lunedì, luglio 30, 2007

Harry Potter and the Deathly Hallows

Dopo un'attesa spasmodica e un mattinata dove ho dato il meglio di me in quanto capricci, sabato 21 luglio sono entrato in possesso di una tanto agognata copia del capitolo finale delle avventure del maghetto.
La lontananza dal suolo italico e da qualunque giornale, televisione, internet e quant'altro potesse rovinarmi la sorpresa, ha contribuito a rendermi la lettura piacevole.
Cercherò di fare un commento senza dire troppo, ma sarà difficile (chi ha già letto il libro e ne vuole parlare, si faccia vivo in privato).
Il libro mi è piaciuto, molto. Forse non è al livello dei primi, ma sicuramente è ben fatto.
Tutti i segreti, i perché, i legami nascosti, vengono alla fine svelati. E tutto regge.
Il libro parte forte nei primi capitoli, anche se poi rallenta e perde un po' di ritmo nella parte centrale. Le cose in gioco sono tante e molte vengono forse risolte un po' velocemente (per carità, a dar loro spazio si sfondavano tranquillamente le mille pagine), ma comunque è chiaro che la Rowling aveva in mente sin dall'inizio dove andare a parare, cosa far fare a ogni personaggio.
La ricerca degli Horcrux presenta degli alti e bassi, ma quando l'azione si sposta finalmente ad Hogwarts, il ritmo diventa incalzante.
Forse il penultimo capitolo, quello delle spiegazioni, è un po' lento e ripetitivo, ma tutto sommato fa da pausa prima dello scontro finale.
I morti, alla fine, sono tanti. Tra i buoni, ben più dei due annunciati, ma non vi svelo quali (sappiate comunque che non ho pianto troppe lacrime...).
Ma veniamo alla fine, quello da cui di solito giudico un libro. Come dicevo prima, regge. Tutti gli eventi dei sei libri precedenti quadrano, tutti i personaggi si sono mossi secondo un motivo preciso, che poi fondamentalmente è sempre lo stesso (i buoni per amore, i cattivi per odio), anche se a volte l'azione è sembrata andare in direzione opposta.
Forse il modo in cui si conclude il duello tra Harry e Voldemort non è perfetto, ma forse non era neanche la cosa più importante del libro (qualcuno poteva pensare che You-Know-Who potesse sopravvivere?).
Finire il libro è stato un po' come finire un lungo viaggio con gli amici, per quanto immaginari. La domanda che tutti hanno e fanno a JKR è: "Ci sarà una nuova avventura di Harry Potter?". Io sinceramente spero di no. E' stata bella, in alcuni momenti fantastica. Ma direi che è giusto finirla così.
Ah, dimenticavo il voto: 8.5 (e speriamo che il film non lo devasti ancora...).

giovedì, luglio 26, 2007

HP finito, o-Ringen quasi

Breve aggiornamento.
L'ultimo Harry Potter me lo sono sbafato in quattro giorni, quando avro' tempo ne scrivero un commento dettagliato. Comunque il voto e' buono.
Non altrettanto buono e' il voto alla mia O-ringen. Ad oggi, un ritiro (il primo giorno, proprio come tre anni fa), una PE (oggi, quarto giorno, un po´ meglio di tre anni fa, ma stesso risultato), una gara scarsa (secondo giorno) e una discreta (terzo giorno, stesso tempo di Attila).
Domani ultima sofferenza. Se finisco potro' dire di aver fatto meglio di tre anni fa, altrimenti se ne riparla alla prossima edizione (2008? 2009? Piu' probabile la seconda).
Resoconti dettagliati, al mio ritorno, quando la rabbia per la vaccatona di oggi mi sara' passata.

venerdì, luglio 20, 2007

Come sopravvivere alla prossima settimana

I miei amici blog-orientisti SteGal e Rebelot hanno già detto la loro. Quindi magari non sembrerò particolarmente originale, ma, a meno di dodici ore dalla partenza per la Svezia, non posso non postare i miei pensieri su quello che mi aspetta.
Avrei voluto arrivare sul campo di gara all'oscuro di ciò che affronterò, ma non ci sono riuscito. E quindi, come già per la 5 Giorni dei Forti, me la sto facendo un po' addosso.
Ma se a Lavarone quello che mi spaventava erano le distanze esagerate, qua è la difficoltà del terreno. Il quarto giorno, per esempio, le carte hanno le curve di livello a 2 metri, in pratica una pianura dove non potrò fare alcun affidamento sulle forme del terreno.
Il mio obiettivo è finire tutte le cinque gare (ricordo che nel 2004 mi sono ritirato ben tre volte), possibilmente in tempi umani. Fortunatamente non sono eccessivamente lunghe e questo mi dà un maggior margine di sicurezza. La sfida con Attila è semplicemente un di più, per riempire le sere confrontando le scelte e gli errori (spero più le prime dei secondi).
Insomma, dovrei essere pronto. E comunque, sarà quel che sarà (comunque vada sarà un successo).

Cenerentoliadi estive

Ieri sera ultime Cenerentoliadi prima delle vacanze.
Non c'è stato il pienone della volta precedente, ma i soliti fedelissimi c'erano.
Io sono finito in squadra con il campionissimo xmau e, come l'altra volta che era successo, mi sono trovato un po' in soggezione di fronte alla sua velocità e bravura.
Stavolta, però, ho contribuito di più al bene della squadra. Dopo che nel secondo gioco, per un errore di calcolo, avevamo mancato la risposta, cedendo agli avversari un gioco di vantaggio, nel quinto ho trovato io la soluzione (grazie anche a un aiuto dato a tutti da Aldo) che ci ha consentito di controbilanciare il break (gli avversari, infatti, non hanno risposto). Nel gioco buffo e nei ditloidi, ho trovato la mia quota di risposte esatte. Negli altri, sarei quasi sempre potuto arrivare alla soluzione da solo, ma Maurizio era troppo veloce.
Insomma, ho contribuito abbastanza alla vittoria finale (il cui merito comunque è soprattutto di Maurizio) e quindi sono decisamente soddisfatto.
Il prossimo appuntamento, a settembre.

giovedì, luglio 19, 2007

Di corsa verso la Svezia

Stasera porto i bagagli al punto di raccolta, poi vado alle Cenerentoliadi.
Domani mezza giornata in ufficio, poi bus, metro, pullman, aereo e "ta-dah!" siamo in Svezia.
E se non sono troppo stanco, all'una di notte vado anche a cercare una libreria che venda "Harry Potter and the Deathly Hallows".
Lo dico adesso, così se domani non ho tempo, lo sapete: non so se e con che frequenza vi aggiornerò sulle mie gare (non so se potrò connettermi e comunque sarò molto impegnato a sopravvivere, a leggere HP e guardare Heroes). Inassenza di mie notizie, passate da Rebelot; anche lui è lì e molto spesso scrive meglio di me.

Impatti ambientali

Ho sempre pensato che c'è una leggera dissonanza tra il fatto che l'Orienteering sia "Lo sport dei boschi" (nell'accezione di sport di chi ama i boschi e la natura in genere) e quello succede al bosco durante una gara, a partire dalle tracce che si formano dopo che cento atleti passano per lo stesso prato, ai rami rotti perche intralciano la strada, agli alberelli (magari un po' pericolanti) che anch'io un paio di volte ho divelto aggrappandomici.
La scena poi diventa quasi apocalittica quando il numero degli atleti sale. La zona dell'arrivo del primo giorno della mia O-Ringen 2004, alla fine sembrava un campo di battaglia, completamente devastato dal passaggio di 15000 corridori.
Gli svedesi sono consci di questo problema e si preoccupano per tempo. E ne parlano pure in TV con servizi pieni di pathos, proprio come questo.
Io lo svedese non lo capisco, ma le immagini sono molto esplicative. Salviamo l'ambiente!

Edit: la visione del video ha scatenato privatamente uno scambio di battute su seghe circolari e chiavi a brugola tra persone che mai avrei detto specialiste di ferramenta e attrezzature. La riservatezza che mi contraddistingue mi impedisce di fare i nomi, ma sappiate solo che se avete bisogno di consigli su quali attrezzi sono più adatti ad un certo lavoro, contattatemi che vi dico a chi chiedere...

mercoledì, luglio 18, 2007

Zooloretto

Ieri sera, collaudo del Spiel des Jahres 2007.
Sinceramente mi sfugge un po' la logica con cui viene assegnato il riconoscimento; quando penso a giochi come Catan, El Grande, Puerto Rico e Carcassone (tutti vincitori) non riesco a vedere cose in comune.
Comunque, il gioco è carino, anche se assolutamente sconsigliato a due giocatori. Il fattore casuale è alquanto decisivo, anche se gli elementi strategici non sono proprio banalissimi.
Si tratta di creare uno zoo, raccogliendo gli animali dello stesso tipo nei vari recinti e, ogni tanto facendoli anche accoppiare. Il gioco si basa sulla pesca di tessere e sul loro posizionamento sui treni che li portano agli zoo. Posizionare un animale su un treno piuttosto che su un altro, ovviamente può avvantaggiare molto un avversario e quindi richiede attenzione e strategia.
Alla fine, in base agli animali posizionati nei recinti, si calcola il punteggio e la penalità e si determina il vincitore.
Le regole sono sufficientemente semplici da consentire una veloce spiegazione agli amici. Si candida quindi a diventare uno dei classici giochi da serata poco impegnativa.
Voto: 6,5.

Jake Blues

Sono pronto.
Non so come andrò nelle prossime gare, ma almeno una cosa la so già: la scusa.

martedì, luglio 17, 2007

Post fai-da-te

Oggi sono troppo impegnato per scrivere come si deve.
Facciamo così: vi indico gli argomenti e voi commentate da soli.
1. Il "Vaffa" non è più un reato (ed era solo ora!)
2. Sondaggio sui prodotti che ormai non vengono più prodotti e che erano moooolto meglio di quelli attuali (ridatemi tutti i gusti della Fiesta, e non solo quella di adesso al Curacao).

lunedì, luglio 16, 2007

Serie TV

A tempo perso, quando il caldo mi fa boccheggiare sul divano o quando la stanchezza delle gare trentine mi schiantava sul letto, ho iniziato a vedere alcune serie TV nuove.
Mi sento di consigliarvene due.
La prima arriverà in TV solo a settembre, io la sto vedendo in originale, si chiama Heroes. Chi mi frequenta un po' più spesso degli altri me ne sta sentendo parlare continuamente. Tratta di un gruppo di persone che scopre di possedere capacità superiori alla norma, come volare, prevedere il futuro, leggere nel pensiero. Alcune di queste (al momento non mi è ancora ben chiaro chi) si uniranno per evitare una catastrofe nucleare.
Il riferimento a serie classiche quali X-Men e Star Trek è palese, continuo e voluto e questo spiega perchè mi interessa.
Il motivo per cui mi piace, invece, è che la storia è ben scritta, con personaggi che entrano via via e con un certo mistero su chi siano i buoni e chi i cattivi (al momento ce ne sono due o tre che non riesco ancora a collocare).
Il mio eroe è Hiro Nakamura, giapponese con la capacità di piegare il continuum spazio-temporale e quindi di teleportarsi e di viaggiare nel tempo. E' tanto forte quanto pirla (almeno al momento) e quindi non può non risultarmi simpaticissimo. Poi ha una conoscenza della continuity Marvel e di Star Trek da farmi invidia.
Il buon Quattrini, cui ho consigliato la visione e che essendo molto più reattivo di me ha già visto tutto, mi ha detto che a metà della serie entra tra gli sceneggiatori anche quel mito vivente che Stan Lee, papà di tutti i supereroi Marvel. Cosa posso dire, non perdetelo...

La seconda serie è Boston Legal, attualmente in programmazione su Rete4.
Il motivo di attrazione principale è la presenza nel cast di William Shatner, aka James Tiberius Kirk, con la sua espressività classica da T.J Hooker. In aggiunta, la serie è ideata dallo stesso autore di Ally McBeal, del quale condivide l'ambientazione in uno studio di avvocati abbastanza schizzati. Rispetto a Ally, però, la serie si mantiene su un livello meno demenziale, anche se le gag di Shatner ("Danny Crane!") sono sempre esagerate.
Non mi convincono ancora del tutto alcune dinamiche tra i personaggi, ma nel complesso le storie si lasciano godere. Spero che si mantengano così.

Post scriptum: nella ricerca di informazioni e link su William Shatner, ho scoperto che stanno per girare un nuovo film di Star Trek, "Star Trek XI" ambientato nella serie classica, ovvero con Kirk, McCoy e Spock. Data di uscita Natale 2008. Chissà chi saranno gli interpreti...

Adesso è tutto chiaro...

... non sopravviverò all'Oringen.
Il buon SteGal continua a tenermi aggiornato sulle ultime news dal sito ufficiale, con chicche come questa.
Io non sono elite, e forse manco della sensibilità necessaria, ma quello che emerge dal confronto tra le due foto è una cosa sola: "Aiuutooooo!!!".

5000


Congratulazioni a SteGal67, che ha vinto il Non-Premio per il cinquemillesimo visitatore.

5 giorni dei Forti 2007

Ed eccomi, con colpevole ritardo, a raccontare della mia 5 giorni di gare a Lavarone.
Cominciamo con i lati positivi, che non sono tantissimi.
Innanzi tutto, l'ho finita; cosa su cui, viste a priori le distanze, non avrei scommesso un euro. Una sola volta, a metà della seconda tappa, mi ha preso il pensiero di ritirarmi, ma nonostante fossi vicino all'arrivo e fossi oltre i novanta minuti di gara ho tenuto duro, andandomi purtroppo a incastrare nel peggiore errore di tutta la manifestazione (40 minuti!). Lì ho veramente detto "Se quello non è il mio punto, mi ritiro". Purtroppo o per fortuna era il mio.
Spero di tenere duro anche all'O-Ringen.
Altro fatto positivo, il tempo: non troppo caldo, non troppo freddo. Visto il tempo che sono stato in giro, avrebbe potuto essere un elemento devastante; invece mi ha graziato (anche il primo giorno che ha fatto qualche goccia di pioggia, tutto sommato mi ha lasciato in pace).
Ultimo fatto positivo, le cartine: non eccezionali, ma sicuramente piacevoli. La terza tappa, poi, nonostante fosse decisamente lunga, era molto scorrevole e mi ha molto divertito.
Gli aspetti negativi riguardano le mie prestazioni.
Innanzitutto, i tempi in gara, altissimi, complici alcuni errori grossolani, ma soprattutto una assoluta lentezza nella corsa (quando correvo) e una scarsa capacità ad affrontare le salite. Il terzo giorno, dove di errori avrò perso circa dieci minuti (un niente, rispetto ai giorni precedenti) ho preso sulla corsa circa 15 minuti da chi mi stava davanti.
Gli errori tecnici, poi, sono stati alcune volte disarmanti. Il passaggio al 15.000 non ha influito così tanto, quanto la mia insicurezza. Un paio di volte, nonostante avessi linee di arresto chiare e inconfondibili, mi sono più volte fermato dubbioso, con la paura di averla mancata (come se una parete rocciosa fosse invisibile), arrivando a perdere svariati minuti.
L'apoteosi, poi, è stato il solito essere sul punto e non vederlo.
Due casi su tutti.
Il terzo giorno, sono passato di fianco (non più di due metri) al punto, proprio a bordo del sentiero e non ho visto la banalissima parete rocciosa alta due metri che lo indicava.
Il quarto poi cercando una buca, sono arrivato sul naso giusto, trovo una buchetta vuota e entro in difficoltà; il naso ovviamente è quello giusto, c'è il cocuzzolo davanti e io non capisco; sto lì un minuto buono a domandarmi cosa succede, finchè da sotto arriva uno, si infila tra la buchetta e il cocuzzolo mi supera di due passi e si lancia dentro la buca che proprio al di là della buchetta stava a guardarmi con la sua bella lanterna all'interno.
Ormai sono arrivato alla conclusione che certi errori tecnici non siano più recuperabili per me e noto che infatti sto sempre più aumentando la mia capacità nel rilocalizzarmi velocemente, più di quanto non faccia con la capacità di capire quale sia la strada migliore. Il classico orientamento per approssimazioni successive...
Comunque, per tracciare un bilancio finale, non posso essere troppo contento, anche se mi sono sicuramente divertito moltissimo e ho resistito in gare che erano sicuramente un po' oltre i miei limiti fisici. Spero che questa infilata di gare e di errori mi serva per riuscire a sopravvivere a quello che mi aspetta settimana prossima (SteGal mi ha mandato una cartina della zona e non credo che riuscirò a tornare...).

Funkenschlag

Venerdì sera, partita introduttiva a questo nuovo gioco.
Lo scopo del gioco è riuscire a fornire elettricità al maggior numero di città possibile, tenendo conto dei costi necessari a costruire le centrali elettriche (a carbone, petrolio, nucleari e ecologiche), a comprare le materie prime e a connettere le varie città.
Il gioco è molto lineare, con poche regole molto semplici, ma con una strategia non banale.
Come piace a me, il fattore caso è molto limitato (la pesca delle centrali disponibili all'acquisto è mitigato dall'ordinamento per valore, per cui una centrale pescata, se troppo potente, non è immediatamente disponibile).
Il turno di gioco è strutturato per dare il vantaggio delle mosse a chi è più indietro nello sviluppo, anche se un errato posizionamento iniziale risulta comunque molto difficile da recuperare.
Nella partita di test, dopo un sostanziale equilibrio, vittoria di SteGal67, che è riuscito a raggiungere la potenza necessaria a vincere la partita, un turno prima degli altri, gestendo un ultimo turno senza il bisogno di spendere i soldi per una ulteriore centrale (costo di gran lunga superiore a qualsiasi altra operazione) concentrandosi quindi sulla connessione delle ultime città.
Voto al gioco, 7,5. Da provare con quattro giocatori, dove dovrebbe risultare più complesso connettere le città (che hanno solo tre posti disponibili).

venerdì, luglio 13, 2007

Harry Potter e il disordine della Fenice

Premessa: se voi (come peraltro il sottoscritto) appartenete alla categoria di quelli che comunque andranno a vedere tutti i film di HP e leggeranno avidamente tutti i libri del maghetto, allora è meglio se ripassate di qui dopo aver visto il quinto film, attualmente in sala.
Se state proseguendo, lo fate a vostro rischio e pericolo.
Sin da quando ho finito il il libro mi sono domandato quale ne fosse l'utilità ai fini della saga complessiva. La profezia intorno cui ruota tutto il libro non giustificava il mare di pagine spese, mentre lo scontro tra chi credeva nel ritorno dell'Oscuro Signore e il Ministero delle Arti Magiche, indubbiamente più interessante, sembra alla fine privo di particolari conseguenze.
Però avevo sempre pensato che, sfrondandolo delle molte scene inutili, potesse uscirne un buon film, forse addirittura migliore e più godibile del libro.
Purtroppo mi sono sbagliato. Il film è sconclusionato, oscuro e assolutamente poco fedele al libro.
Come prima cosa, sembra un assurdo che dal libro più lungo sia stato tratto il film più breve di tutti.
Questo poi è stato ottenuto con un taglia e incolla assolutamente folle, un po' come quei traduttori automatici che prendono un brano e lo rendono assolutamente incomprensibile a chi già non sapesse cosa c'era scritto.
Da fedele lettore, i principali difetti sono:

  • la continuità del libro viene completamente stravolta, con eventi che si succedono in ordine casuale senza riuscire a capire perchè;
  • tutto la parte iniziale a casa degli zii, l'aggressione dei Dissennatori, la fantomatica promessa della zia, viene ridotta ai minimi termini;
  • l'Ordine della Fenice, che casualmente dava il titolo al libro, praticamente non appare mai, se non all'inizio e alla fine; lo stesso dicasi per Hagrid, Snape e la McGonagall;
  • tutta la faccenda di Grop, il fratellastro gigante di Hagrid, viene ridotta a una specie di farsa;
  • la profezia è ridotta al minimo indispensabile e risulta pertanto incomprensibile, non tanto per quanto riguarda il futuro, ma piuttosto per quanto spiega di ciò che è successo in precedenza;
  • tutto ciò che ruota intorno al quartier generale dell'Ordine, in particolare Sirius Black, il folletto domestico Kreacher e i rapporti di parentela tra i Black e i mangiamorte, cosa che in qualche modo spiega come e perchè Harry caschi nella trappola al Ministero, viene bellamente e completamente saltato;
  • nello scontro finale tra Voldemort e Harry&Albus si inventano di sana pianta alcune scene che non vogliono dire nulla.
Peccato, perché al quinto film il cast ormai è talmente rodato che sembra davvero incarnare alla perfezione i vari personaggi (Hermione e Sirius una spanna sopra gli altri), ma al di là dei tre protagonisti, tutti gli altri appaiono proprio poco.

Insomma una grossissima delusione, che mi spinge a temere sempre di più per il futuro.
Voto 5, da vedere solo se proprio non potete farne a meno.

mercoledì, luglio 11, 2007

Lupin III e il Castello di Cagliostro

"Roba nuova!" direte voi.
Ed effettivamente non si può negare che i quasi trent'anni un po' si vedano.
Però la scelta coraggiosa di restaurare, rieditare e ridoppiare (con le voci originali della prima serie) questo film di Hayao Miyazaki andava sostenuta (soprattutto nella speranza che questo poi porti a sbloccare gli altri che ancora vagano nel limbo dei DVD).
Il film (già visto più volte tra TV e DVD) è molto piacevole e guadagna molto dallo schermo gigante. Non mi ha invece molto convinto il risultato della riedizione e ridoppiaggio. La pellicola sente il peso degli anni e, anche se non ci sono grandissimi problemi, un po' di graffi e disturbi ci sono.
La parte che mi ha convinto meno, però, è proprio il ridoppiaggio, cosa peraltro molto di moda in questo periodo per tutti gli anime storici (Gundam, Goldrake e Daitarn 3, ad esempio). Il fatto di usare gli stessi attori per le stesse voci è una buona idea, ma non si può negare che trent'anni siano passati e le voci cambiate; rifare gli stessi accenti risulta forzato e perde sia in naturalezza sia in comprensibilità.
Nonostante tutto però il film mantiene la sua godibilità e ve lo consiglio (anche se mi sa che, come tutti i film di animazione, resterà fuori pochissimi giorni).

martedì, luglio 10, 2007

La Stanza dei Giochi

Sto iniziando a creare la Stanza virtuale dei Giochi da tavolo.
Lo scopo è raccogliere in un unico punto tutti i giochi, le regole, gli amici, le sfide, le classifiche in modo da condividere con tutti quelli di voi che possono essere interessati la mia passione.
L'idea di base si fonda, al momento, su due elementi:

  • un gruppo di Google per raccogliere tutti gli interessati; al suo interno si potrà discutere delle ultime partite e dei nuovi giochi, si potranno condividere classifiche e regolamenti, si potrà scrivere a tutti i componenti in un colpo solo;
  • un calendario Google dove preparare un calendario di serate di giochi e dove condividerlo (perché se è vero che tutte le giocate di cui parlo mi vedono ovviamente al tavolo, mi piacerebbe sapere anche a cosa giocano gli altri quando io non ci sono).
I link al gruppo e al calendario saranno presto disponibili nella colonna a destra. Intanto, se vi interessa entrare nella mia sala giochi, scrivetemi.

CruciPeres 2007

Mi scuso per il ritardo nella segnalazione, ma anche quest'anno è stata lanciata la sfida del cruciverba più difficile del mondo. Se vi interessa, lo trovate qui.
Io gli ho dato un'occhiata mentre ero via e non ci ho capito un'acca. Ma sicuramente voi sarete più bravi di me...

Highlands Open 2007

La prima parte della vacanza orientistica si è svolta ad Asiago per gli Highlands Open, ottimamente organizzati dall'Erebus Vicenza.
Peccato per i pochi partecipanti, perchè le gare e i boschi meritavano sicuramente molta più attenzione.
Le tre gare sono state molto belle, con percorsi interessanti e impegnativi.
L'UL ha partecipato in grande numero, alcuni in preparazione alla 5 giorni successiva, altri proprio perché non potevano parteciparvi.
Io non sono andato assolutamente bene, la condizione fisica dopo la sosta forzata era ancora più triste del solito e non mi sono azzardato a tirare troppo, visto ciò che mi aspettava in seguito.
Poi, su queste cartine abbastanza tecniche, ci ho messo molti errori, non grossi come quelli che avrei fatto la settimana successiva, ma continui, ottenendo l'ultima posizione tra i classificati.
Non sono contento di questi tre giorni: la sfida con il buon Rebelot speravo di perderla con onore, mentre invece non c'è mai stata storia.
Dal punto di vista extra-sportivo, invece, non mi posso proprio lamentare: compagnia simpatica, tempo splendido, cibo ottimo e abbondante. Peccato per l'aver perso la rievocazione della battaglia dell'Ortigara, ma proprio non c'era tempo.

lunedì, luglio 09, 2007

Non c'è bisogno di andare così lontano...

La NASA suggerisce ai ricercatori di usare più creatività nell'elaborare i criteri per cercare le forme di vita nello spazio.
Non capisco il perché del suggerimento. Così a caso mi vengono in mente un sacco di persone che richiedono una certa fantasia per definirle "forme di vita intelligente".

P.S. serio: a questo punto chi ci assicura che la Terra non sia un immenso organismo vivente e noi soltanto una specie di zecca che Lei sopporta non avendo le mani per estirparci ?

Tree Climbing

Ovvero "Il miglior modo per trascorrere il giorno di riposo quando soffri di vertigini".

Per esperienza diretta, temo sempre molto il giorno di riposo di queste n-giorni, in quanto non si traduce mai in un giorno di fancazzismo, ma c'è sempre un allenamento da fare, una città da visitare, una montagna da scalare.
Questa volta, tutto sommato, è andata bene.
La mente inarrestabile di Roby ha trovato il depliant di questo posto, dove è possibile provare, sotto l'attenta supervisione di responsabili preparati, tutta una serie di percorsi tra gli alberi a base di carrucole, ponti tibetani e altre amenità sospese.
Dopo un breve, ma completo, briefing in cui ci è stato spiegato come indossare l'imbragatura e come fissare moschettoni e carrucole, si è partiti per il giro per principianti, altezza media dal suolo 7 metri.
Per le mie vertigini erano già tanto, e lo sguardo di terrore iniziale e il silenzio continuo ne erano la prova costante.
Ciò nonostante, non mi sono fatto mancare niente, nè le carrucole, nè i passaggi sui cavi sospesi e neppure i tronchi ondeggianti.
Sebbene il mio corpo segnalasse in continuazione l'opposto, mi sono divertito. Il percorso non era esageratamente impegnativo e la presenza di cavi cui essere costantemente attaccato ha bilanciato il senso di vuoto sotto i piedi e dentro la testa.
Purtroppo il tempo è peggiorato rendendo impossibile il giro sul percorso avanzato (altezza media 12 metri) che avrei provato, ben sapendo che probabilmente era troppo per le mie vertigini (ma d'altra parte, se ho finito le gare che erano troppo lunghe per le mie possibilità, perché non avrei potuto finire anche quel percorso?).
Insomma, un esperienza da provare senza esitazioni, qualunque sia il vostro rapporto con le altezze.

Voci del bosco

Il mio resoconto di questi dieci giorni di ferie orientistiche non può che cominciare dalle voci che le hanno animate.
Lo speaker e il cantante.
Entrambi, forse per caso, forse no, si chiamano Stefano.
Entrambi hanno riempito il silenzio del bosco con la loro voce, diventando, in maniera diversa, ma ugualmente sentita, un tormentone.
Entrambi lo hanno fatto pur mantenendo inalterato l'impegno agonistico, correndo tutte le tappe (Highlands open e 5 Giorni).
Una menzione particolare va allo speaker, il buon SteGal, il quale non ha esitato ad alzarsi all'alba per affrontare la propria gara (e parlo di 10 kmsf) quando nel bosco ancora non c'era nessuno (e a volte nemmeno le lanterne) e arrivare più o meno fresco, ma comunque pieno di parole da riversare sulla gente in attesa sui prati. Certo, i suoi discorsi in inglese, tedesco, e altre lingue straniere, a volte non erano proprio comprensibilissimi o correttissimi, ma non c'è stato nessuno che se ne sia lamentato, anzi...
Qualche perla c'è stata, tipo il francese che a domanda fatta in francese ha risposto in perfetto italiano "Scusa, ma non ho capito nulla", o il tipo che, rispondendo a una domanda sulla gara raccontando di come non fosse particolarmente allenato, è stato interrotto con "Forget your trainings! How did you find the race!!!?!!. Il divertimento maggiore per me era contare quanto duravano le vocali dei nomi duranti le premiazioni (nove secondi per Mamleev).
L'altro Stefano, il cantante, è stato per me negli ultimi mesi un nome cui non riuscivo ad associare una faccia, uno di cui tutti parlavano ma a cui non riuscivo ad associare un fatto, un evento, una voce.
Dopo otto gare, di cui tre in cui era mia avversario, un concerto e un CD con l'inno della FISO, adesso almeno so di chi stiamo parlando (il buon Volpi ha addirittura scoperto che registrava le sue canzoni alla radio).
Posso dire che non fa brutte canzoni (forse non proprio il mio genere, ma questo è un problema mio), che ha una discreta voce, che nel concerto (al di là dell'emozione di suonare per gente che ti conosce per altri motivi) si è ben mosso.
L'inno della FISO, poi, è molto orecchiabile e, forse perché proposto in continuazione durante questa 5 giorni dei Forti, resta facilmente in testa.
Insomma, dietro tutto questo parlare, effettivamente c'è della sostanza.
E a questo punto, come sognano alcuni orientisti, speriamo di vederlo primo a Sanremo a dedicare la vittoria a tutti gli orientisti, partecipanti dello sport più bello del mondo.

domenica, luglio 08, 2007

Alive and kicking

Dopo dieci giorni di silenzio rieccomi a voi.
Sono stato in ferie, ma non ho avuto il tempo di scrivere un post di saluti prima di partire.
In questi giorni non avevo le forze e la voglia di scrivere alcunché e nei prossimi giorni vi racconterò brevemente perché (per darvi un indizio vi rimando a questo mio post precedente).
Intanto, vi elenco cosa è successo, cosa ho fatto e il commento di chi era insieme a me ed è stato molto più rapido a scrivere:

  • Highlands Open, Asiago, 29 giugno - 1 luglio, categoria MAK, sito ufficiale, commenti del DiPa, di SteGal, di Rebelot, di Rusky (1 -2 - 3 - 4) e quello ufficiale FISO;
  • 5 Giorni dei Forti, Lavarone, 2 - 7 luglio, categoria MAK (accidenti a me!), sito ufficale, commenti del DiPa (1 - 2), di SteGal, di Rusky (1 - 2 - 3 - 4 - 5) e quelli ufficiali FISO (1 - 2 - 3);
  • il concerto di Zarfo, cantante-orientista (o orientista-cantante, vedete voi), autore dell'inno ufficiale della FISO (qui dal vivo, si vede anche la mia testolina);
  • Team New Zealand ha buttato al vento l'America's Cup, contro una Alinghi che non era poi così più forte come si pensava;
  • Tree Climbing e altre amenità sospese all'AcroPark di Centa San Nicolò; commento di DiPa;
  • Partitone a El Grande: due sconfitte (da Roby e DiPa) e una vittoria; commenti di DiPa (1 - 2);
  • Smaltimento di un po' di arretrati fumettistici (Agenzia Alfa, Dylan Dog vari, Marvel);
  • Arrivo di nuovi giochi in scatola, da provare al più presto; discutendo oggi in macchina ho deciso che a breve aprirò in questo blog "La stanza dei giochi", luogo virtuale dove censire i miei giochi, raccogliere regolamenti, strategie, classifiche e organizzare quello che è il mio sogno da un bel po', ovvero il campionato PLab di giochi da tavolo; a breve news a riguardo
  • Ho dimenticato il regolabarba (il trimmer, per gli anglofoni) e onde evitare di arrivare a una lunghezza insopportabile per me e per i miei vicini, mi sono fatto la barba (intendo proprio rasato, non quell'ombra di barba che ogni tanto mi tengo) per la prima volta dopo tre anni (peraltro con un rasoio monolama, ci ho messo quasi un'ora); il risultato è piaciuto ai presenti (soprattutto a Roby), ma non è piaciuto a me; appuntamento al 2010 per la prossima volta
Alcuni di questi eventi li riprenderò nel corso della settimana (sono in attesa di foto e video compromettenti), per altri non c'è molto altro da dire.

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