa più importante era (ri)creare l'atmosfera, la relazione tra i personaggi, mostrare la nuova faccia di Kirk, Scott e McCoy.
Insomma, preparare il terreno per un reboot del brand, attualizzandolo.
I personaggi, con la sola esclusione del cattivo di turno, sono riusciti bene (magari andrebbe un po' limato l'accento russo di Cechov). Ho qualche dubbio sulla scelta di partire subito con uno Spock molto influenzato dal suo lato umano (nel senso di non-vulcaniano) e sulla love story di Uhura.
Tornando alla storia, il ritmo è sempre sufficientemente alto e i paradossi temporali inseriti non disturbano più di tanto. Anzi, hanno un vantaggio per eventuali sequel: quello di avere un universo su cui muoversi in maniera più libera dai vincoli di continuity della serie classica, senza per questo snaturare del tutto i personaggi.
Voto: 7,5 (il mezzo voto è di speranza per sequel futuri).

giovedì, maggio 21, 2009

Fine di una lunga strada

Ieri, dopo una settimana di ferie (seguiranno post appropriati), il passaggio dall'edicola e dalla Borsa del fumetto, si è tradotto nella classica montagna di fumetti di tutti i tipi.
Tra questi spiccava l'ultimo numero di Inu Yasha, in cui la lunga storia del mezzo demone arriva alla sua conclusione.
Il finale mi è piaciuto ed è riuscito a chiudere bene tutti i fili sospesi, con quel giusto bilanciamento tra azione, sentimenti e umorismo che ha sempre caratterizzato questa saga.
Non sono abituato ad arrivare alla fine di storie a fumetti così lunghe. I fumetti Bonelli e quelli Marvel lavorano (sebbene all'interno di una continuity abbastanza stretta) su archi narrativi di pochi mesi, un paio d'anni al massimo (sia per le miniserie, che per le serie classiche), ma comunque nell'ipotesi che la serie duri per sempre. Le collane manga che leggo, invece, non durano molto, e spesso la durata è più legata a tempi tecnici di produzione che per effettiva numerosità degli episodi.
Mi spiace un po' che la storia sia finita: la sensazione è un po' quella di quando è finito il ciclo di Harry Potter o la decima stagione di Friends, una piccola separazione da un compagno (virtuale) che ha riempito piacevolmente molte ore del mio viaggio.
Se ho capito bene, è probabile che a breve pubblichino una nuova edizione. Se vi capita, prendetela.
E chissà che finalmente qualcuno in Giappone non decida di riprendere e concludere anche la serie animata.

mercoledì, maggio 20, 2009

Sovrapposizioni

Una volta, l'amministratore del mio condominio, sotto serie critiche da parte di molti condomini, organizzò la riunione annuale (quella in cui si discute il bilancio e di conseguenza si può sfiduciare l'amministratore) il giorno in cui l'Italia era impegnata nei Mondiali (o forse gli Europei, non ricordo).
Lo scopo, ovviamente raggiunto, era quello di non avere presenti i 501 millesimi necessari ad approvare un'eventuale mozione per la disdetta del contratto.
Dato questo precedente, come devo leggere il fatto che il Kick-Off annuale della mia azienda è stato convocato per la sera della finale di Champions League (aspettare la Confederation Cup era forse troppo...) ?

Come farne senza ?

Ma seriamente ? Qualcuno potrebbe essere interessato ?

mercoledì, maggio 06, 2009

Duplicity

Okay, certe volte voglio proprio farmi del male.Lo so che i film basati su doppio e triplo gioco, truffe e controtruffe, sono difficili da fare. Lo so che dopo "La Stangata" e "I soliti sospetti", solo Spy Game è riuscito a tenermi interessato fino alla fine.
Ma questo film, sebbene impreziosito dalla presenza di Julia Roberts, è una autentica palla.
Lento (mi sono addormentato un paio di volte), scontato (ho capito il trucco al minuto otto, l'unico dubbio era se era tutto voluto o una parte era solo danno collaterale), recitato male (sotto tono i protagonisti, sopra le righe i comprimari).
Insomma, se non fosse che era la serata a 3 euro, sarei anche discretamente imbufalito.
Voto: 4.

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