Ed eccomi, con colpevole ritardo, a raccontare della mia 5 giorni di gare a Lavarone.
Cominciamo con i lati positivi, che non sono tantissimi.
Innanzi tutto, l'ho finita; cosa su cui, viste a priori le distanze, non avrei scommesso un euro. Una sola volta, a metà della seconda tappa, mi ha preso il pensiero di ritirarmi, ma nonostante fossi vicino all'arrivo e fossi oltre i novanta minuti di gara ho tenuto duro, andandomi purtroppo a incastrare nel peggiore errore di tutta la manifestazione (40 minuti!). Lì ho veramente detto "Se quello non è il mio punto, mi ritiro". Purtroppo o per fortuna era il mio.
Spero di tenere duro anche all'O-Ringen.
Altro fatto positivo, il tempo: non troppo caldo, non troppo freddo. Visto il tempo che sono stato in giro, avrebbe potuto essere un elemento devastante; invece mi ha graziato (anche il primo giorno che ha fatto qualche goccia di pioggia, tutto sommato mi ha lasciato in pace).
Ultimo fatto positivo, le cartine: non eccezionali, ma sicuramente piacevoli. La terza tappa, poi, nonostante fosse decisamente lunga, era molto scorrevole e mi ha molto divertito.
Gli aspetti negativi riguardano le mie prestazioni.
Innanzitutto, i tempi in gara, altissimi, complici alcuni errori grossolani, ma soprattutto una assoluta lentezza nella corsa (quando correvo) e una scarsa capacità ad affrontare le salite. Il terzo giorno, dove di errori avrò perso circa dieci minuti (un niente, rispetto ai giorni precedenti) ho preso sulla corsa circa 15 minuti da chi mi stava davanti.
Gli errori tecnici, poi, sono stati alcune volte disarmanti. Il passaggio al 15.000 non ha influito così tanto, quanto la mia insicurezza. Un paio di volte, nonostante avessi linee di arresto chiare e inconfondibili, mi sono più volte fermato dubbioso, con la paura di averla mancata (come se una parete rocciosa fosse invisibile), arrivando a perdere svariati minuti.
L'apoteosi, poi, è stato il solito essere sul punto e non vederlo.
Due casi su tutti.
Il terzo giorno, sono passato di fianco (non più di due metri) al punto, proprio a bordo del sentiero e non ho visto la banalissima parete rocciosa alta due metri che lo indicava.
Il quarto poi cercando una buca, sono arrivato sul naso giusto, trovo una buchetta vuota e entro in difficoltà; il naso ovviamente è quello giusto, c'è il cocuzzolo davanti e io non capisco; sto lì un minuto buono a domandarmi cosa succede, finchè da sotto arriva uno, si infila tra la buchetta e il cocuzzolo mi supera di due passi e si lancia dentro la buca che proprio al di là della buchetta stava a guardarmi con la sua bella lanterna all'interno.
Ormai sono arrivato alla conclusione che certi errori tecnici non siano più recuperabili per me e noto che infatti sto sempre più aumentando la mia capacità nel rilocalizzarmi velocemente, più di quanto non faccia con la capacità di capire quale sia la strada migliore. Il classico orientamento per approssimazioni successive...
Comunque, per tracciare un bilancio finale, non posso essere troppo contento, anche se mi sono sicuramente divertito moltissimo e ho resistito in gare che erano sicuramente un po' oltre i miei limiti fisici. Spero che questa infilata di gare e di errori mi serva per riuscire a sopravvivere a quello che mi aspetta settimana prossima (SteGal mi ha mandato una cartina della zona e non credo che riuscirò a tornare...).
1 giorno fa
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