mercoledì, giugno 27, 2007

Staffetta Inglese

Non si tratta del passaggio di consegne tra Tony Blair e Gordon Brown alla guida del governo britannico, bensì della seconda edizione del Trofeo del Golfo, gara sociale estiva dell'Unione Lombarda, organizzata e ospitata (nel senso che si è fatta a casa sua) da Lucia, con l'aiuto tecnico di Alessandro.
La gara si è corsa con la formula della Staffetta Inglese, ovvero squadre di tre elementi con due cartine di percorsi diversi. Al via il componente A parte con la cartina 1 e B con la 2. C aspetta il primo che arriva, riceve la cartina e parte. Supponiamo arrivi A, C parte con la cartina 1 e A aspetta B con la 2. Quando B arriva, A parte e B aspetta C. A quel punto B parte con la 1 e quando arriva A (che a questo punto ha finito), C parte con la 2.
Quando B e C arrivano, ogni componente avrà fatto entrambi i percorsi.
L'ultimo della squadra che arriva determina il tempo di gara.
La mia squadra, pur potendo contare sulla velocità di Remo (componente A di cui sopra), è arrivata ultima: questo perché quando io (componente C) sono arrivato, nonostante tutti i miei errori, non ho trovato Adele (componente B) che non era ancora arrivata dal primo giro; quando poi sono partito ho commesso un notevole numero di errorini che su una gara da 7 minuti hanno pesato tantissimo.
La squadra sulla carta più forte (Bramby, Barbara e Paola) ha invece rispettato il pronostico.
Dopo la gara, cena a buffet di notevole livello, accompagnata da risate, chiacchiere e programmi vacanzieri.
Mezzanotte è arrivata in un lampo ed era già ora di andarsene.
Grazie ancora agli organizzatori e già inizio ad aspettare la terza edizione.

lunedì, giugno 25, 2007

Le ultime boe

Iniziata la finale di America's Cup tra Alinghi e Team New Zealand.
Le due barche sono sull'1-1 ed è emerso come ognuna sia particolarmente forte in specifiche condizioni di vento.
A questo punto ogni risultato sembra possibile.
Vedremo a chi sorriderà il vento.

El Grande

A completare la settimana di recupero giochi, ieri sera El Grande, gioco che nel lontano 1996 vinse lo Spiel des Jahres.
Il gioco ha tutte le carte in regola per diventare uno di miei preferiti, vista l'assenza del fattore caso.
Lo scopo è fare più punti degli avversari, ottenendo nei momenti di conteggio (che avvengono in momenti prederminati) il controllo delle regioni spagnole. Per fare ciò, occorre posare sul tabellone i caballeros.
In ogni turno, l'ordine di gioco è deciso in base alle carte potere giocate dai vari giocatori (con il vincolo di non poter giocarne una già giocata), ma maggiore è il valore della carta, minore è il numero di caballeros che diventano disponibili all'azione.
Il castillo e il re sono altre due variabili che influiscono sulle strategie. Il primo in quanto riserva di caballeros, il secondo come vincolo nei piazzamenti.
Il gioco è sicuramente più interessante con 3-4 giocatori (noi eravamo in due e come sempre ci siamo dimenticati alcune regole).
Il regolamento è più complesso di quanto non sia poi il gioco, anche se la strategia non è banale.
Voto alla prima impressione: 7.5, ma sicuramente salirà dopo alcune partite complete (e devo anche provare le espansioni...).

sabato, giugno 23, 2007

Elasund reloaded

Ovvero, come accorgersi di non aver capito nulla delle regole del gioco.
Ieri sera, alla presenza del DiPa e di Stegal, io e Roby abbiamo riprovato questo gioco dopo l'esperimento di lunedì.
Il punto fondamentale è che lunedì c'eravamo bellamente fumati alcune regole, ottenendo così un gioco più facile e veloce, ma meno divertente.
In quattro e con le regole complete il gioco è apprezzabilissimo, guidato sempre da un fattore casuale abbastanza forte, ma che comunque lascia ampio margine alle strategie.
Vincitore della serata il DiPa, nonostante un grave errore che, oltre a ritardare il successo, ha anche rischiato di compromettere irrimediabilmente la gara a mio vantaggio. Un paio di tiri fortunati e il fatto di essere stato il primo a giocare, gli hanno dato quel lievissimo vantaggio che gli ha permesso di vincere. Io pensavo avrebbe vinto Ste, che ha passato le prime mani ad accumulare carte che avrebbero dovuto poi fruttare turni liberi da problemi di strategia. Probabilmente però ha aspettato troppo a passare dalla fase di accumulo a quella di utilizzo e questo gli ha impedito di vincere.
Per quanto mi riguarda, una discreta partita. Non ho ancora capito quanto siano utili le mura del villaggio e quindi me ne sono tenuto lontano. Probabilmente ho sbagliato anche un paio di gettoni da costruzione, pagandoli troppo. Ciò nonostante avrei chiuso nello stesso giro in cui ha chiuso Ale.
In conclusione, il gioco si conferma un bel gioco, ottimo da giocare in quattro in una serata non troppo impegnativa (anche se è occorso il doppio rispetto all'ora dichiarata sulla scatola). Mi spiace proprio che abbia aspettato così tanto sul ripiano dei giochi prima di essere provato.

venerdì, giugno 22, 2007

E giusto per essere un filo più seri...

L'ultima classifica riguarda i dieci film più amati dal pubblico USA.
Qui entriamo nella storia del cinema e nel "De gustibus non sputazzandam est".
Chiederei un commento ufficiale al sommo esperto DiPa, ma chissà quando passerà di qua.

Dal fumetto alla realtà

...o meglio alla trasposizione cinematografica.
L'ennesima classifica inglese sulle preferenze cinematografiche spazia questa volta nel campo dei supereroi.
Sui maschietti non mi pronuncio, ma sulle donne non posso accettare la mancanza di Famke Janssen. Scambierei inoltre le posizioni 2 e 3.

E' scientifico

Care le mie sorelle amatissime, anche se non si è mai discusso molto dell'argomento, è stato scientificamente provato che io, in quanto primogenito, sono più intelligente di voi.
Lo so che così me la sto tirando, e molto. Ma comunque son soddisfazioni...

Il peso della scelta

Ci sono scelte che sembrano facili, banali, quasi scontate.
Poi scopri che in realtà, con qualche informazione in più, forse così scontate non erano.
Quando ho deciso di spendere una settimana di ferie per la 5 Giorni dei Forti 2007, la scelta è stata facile: tutti gli amici ci vanno, i posti sono bellissimi, devo vendicare il primo punto del primo dell'edizione precedente (55 minuti!). La scelta della categoria è stata altrettanto semplice: esclusa come sempre la M35 perché troppo lunga, la scelta era tra MB e MAK. Come già l'altra volta, la MAK sembrava essere il giusto compromesso tra difficoltà tecnica e lunghezza.
Salvo poi scoprire settimana scorsa che la MAK non è proprio corta (per usare un eufemismo).
Aggiungiamo poi il tempo necessario per arrivare in partenza (dai 20 ai 50 minuti) e capiamo che sarà un inferno.
A mettere la ciliegina sul "Ma chi me l'ha fatto fare?", oggi mi è giunto da una amica (che solo per aver pensato a me per questa cosa, si è guadagnata una montagna di affetto) un invito per un incontro, riservato agli addetti, per la presentazione dei kolossal Marvel della prossima stagione (Iron Man e Hulk), che però dovrò saltare perché proprio in quei giorni.

Se la scelta la potessi fare oggi, sapendo tutto ciò, farei così: MC (in fondo sono ferie) e nel giorno di riposo farei in modo di essere a Milano per l'evento Marvel.

Ma un bel chilo di cazzi suoi, no?

Come già per il precedente volume, con l'avvicinarsi dell'uscita di HP7 si sprecano gli spoiler (o presunti tali) su come finirà e su chi saranno i due protagonisti a morire.
Il primo colpo ad alta risonanza mediatica è di un hacker che sostiene di essere penetrato nei computer della casa editrice e ottenuto le ultime pagine del libro dove sostiene succederà questo.
Spero solo sia tutto falso, una bieca manovra commerciale per aumentare (come se fosse necessario) l'interesse sul libro. Perchè se è tutto vero, o anche solo la seconda parte, temo la Rowling non sopravviverà all'ira dei fan.
In ogni caso, quello che è certo è che adesso farò molta più fatica a non andare subito all'ultima pagina a vedere chi sopravvive (grazie, bastardo).

mercoledì, giugno 20, 2007

Vestiti di scena

Ormai sono in difficoltà.
I sondaggi cretini sul cinema proliferano. E io ci casco sempre.
Stavolta tocca ai dieci vestiti più amati della storia del cinema.
Per quanto mi riguarda, terzo e sesto posto su tutti.

Thurn und Taxis

Settimana dedicata alla prova di nuovi giochi (anche questo, come Elasund, in attesa da mesi).
Il gioco si fregia del titolo di Spiel des Jahres 2006 ed inoltre è stato ideato dall'autore di Puerto Rico, gioco sul podio delle mie preferenze.
Scopo del gioco, riuscire a creare connessioni tra le varie località presenti sulla carta, mediante un attento uso delle carte città ad esse corrispondenti. Particolari bonus vengono poi dati per le connessioni più lunghe e per particolari regioni occupate.
Il gioco è piacevole e veloce, anche se ha per i miei gusti due difetti.
Il primo è il fattore caso: le carte città provengono da un mazzo coperto e, anche se ogni città a molte connessioni, non è da escludere che ti possa capitare di non trovare la carta che ti serve.
Il secondo è l'interazione tra i giocatori: in pratica, ogni giocatore gioca per sè, non ci sono scambi di carte nè vincoli nella posa degli uffici postali; l'unico elemento di scontro è che i bonus per particolari risultati sono decrescenti (per esempio, il primo che occupa tutta la Baviera ha un bonus maggiore di chi lo fa per secondo).
Io mi sono lasciato andare a una connessione più lunga del necessario a metà partita e questo mi ha dato un handicap nei confronti di Roby che, invece, ha sempre mirato a fare carovane lunghe giusto quello che le serviva (tenete conto che man mano che il gioco prosegue occorre fare carovane sempre più lunghe per progredire).
Risultato, netta sconfitta, a bilanciare la vittoria della sera precedente.
Voto finale: 6.5 (da rivedere dopo un paio di altre partite).

martedì, giugno 19, 2007

Elasund, die erste Stadt

Questo il gioco provato ieri sera.
In realtà, si trova nella mia collezione da diverso tempo, ma è sempre mancata l'occasione per la prima partita.
La dinamica di gioco trae spunto dal suo ispiratore Catan, quindi tiro di dadi e relativa produzione.
In questo gioco, però, lo scopo è occupare i quadrati dell'accampamento con edifici, i quali a loro volta possono essere sostituiti con altri. Per costruire occorre mettere preventivamente dei "gettoni costruzione", come prelazione per la zona.
Le regole sono molto semplici, le strategie abbastanza differenziate, anche se la partita di ieri sera è stata troppo breve per un giudizio completo. Il mio avversario, Roby, non ha capito subito come trasferire le regole sul tavolo da gioco e quei pochi turni di vantaggio che mi ha dato sono stati decisivi per prendere un vantaggio non più colmabile (classico difetto di tutti i giochi alla Catan, se parti male non recuperi più).
Alla prima impressione, è un gioco carino, forse più adatto a 3-4 persone che a 2 soltanto (in quel caso lo spazio a disposizione è veramente ridotto e i colpi bassi si dovrebbero sprecare).
Vedremo alle prossime partite (chissa quando, chissà con chi).

lunedì, giugno 18, 2007

Fumetti Mutande

Questa la chiave di ricerca con cui uno sconosciuto navigatore è finito sul mio blog.
Ovviamente ho provato a effettuare la stessa ricerca. Sono il quindicesimo risultato, seconda pagina.
Da questo si deduce che i primi quattordici siti (o comunque almeno i primi dieci) non erano sufficientemente interessanti.
Mi domando cosa cercasse in realtà. Mi sono dato le seguenti possibilità:

  • analisi comparata dei modelli di mutande dei supereroi (molti dei quali notoriamente le tengono sopra i pantaloni)
  • usi e costumi dei lettori di fumetti, con particolare attenzione al periodo in cui la moglie è in vacanza (periodo in cui notoriamente il marito vaga per casa in canottiera e mutande, anche se di solito con in mano la gazzetta o le ore)
  • elenco dei fumetti, tipicamente giapponesi, dove il vecchio bavoso di turno (si veda a tal proposito Happosai in Ranma1/2) va in giro a collezionare mutande di procaci studentesse
  • variazione degli stili e dei soggetti dei fumetti nel corso dei secoli (mutatis mutandis)
Beh, carissimo navigatore, ti è andata male. Qua non c'è nulla di tutto ciò (almeno per ora).
Spero comunque che tu abbia apprezzato le calciatrici (indubbiamente il mio post di maggior successo dell'ultimo mese).

Fantastici Quattro e Silver Surfer

Venerdì sera, prima visione del secondo film tratto dal famosissimo fumetto Marvel.
A me il primo era abbastanza piaciuto, ne avevo apprezzato soprattutto lo spirito, fedele a quello del fumetto, della famiglia unita di fronte a tutto, con i battibecchi, le gelosie e gli affetti classici.
La trama, invece, era alquanto moscia, soprattutto nel finale.
In questo nuovo film, quindi, mi aspettavo la stessa atmosfera di fondo, ma una trama più spettacolare, grazie all'utilizzo di un personaggio a tutto tondo come Silver Surfer.
Purtroppo, il risultato non mi ha convinto.
La parte iniziale, incentrata sul matrimonio di Reed e Sue, è un po lenta, anche se qualche battutina si lascia apprezzare.
Quando poi entra in gioco SS, la cosa si complica. Il ruolo di Von Doom è assolutamente inutile (lui peraltro recita in maniera vergognosa), la storia non prende quel ritmo vorticoso che ci mi aspettavo (anche la scena tipo super-Skrull è bruttina), ma soprattutto, manca Galactus, nel senso che non si vede, resta una costante ma invisibile minaccia fino alla fine del film, dove viene distrutto (!) dal sacrificio di Norrin Radd.
Per un fan dei F4, il finale non regge, non è giustificato da nessun elemento il fatto che SS sia così potente da distruggere il Divoratore dei mondi, peraltro a contatto dell'atmosfera, ma senza causare danni alla Terra.
Restano i personaggi principali: Jessica Alba splendente nella sua bellezza, e quindi poco invisibile, Chris Evans fiammeggiante, il roccioso Michael Chiklis, e Ioan Gruffud, ottimo Mr Fantastic. Tutti quanti decisamente a loro agio nel ruolo, anche se penalizzati dalla trama.
In fin dei conti un'occasione persa: è vero che di tutti i supereroi Marvel, i Fantastici Quattro sono probabilmente, per il tipo di avventure, i più complessi da realizzare, ma bastava proprio poco per fare un bel film.
Voto: 6.5.

venerdì, giugno 15, 2007

Lo schermo magico di Shannara

Ovverosia, faranno mai un film su questa famosa saga Fantasy ?
Pare che finalmente qualcosa si muova, dopo il successo stratosferico del Signore degli Anelli e di Harry Potter.
La notizia non è nuovissima, ma l'ho saputa solo oggi. La rivista Variety annuncia che la Warner Bros ha opzionato la possibilità di trarre un film da uno qualunque dei libri di Shannara.
La prima ipotesi è quella di adattare "Le Pietre Magiche".
Se da un lato è indubbiamente il libro migliore della serie (sia come storia, sia come adattabilità al cinema), mi lascia un po' in dubbio il fatto di prendere la storia a metà (per carità, anche Jackson ha fatto a meno della storia de "Lo Hobbit").
A questo punto, un solo dubbio: chi interpreterà il ruolo di Allanon? Io ci vedrei bene Sean Connery.

Vincitore morale

Sottotitolo: "Come indovinare sbagliando tutto".

Ci sono serate alle Cenerentoliadi dove mi diverto moltissimo. Ieri è stata una di quelle.
Innanzitutto c'era molta più gente del solito: io avevo invitato Denicolai e futura signora (e in memori dei bei tempi in cui eravamo colleghi, Polgara è diventata Polga-RAS), xmau aveva portato un po' di ragazze, il DiPa aveva esagerato portando tutta la sua compagnia teatrale.
Insomma un casino di gente.
Io in squadra co-opto Bellini e si parte.
Se escludo il secondo gioco, che proprio non capisco da che parte prendere e il nono, che non risolve nessuno, sono decisamente in palla: un paio di giochi addirittura non faccio neanche leggere il quesito agli altri che già rispondo. Per mostrare il mio eccezionale grado di forma, ben dodici parole indovinate al Gioco Buffo.
Il primo problema è che il secondo gioco, il DiPa l'ha risolto e ovviamente si esalta della sua prima posizione. La mia gara all'inseguimento è però complessa, Ale va alla grande, come molte delle squadre avversarie.
La chiave di volta è il decimo gioco, il tradizionale Fil Rouge (nove indizi sparsi nei primi nove giochi da riunire nel decimo).
E qui, capolavoro, nel bene e nel male: le lettere che iniziano ad apparire sono A, B, C, F e H. Già due squadre hanno ipotizzato una risposta, ma non sanno se su alfabeto italiano o inglese. Io, invece, ho un lampo di genio: "Azoto, Boro, Carbonio, Fluoro e Idrogeno". La squadra mi segue, elenchiamo in ordine alfabetico tutti gli atomi che sulla tavola periodica hanno una sola lettera.
Alla fine della lista, però, mi rendo conto di una cosa che tutti avrete già notato: Azoto non è A, ma N. La A non c'entra nulla.
Scarto quindi l'idea. Intanto la nuova lettera è I. Anche l'ipotesi degli altri cade, così ci troviamo a raccontarcele a vicenda. In particolare io racconto la mia fantastica conoscenza della chimica.
Appare la N. A questo punto il secondo colpo di genio, sarà mica che l'ultimo gioco è "Trova l'intrusa". Tutto torna, io butto la risposta a Aldo e la reazione è di quelle sospettose. Sono sulla strada giusta.
Appaiono O ed S. Agli altri, che non avevano scartato la mia ipotesi, la mancanza della P crea problemi. Io faccio un altro errore. Dico "Anche a me manca la P". Loro mi chiedono: "E quindi?" Io rispondo: "Ho deciso che non mi interessa".
L'indizio che ho dato è troppo semplice. Anche loro stabiliscono che di intrusa si tratta.
Intanto, metto fuori strada il DiPa, che alla domanda "Alfabeto inglese o italiano" riceve la risposta "Italiano" (poi sentendomi in colpa, ho aggiunto "se ti fidi delle mie risposte, sei messo male").
Arriviamo all'ultimo gioco. Il DiPa è sempre avanti, ma io so di poter contare sulla risposta giusta. Alla lettura del titolo ho la conferma. Con gli altri (Crapamark, il nome della squadra) siamo d'accordo e ci alziamo insieme, quasi tenendoci per mano, per andare a raccogliere un ex-aequo.
Il tempo passa e DiPa non risponde (pur avendo due chimici in squadra).
E' sorpasso (beccati questa). Alla fine arriviamo secondi, Crapamark primi, DiPa terzo.
Visti gli eventi, mi sento il vincitore morale.
E comunque, le ho date al DiPa (tiè!), anche se è giusto fare i complimenti alla sua squadra di novellini veramente tosti.

giovedì, giugno 14, 2007

Alle mie lettrici

Oggi voglio dedicare un post alle mie lettrici, soprattutto se single.
La rivista americana People ha effettuato una classifica sui dieci scapoli d'oro dello spettacolo.
Rifatevi gli occhi (?).

mercoledì, giugno 13, 2007

Aria fritta

Da lunedì a oggi, tre giorni di "Ferie pagate", come dice l'Architetto.
Ovverosia, un corso di "Organizzazione Aziendale e Process Management".
Le due informazioni fondamentali imparate in questi tre giorni sono: la pizza migliore di Milano si mangia da Solo Pizza in Via Farini e uno dei dolci migliori è la Melanzana fritta ricoperta di cioccolato (roba leggera...).
Il massimo divertimento è stato fare gli esercizi in due squadre uomini contro donne. Ho visto scene che allo stadio porterebbero all'arresto immediato...
Per il resto, una autentica palla (peraltro già nota).

martedì, giugno 12, 2007

Eventi dimenticati

O meglio, che non ho avuto tempo di commentare.

  • Luna Rossa eliminata: 5-0, cosa si può dire? Niente, la differenza di valori in acqua era talmente netta che si può solo ringraziare per quanto ha fatto. Per quanto mi riguarda, hanno già passato un turno in più di quanto mi aspettassi
  • Olimpia Milano eliminata: dopo aver visto dal vivo gara 3, buttata via nel terzo quarto con una assoluta assenza di tiri, non si poteva sperare in un altro miracolo a Bologna. L'impressione è che alla squadra manchi un'identità, quel qualcosa che nei momenti difficili spinga tutti a prendersi la responsabilità del tiro, non solo il piccolo (di età) ma grande (di potenziale) Gallinari. Visto che le ultime partite viste dal vivo sono tutte state sconfitte, dichiaro chiusa definitivamente la stagione della mia vita in cui si va al palazzetto a tifare Olimpia (e dire che una volta andai a vederla contro la Sinudyne addirittura con una gamba ingessata, ovviamente in tribuna, in mezzo agli ultrà)
  • MotoGp: pilota straniero su moto italiana o pilota italiano su moto straniera? Questo il dubbio su chi tifare, su chi vincerà questo mondiale. Svanita purtroppo l'opzione pilota italiano su moto italiana, mi sa che Stoner ce la farà.
  • Formula 1: zzz zzz zzz zzz. Ops, scusate, mi sono addormentato. Ormai è lo sport più palloso che esista, al pari dello snooker e del cricket per chi non lo conosce. Quando avranno reso possibili almeno due sorpassi a gara, tornerò a vederlo.
Sicuramente c'è altro che ho dimenticato per quanto riguarda la settimana passata, ma ormai son vecchio e non c'è modo di ricordarli.

lunedì, giugno 11, 2007

Zio Shrek

In realtà il post doveva intitolarsi "Orco Zio", ma per evitare che pensaste a una bestemmia ho preferito cambiare.
Il problema di fondo è che le nipoti, ogni volta che mi vedono, piangono.
Sarà la barba, sarà la bellezza, sarà che sentono che le voglio portare a fare orienteering ancora prima che sappiano correre, comunque è così.
Come mi vedono, tempo 5-10 secondi piangono.
Se va bene, dopo cinque minuti smettono e iniziano a considerarmi in modo diverso. O addirittura a fare le leccapiedi per farsi viziare (soprattutto Giorgia).
Ma se va male, come oggi con Alessia, non c'è verso. Tanto vale che torni a casa.
Va bene, prometto, fino a quando me lo chiedete voi, niente gare...
Peccato, però, oggi Giorgia si è messa ad esplorare tutta la casa dei nonni. Con la piantina in mano sarebbe stato un allenamento perfetto...

Scuse sfuse

  • La gamba mi fa ancora male dallo stiramento
  • La carta non è sufficientemente precisa
  • Io in quel bosco mi perdo sempre
  • Mi sono svegliato alle 5 per arrivare lì
  • L'autostrada era chiusa e ho dovuto guidare più del necessario
  • L'alluvione e le cavallette
Ecco una serie assolutamente precisa e circostanziata di motivi per cui potrei aver fatto schifo, come effettivamente ho fatto, nella gara di Bedolpian.
In realtà, c'è un solo motivo, quando non uso la testa, non c'è speranza.
Il bosco è bellissimo, bianco, scorrevole, pieno di sentieri. Io lì mi ci perdo sempre. E' un po' la mia bestia nera. Ma ieri, su un percorso oggettivamente semplice non ho scusanti.
Ho staccato la testa e non l'ho più ricollegata fino alla sera.
In giornate così, mi domando seriamente perchè continuo a praticare questo sport.
Poi guardo il panorama e tutto si spiega.

sabato, giugno 09, 2007

Ai confini dl mondo

e ritorno, purtroppo.
La terza puntata de I Pirati dei Caraibi si pone l'obiettivo ambizioso di superare in incassi e grandezza le puntate precedenti. Ma per fare ciò, perde per strada l'elemento fondamentale che ha sempre contraddistinto la serie: il ritmo.
La storia è lenta e inutilmente lunga, riannoda i fili in sospeso in una maniera a volte incomprensibile, cerca di dare un senso epico che il film non ha mai avuto e, forse, neppure cercato.
Inserisce un sacco di personaggi di contorno, che sembrano dover avere un ruolo importante, ma poi li riduce solo a fare loro delle comparse (la fratellanza dei pirati, la dea Calypso, ...).
Il finale, poi, nonostante un colpo di scena che non mi sarei aspettato da un film di cassetta, resta ancora una volta aperto ad un possibile (probabile?) quarto episodio.
In conclusione, il film cerca ancora una volta di puntare sulla gigioneria di Johnny Depp, ma, un po' per la trama, un po' perché certe imprese sono proprio impossibili, stavolta non riesce.
Voto: 5.5

venerdì, giugno 08, 2007

Costumi di scena

Per la serie "Classifiche cui non avremmo mai pensato, ma che per fortuna qualcuno ci propone", ecco le 10 migliori scene in bikini della storia del cinema.
Al di là di un paio di bikini che bikini non sono e dei due maschietti inseriti, ci si può anche trovare d'accordo.
Buona visione.

Rientro blando

Dopo una settimana di discreto schifo (in cui non ho avuto molto tempo per raccontarlo), il week-end vedrà il mio tentativo di rientro dopo lo stiramento a Fusine.
La gara selezionata è il Memorial Plancher in quel di Bedolpian, classica località dove mi perdo sempre e sempre nello stesso posto.
Per non rischiare una bella MC e molta attenzione alle risposte del mio (ormai devastato) fisico.

giovedì, giugno 07, 2007

Io vado qui.

Luglio, come tutti gli anni, è all'insegna dell'eur-orienteering.
Dopo l'Highlands Open (per la verità ancora in giugno) e la Cinque giorni dei Forti, è la volta di riaffrontare la madre di tutte le gare, l'O-Ringen (tre ritiri su cinque gare, la prima volta).
Se volete vedere cosa mi aspetta (e magari farci un pensierino), guardate qui.
A me son già venuti i brividi...

mercoledì, giugno 06, 2007

Buon giorno, Angeli

Con il trasloco di ufficio al sesto piano, un grosso mistero aveva riempito i nostri cuori.
Ma in questo soprattetto in cui ci siamo trasferiti, gli uffici di fianco a noi chi ospitano?
Per rendere la nostra situazione più divertente i grandi capi avevano spacciato la presenza di una importantissima agenzia di modelle (ovviamente non se ne è vista una).
Oggi finalmente ho avuto la risposta, tramite un fattorino che chiedeva informazioni.
Negli uffici di fianco a noi si trova un'agenzia di investigazioni e consulenza nell'ambito della sicurezza, il cui nome è (ragazzi, è proprio così, ho dovuto trattenermi molto per non scoppiare a ridere sul posto) Charlie's Angels. Sì,lo so avrei dovuto linkare i film (1 e 2), ma, con tutta la passione per Cameron Diaz, c'è solo un angelo di Charlie: Farrah Fawcett.

Son curioso di vedere le dipendenti. Con la mia fortuna, ovviamente, sarà già tanto se capiterà di vedere Bosley...

martedì, giugno 05, 2007

Post in conto terzi

Su richiesta di chi c'era, non posso non celebrare il brillante risultato della staffetta UL M35 composta dallo speaker-fantasma SteGal67 e dal "già campione italiano" Marco-Rusky che in quel di Barricata hanno combattuto dall'inizio alla fine con i team trentini e veneti, ottenendo un notevole podio.


PS. giusto perché non si pensi che gli staffettisti se la tirino, la richiesta non è arrivata da loro (altrimenti non l'avrei accolta...;-))
PPS. e comunque adesso gli staffettisti se la tireranno un po'...

lunedì, giugno 04, 2007

Ops! Mi scusi, ho sbagliato numero...

Stasera, come sempre quando voglio credere di essere la persona più simpatica del mondo (quindi tutti i giorni, anche più volte al giorno), sono andato a guardare le statistiche di accesso a questo blog.
Gran sorpresa, il numero di visitatori è schizzato alle stelle, più del doppio del solito.
Siccome, pur volendolo credere, non sono la persona più simpatica del mondo (e se lo fossi, pochi lo saprebbero...) ho voluto scoprire da dove arrivano tutti questi visitatori (molti dei quali sono andati a vedersi le calciatrici in mutande).
Pare che per qualche insano motivo, forse per il feed a fondo pagina, se uno cerca su technorati il blog di Beppe Grillo, salto fuori come risultato.
Beh, mi spiace abbiate sbagliato strada. Spero possiate trovare comunque qualcosa di interessante in queste pagine (ovviamente oltre alle calciatrici in mutande).

Una chiara lezione

La finale della Louis Vuitton Cup è iniziata, e dopo l'illusione della prima regata, dove "abbiamo perso, ma ce la possiamo giocare" e l'amarezza della seconda, "ma se partiamo davanti, vedrai che cambia musica", siamo arrivati alla batosta totale della terza regata.
A questo punto, la domanda è molto semplice: "5-0 o 5-1" ?

Io, intanto, rispolvero il golfino di Alinghi...

venerdì, giugno 01, 2007

Incubi


Ho finalmente finito questa raccolta di racconti horror tutta declinata all'italiana: autori italiani, location italiane, tematiche strettamente italiane.
Probabilmente non l'ho letta nelle condizioni migliori (la metro, con l'iPod nelle orecchie, in ora di punta) e al momento non mi ha convinto fino in fondo.
Ma a mente fredda, qualcosa resta.
Si tratta di racconti che hanno sempre qualcosa che colpisce, magari solo l'inizio, o la fine, o un semplice particolare (che so, citare la torre di Viale Sarca e ambientarci lo scontro finale).
Quei pochi racconti che tengono il ritmo per tutto il tempo (quello di Sclavi, per esempio, quello che ho letto per primo) sicuramente mi sono piaciuti. Gli altri non mi sono dispiaciuti, ma forse me li aspettavo più splatter; il difficile equilibrio tra dire e non dire (che già era difficile per maestri del genere come Edgar Allan Poe o H.P. Lovecraft) spesso si risolve in un senso di incompletezza, l'impressione che qualcosa manchi al racconto.
Se siete proprio patiti del genere, prendetelo. Altrimenti prendete uno qualunque dei libri di Lovecraft.

Ventidue giocatori in mutande che danno la caccia a un pallone

... ovvero la definizione del gioco del calcio.
Partendo da tale definizione, in Cina hanno prodotto questo spot che sta ottenendo grande successo, ovviamente non tanto per il prodotto pubblicizzato (nessuno ha capito di cosa si tratti), quanto per il soggetto artistico.
Buon divertimento. E se capite cosa pubblicizza, fatemelo sapere...

Gioie e Dolores


Ieri sera, unica tappa italiana, tutta esaurita, del tour di Dolores O'Riordan, ex voce dei Cranberries e ora uscita con un nuovo disco solista.
Ovviamente tutti, nel pubblico, erano lì per le canzoni più vecchie, anche se molti erano quelli che sapevano a memoria anche le canzoni nuove.
Per creare subito la giusta atmosfera e fugare ogni timore, il concerto è iniziato con le note di Zombie e da lì in poi è stato un tripudio fino alle conclusive Linger e Dreams.
La voce di Dolores è potente come sempre, e subito mi sono tornati alla mente i due concerti dei Cranberries, dove un'acustica pessima (parlo di Palalido e Palatrussardi) non mi aveva permesso di apprezzarla appieno.
Il gruppo di supporto è bravo e, seppur non appariscente, svolge il suo compito alla perfezione, consentendo a Dolores di occupare tutta la scena.
L'alternanza di canzoni vecchie e nuove è ben ritmata e garantisce la giusta attenzione ai brani nuovi, senza far scendere la partecipazione (tranne forse per l'unica canzone, nuova, un po' bruttina di tutto il concerto).
Insomma, mi sono proprio divertito; ho cantato, gridato, saltato (per quanto la gamba stirata permetteva), quasi pogato per tutto il tempo.
L'unico difetto: un concerto così, che per definizione non dura mai abbastanza, è durato solo un'ora e mezza. Sono uscito con ancora voglia di musica, proprio perché quella ascoltata era ottima.
Voto 8.5 (9 se fosse durato due ore) e oggi Cranberries a palla in ufficio.

Edit: uno dei miei compagni di avventura ha recensito il concerto per una rivista online. Eccovi l'articolo.

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