venerdì, giugno 30, 2006

Finalmente WMOC

Domani cominciano i WMOC. E comincia la mia settimana di ferie.
Il programma è intenso, ma non impossibile.
Domani warm-up corto, domenica Park Race, lunedì model events, martedì e mercoledì gare di qualificazione e venerdì finale.
Questo ovviamente per chi fa la gara ufficiale. Per me che faccio la gara di contorno, i giorni sono gli stessi ma le gare vanno considerate come somma dei tempi.
Non so se riuscirò a tenere una cronaca giornaliera di quello che succederà (fondamentalmente per problemi di connessione ad internet), ma spero di farcela.
Laura, che ha il fratello che vive a Vienna, ha detto che la zona delle gare è molto carina. Spero di divertirmi e di sopravvivere.
Come sempre, ai poster l'ardua sentenza.

giovedì, giugno 29, 2006

16 blocks

Sedici isolati, quelli che deve percorrere Jack Mosley, un poliziotto ormai finito interpretato da un Bruce Willis invecchiato e imbolsito ad arte, per accompagnare un carcerato inoffensivo ad una deposizione.
Peccato che il carcerato abbia visto qualcosa di troppo e che la sua deposizione dia fastidio ad alcuni poliziotti andati fuori dalle righe, tra cui l'ex-compagno di pattuglia di Jack.
Inizia quindi un inseguimento in cui Jack non sa su chi poter contare e che finirà con un piccolo colpo di scena.
Il regista è lo stesso di Arma Letale, anche se il ritmo e lo stile è alquanto diverso. La recitazione è buona e Bruce Willis è abbastanza credibile nel ruolo del poliziotto che dopo tanto tempo si trova alle prese con la sua coscienza.
I comprimari sono bravi, anche se il carcerato parlava uno slang veramente fastidioso (io l'avrei ammazzato dopo cinque minuti).
Non so quando questo film uscirà in Italia e con quale titolo, ma quando succederà non farà male andarlo a vedere.

mercoledì, giugno 28, 2006

Pensare al suicidio

Non lo conoscevo bene, ma l'immagine che la televisione e i giornali davano di Gianluca Pessotto era quella di una persona intelligente, sensibile e educata (quest'ultima dote rara in un mondo del calcio sempre più caciarone), con lo sguardo rivolto anche fuori dal mondo del pallone.
Come una persona di questo tipo (o anche le altre) sia potuta arrivare a tentare di togliersi la vita è sempre per me fonte di grossi pensieri.
Il fatto che ci voglia un coraggio estremo per compiere un atto di grande vigliaccheria già crea in me reazioni contrastanti. In ogni racconto di un suicidio, poi, ci sono quei piccoli particolari che stridono, che fanno capire come uno non sia mai sicuro al cento per cento di farcela (o di volercela fare), tipo la macchina posteggiata nel garage sotterraneo invece che in cortile (paura di rovinarla cadendoci sopra o paura che cadendoci sopra l'impatto venga attutito?) o l'essersi portato sul tetto il cellulare e le chiavi della macchina e averli abbandonati lì.
Non so se a tutti capiti almeno una volta nella vita di pensare di volersi suicidare, a me è successo. Ero in macchina da solo, venivo da un periodo negativo, avevo appena avuto un grosso litigio con una persona importante per me e la soluzione ad alcuni problemi non sembrava a portata di mano (almeno non nel modo che avrei desiderato).
Ricordo chiaramente, con l'acceleratore premuto, di aver pensato che se alla curva successiva non avessi girato il volante, tutto si sarebbe risolto semplicemente.
Ma poi una serie incredibile di pensieri, alcuni belli altri meno, mi riportò su questa terra. O forse solamente non ebbi il coraggio di imboccare un tunnel senza uscita. La cosa che mi ha colpito (allora come adesso) è che la spinta maggiore è arrivata proprio dai pensieri meno belli, dai problemi che avrei creato a chi mi vuole bene, non dalle gioie che la vita poteva ancora riservarmi.
Banale a dirsi, sono contento di aver continuato il viaggio su quella strada.
In bocca al lupo, Gianluca.

martedì, giugno 27, 2006

Vittorie al pelo e vittorie nette

E così l'Italia ce l'ha fatta.
In un solo giorno ha superato il turno ai mondiali ed il turno elettorale (o meglio referendario).
Elementi sparsi che emergono dagli eventi di ieri:
- è finalmente dimostrato che è possibile completare le operazioni di scrutinio di una votazione in tempi normali, basta avere gli opportuni incentivi
- quando il quorum non è un obiettivo, la gente a votare ci va, eccome
- come giustamente il mio amico rebelot sostiene, ora che la lunga campagna elettorale è finita, si può smettere di urlarsi addosso e iniziare a parlarsi per affrontare i problemi dell'Italia (la nazione, non la nazionale)
- povero Materazzi, tornato dalle stelle alla polvere in soli quattro giorni, e neanche tutta colpa sua... (io comunque, il sospetto che non avrebbe finito la partita ce l'avevo)
- il rigore ci stava, ma quando l'arbitro l'ha fischiato non ho potuto fare a meno di pensare alla canzone di Checco Zalone, che finisce con queste parole "grande Luciano Moggi/dacci tanti orologi agli albitri internazionali/si no co' cazz' che vinciamo i mondiali"
- che dopo il c..o di Sacchi, sia arrivato il momento del c..o di Lippi ?

lunedì, giugno 26, 2006

Un weekend a tutto sprint

L'ultimo è stato un weekend senza un attimo di respiro.
Atterrato a Orio venerdì sera sono stato prelevato e direttamente portato sull'altopiano di Asiago (in realtà, guidavo io) arrivando a notte inoltrata.
Sabato mattina Campionati italiani Sprint. Sabato pomeriggo passeggiata per il centro di Asiago. Domenica mattina Coppa Italia. Alle due e mezza partenza per rientrare a Bratislava, via Orio.
Sono praticamente a pezzi, ma molto soddisfatto.
La gara di sabato è andata abbastanza bene, sono finito a metà classifica (io che di solito frequento il podio della maglia nera...) e senza alcuni errori avrei potuto anche battere gente che di solito vedo con il binocolo. La gara era veloce e molto tecnica e io ho commesso l'errore di partire troppo forte, con il risultato di finire la birra prima del solito e commettere i miei classici errori da calo di zucchero. Il buono è stato che sono sempre riuscito a rilocarmi sulla cartina molto velocemente, riducendo al minimo l'errore.
Domenica, invece, è andata male. Un grosso errore al primo punto mi ha fatto perdere tempo, energie e concentrazione (quella forse mancava già). La situazione non è migliorata nei punti successivi ed ero a un'ora di gara dopo solo cinque punti su quindici. Lentamente la situazione migliorava, anche se la stanchezza e il ginocchio iniziavano a rallentarmi sempre di più.
Ciò nonostante, sono riuscito a mantenere la voglia di finire la gara (anche in vista delle gare della prossima settimana) e a finire sotto le due ore (terz'ultimo dei classificati, ma diversi non classificati).
Un ultimo commento sul campo di gara: fantastico! Bosco molto scorrevole (con la sola eccezione della zone delle trincee della prima guerra mondiale, prati verdissimi, dislivelli non troppo accentuati. Un posto ideale per fare Orienteering.

venerdì, giugno 23, 2006

Weekend Orientistico

Ancora un ora e poi comincia il mio weekend (spero migliore del precedente).
Volo Bratislava-Orio, aggancio al volo (Miwa, lanciami i componenti!) con una delle macchine UL che salgono a Marcesina e domani Campionati Italiani Sprint. Domenica Coppa Italia e ritorno a Bratislava senza passare dal via.

E fra una settimana, WMOC!!!
Ok, siamo onesti, faccio la gara di contorno (e per fortuna, perchè tre gare da 13KMsf in quattro giorni non sono assolutamente in grado di farle...).

E tre!

E così abbiamo passato il turno.
Devo essere sincero, non ho vissuto questa partita con la stessa apprensione delle due precedenti.
Sono uscito in tempo dall'ufficio e tutti i preparativi sono stati i soliti, ma iniziata la partita, la mente si è un po' distratta.
Al cambio di Nesta con Materazzi, ho pensato che fosse finita lì, che avremmo finito in dieci e che saremmo tornati a casa per celebrare i processi per Moggiopoli.
Invece Materazzi ha segnato, la Cekia è finita in dieci e Superpippo ha raddoppiato (tra parentesi, gli slovacchi non si rendono conto che quando dicono Superpippa, dativo, dicono l'esatto contrario del nominativo, Superpippo).
E ora l'Australia. Le sensazioni non sono positivissime (sarà che l'allenatore è lo stesso della Corea di quattro anni fa, sarà che temo il gioco un po' troppo fisico stile USA), ma spero di sbagliarmi.

mercoledì, giugno 21, 2006

Due scudetti

Quelli vinti nel basket in giro per il mondo (Treviso e Miami).
Quelli che probabilmente toglieranno alla Juve (dopo la partita si sapranno i deferimenti per lo scandalo calcio).

Giusto per la cronaca, prima che le serie di finale iniziassero, speravo vincessero Bologna e Dallas. Da quando mi hanno tolto Moggi ci prendo molto meno nei pronostici...

Robocup

Non è un errore di scrittura, non è mia intenzione di parlare del film.
Oggi hanno pubblicato la notizia che un progetto italiano ha vinto la medaglia di bronzo nell'edizione di quest'anno della Robocup, competizione molto seria a dispetto del nome, nella categoria Robotica Domestica, con un Robot assistente per anziani.
I ricordi tornano subito alla mia gioventù, all'esame di robotica, alla tesi sui modelli dinamici di tali oggetti e al breve periodo in laboratorio dopo la laurea.
Chissà cosa sarebbe successo se avessi accettato il dottorato, chissà se il famoso PieRoBot pronosticato dai compagni di corso sarebbe stato realizzato.
Dopo tredici anni posso solo dire una cosa: voi che avete realizzato il robot siete stati bravissimi, avete tutto il mio rispetto e un po della mia invidia, ma un nome diverso da Lucia potevate pure trovarlo!!

Nessuna scelta

Alla fine ho fatto la cosa più logica, prima il concerto e poi la lavatrice.
Il concerto non era male, anche se l'oboe era un pochettino scarso. I pezzi erano quasi tutti a me sconosciuti, anche se di Bach, Haendel e Sammartini. Unica eccezione la Toccata e Fuga.
La cosa strana era che il trio non si vedeva: noi ascoltavamo all'interno della Cattedrale, mentre l'organo era al piano superiore, nascosto alla vista. Le figlie di Bill, che suonano il violino, sono salite per sbirciare la tecnica del violinista. Sono rimaste stupite perchè loro suonano in maniera completamente diversa (i dettagli tecnici mi sfuggono, avrei bisogno del quattrini per capire meglio).
Finito il concerto, la classica fregatura che si ha uscendo con gli americani: se l'appuntamento è alle 18.30, per me vuol dire che dopo si cena, per loro invece vuol dire che dopo si prende qualcosa da bere (ieri visto che c'erano le ragazze, è stato un gelato). Risultato: niente cena fino alle dieci.
Ah, ma stasera mi rifaccio (grazie, Laura!).

martedì, giugno 20, 2006

Scelta complessa

Andare a casa a lavare i panni o accettare l'invito di Bill e andare ad ascoltare lo Slovak Chamber Trio (violino, oboe e organo) ?
A domani per la risposta...

lunedì, giugno 19, 2006

E due

Guardare le partite dell'Italia è sempre una sofferenza. Se poi ci si aggiunge la febbre e l'essere sotto tachipirina, potrete immaginare il lago di sudore sotto la poltrona.
Cosa dire che non sia stato già detto sull'incontro di sabato ?
1. che la scommessa con le americane qui è finita in pareggio (se vincevano gli USA dovevo offrire un pranzo a Milano, se vinceva l'Italia me ne offrivano loro uno a New York, non avevamo ben definito chi pagava il viaggio), quindi una di queste sere si andrà fuori a cena e si farà alla romana
2. che nella tristezza, il c..o ci sorride, perchè la Cekia ha fatto quel che ha fatto
3. che certi azzurri dovrebbero ricordarsi di quando giocavano al calcio balilla (lì nessuno ha le braccia)
4. che gli azzurri, come tutti i calciatori italiani di serie A sono delle femminucce e appena il gioco si fa un po' duretto perdono la lucidità (vistose eccezioni, Gattuso, Nesta, Cannavaro e Pirlo)
5. che la sofferenza non durerà ancora molto, soprattutto se non becchiamo il Brasile

37.8

Purtroppo non sono punti in lista base (sarebbe il mio record assoluto, finora al massimo 25 e rotti in una sprint).
Si tratta della temperatura raggiunta dal sottoscritto in data di Sabato.
Sono quindi saltate la visione societaria dell'Italia (potrei dire per fortuna), la gara di Brugherio (la Roby dice per fortuna), il pranzo post-gara dalla Farah (chissà se è stata fortuna).
Non ho saltato invece: l'Assemblea della Fiso (febbricitante ma ligio al dovere), l'appuntamento dal Barbiere (non ancora febbricitante) e il volo per Bratislava (piuttosto che rischiare di prolungare, infetto tutto il team).
Comunque la statistica di quest'ultimo anno è impressionante: giorni feriali malato a Bratislava 0 (zero), giorni non lavorativi malato a Milano 9 (nove).
Ogni commento è superfluo (ma voi postateli pure, se volete...).

E visto che ho citato l'Uomo Ragno (Attenzione! SPOILER!)

Se leggete l'uomo ragno (e più in generale i fumetti Marvel) nella versione italiana, pensateci bene prima di proseguire. Anche se il Pandreis mi ha detto che alcuni giornali hanno pubblicato la notizia (e anche il sito Marvel Italia ne parla), quello che sto per scrivere arriverà in Italia tra circa un annetto, quindi siete avvisati. Proseguite a vostro rischio e pericolo.


Il secondo numero di Civil War, il mega evento Marvel dell'estate, si è chiuso con un colpo di scena clamoroso, del livello della morte di Superman. L'Uomo Ragno si è tolto la maschera in pubblico, dichiarando apertamente la sua identità privata. La cosa non arriva come una sorpresa e le motivazioni si trovano negli episodi precedenti (non ve li svelo, andateveli a leggere quando usciranno).
Per un vecchio seguace dell'amichevole arrampicamuri di quartiere, la prima domanda è sempre stata: "Ma quel vecchio burbero di JJJ come la prenderà?". E devo dire che gli autori non mi hanno deluso.
Le quattro pagine finali dove il tutto avviene sono perfette (anche se lo stile del disegnatore non è tra i miei preferiti). Ritmo, buoni dialoghi, suspence e la giusta attesa per il prossimo numero.
La guerra civile Marvel non mi ha ancora entusiasmato, la divisione in fazioni dei supereroi non scalda il mio cuore, ma questa mossa mi ha completamente tirato dentro.

venerdì, giugno 16, 2006

Da grandi poteri ...

...derivano grandi responsabilità.
Con questa frase, l'uomo ragno ci stritola le cosiddette per giustificare le sue azioni.
Io nel mio piccolo non ho grandi poteri, ma domani devo partecipare all'assemblea straordinaria della FISO per l'elezione del nuovo Presidente e del nuovo Consiglio Federale (a solo un anno dall'elezione del precedente, ma almeno stavolta la fanno a Milano invece che a Firenze).
La situazione mi pare confusissima e l'assemblea si preannuncia complessa. Al momento non è ancora chiaro chi riceverà i miei voti (che essendo in delega del presidente della mia società, devono essere ovviamente concordati con lui e con gli altri dirigenti).
La riunione ieri sera (raggiunta direttamente dall'aeroporto) non ha fugato tutti i dubbi (la pizza dopo però era buona...) e molto dipenderà da chi risulterà eletto come Presidente.
Chi vincerà ? Il nuovo CF riuscirà a operare attivamente nell'interesse del movimento ?
Ai posteri l'ardua sentenza.
Io intanto mi preparo per la gara di Brugherio...

giovedì, giugno 15, 2006

Verrà un'orda straniera

Ieri sera ho letto l'ultimo numero di Gea. La storia è come sempre interessante e di buona qualità.
Dopo il numero precedente abbastanza movimentato, questo è più tranquillo: mentre le armate della "Seconda Grande Guerra" prendono posizione e i primi colpi vengono sparati (e che colpi!), i protagonisti si riuniscono e valutano cosa è successo e come prepararsi al futuro.
Forse però per una pubblicazione semestrale questo potrebbe essere un difetto: un numero di attesa diventa difficile da digerire sapendo che l'attesa durerà molto.
Resta comunque la intrigante domanda di fondo di questo numero: cosa resterebbe della nostra società se il sottile filo elettrico su cui si regge venisse reso inerte ? Come sopravviveremmo senza l'energia elettrica, e quindi senza telefoni, elettrodomestici, televisori, computer ?
Visto l'uso che si fa oggi della tecnologia, credo che alcuni benefici si otterrebbero. Solo mi spiacerebbe non riuscire a vedere i miei DVD in sospeso...

mercoledì, giugno 14, 2006

Squilli di tromba!!!!

Il presente blog è orgoglioso di annunciare, dopo 15 giorni di intenso travaglio, l'arrivo del suo PRIMO commento!
Ringrazia per tale lieto evento snic, che, anche se mantiene un basso profilo, è ben nota nell'ambiente come saggia dispensatrice di sorrisi e simpatiche battute.
Centomila di questi eventi!

La legge di Murphy

Il signor Murphy deve aver passato un lungo periodo della sua vita in Slovacchia. E' qui che ha sperimentato l'efficacia della sua legge.
Lo zio Umbi mi ha comunicato che sta cercando di farmi avere lo sconto di pena, di liberarmi da questo progetto prima della scadenza naturale del 31 luglio.
Questo di per sè è positivo (per rifarsi all'esempio dei Blues Brothers, anche Jake usciva sulla parola...).
Sono però pronto a scommettere che la nuova scadenza sarà tale da impedirmi di usare la casa qui a Bratislava come base di appoggio per la mia settimana austriaca ai WMOC (o peggio da impedirmi di fare la settimana austriaca...)
Spero di sbagliarmi (anche se Murphy non mi fa stare tranquillo) ...

martedì, giugno 13, 2006

La stanza del buco

Ogni tanto mi fa impazzire l'uso delle parole da parte dei personaggi pubblici.
L'argomento specifico è La stanza del "Buco". Mi rendo conto che l'italiano medio è stupido (almeno nella concezione di molti governanti) e che i concetti vanno spiegati con parole semplici.
A me, però, la stanza del buco ricorda Porky's...

E uno!

Purtroppo (o per fortuna) non ce l'ho fatta.
Alla quarta giornata, la mia astinenza dai mondiali è finita. Un assaggino con il finale di Usa-Cekia e poi via con Italia-Ghana.
I commenti tecnici li lascio ai cinquantun milioni di CT italiani.
Quello che mi ha colpito di questa partita:
- il commentatore slovacco non era capace di distinguere metà dei giocatori italiani (ridatece er bisteccone!!)
- se Pirlo quando riceve un passaggio diventa Pirla (i casi slovacchi declinano che un piacere!), posso sperare che un retropassaggio al nostro portiere produca una assoluta verità (e aspetto sempre di vedere il Portogallo...)
- peraltro la maglia di Buffon fa veramente c..are
- ancora non riesco a capire perchè la Juve comprò Appiah
- il marzemino di accompagnamento era veramente notevole

Mi dicono dall'Italia che Biscardi ha trovato asilo in un'altra trasmissione. Peccato (anche se prendo questo fatto come segno che lo scandalo del calcio finirà in una bolla di sapone e quindi la Juve non andrà in B). Un lato positivo di stare qui durante gli eventi sportivi è l'evitarsi i fiumi di parole inutili al contorno.

lunedì, giugno 12, 2006

CalcioGP

Oggi Rossi e Melandri visitano la Nazionale di Calcio in Germania.
Immagino che sarà per insegnar loro come si vince, come si affronta ogni istante della gara al limite dell'aderenza, come il brivido della competizione è quello che ti fa rischiare l'osso del collo e i soldi (comunque tanti) che arrivano sono solo la degna ricompensa.
Poi mi accorgo che in realtà si parla del Commissario Straordinario della FIGC e del ministro dello Sport e penso che manca solo un Presidente di Lega che si chiama Capirossi (Biaggi, no, non lo sopporto) e la confusione è totale...

Una richiesta al Ministro: venga a visitare anche le nostre gare di Orientamento. Muoveranno meno soldi (molti meno), ma sicuramente sono molto più pulite.

venerdì, giugno 09, 2006

Fidelizzazione

Quasi ora di prendere l'aereo per tornare a Milano.
Questo week-end appare tranquillo (l'apparenza a volte inganna...), quindi classici giri di esplorazione.
Camilla della Borsa del Fumetto, Saturn per gli ultimi DVD e CD, Feltrinelli per le ultime uscite librarie, l'edicola di Precotto per le ultime riviste.
Ebbene sì, io sono molto fedele ai miei negozi, altro che carte fedeltà (le ho comunque tutte, ma non spostano di una virgola le mie abitudini).
Si comincia dal Barbiere (o Parrucchiere che dir si voglia), che è lo stesso da ben 28 anni, con pochissimi tradimenti e senza impatti dovuti ai traslochi o alle mie trasferte estere. Tra parentesi, spero che dopo lo scandalo Moggi mi accetti ancora come cliente...
Seconda la Borsa del Fumetto, dove ormai mi sento di casa, si chiacchiera, si fanno battute, ci si saluta se ci si incontra per strada. La mia mania per il mondo delle nuvole parlanti negli ultimi dieci anni non avrebbe avuto lo stesso sapore senza il contributo della BdF (il portafoglio e la Roby ringraziano sentitamente).
Terza l'edicola di Precotto MM (quella sotto), dove le chiacchierate sono meno frequenti, ma l'attenzione verso le mie piccole manie è assoluta (ricerca delle copie in migliori condizioni, copie riservate quando non sono a Milano, ...).
Questi tre casi sono legati, per così dire, al cuore. Il servizio, la cortesia, il rapporto che si è creato sono ciò che mi fanno rimanere legati a questi posti.
Poi vengono le catene, dove il fattore umano si perde; e allora entrano in gioco la comodità, la competenza e soprattutto il rapporto prezzi/qualità (che per uno spendaccione come me è sempre importante).
Anche se poi la spesa per me è sempre stata (sin da quando la mamma mi mandava a prendere il latte) con la S lunga e i libri sono sempre stati comprati alla F.
Poi ci sono i posti in cui non andrò mai più, perchè maleducazione, scortesia, scorrettezza nei confronti del cliente, han fatto sì che venissero cancellati dalla mia vista sul Pianeta Terra. Ma di questo ne parlerò un'altra volta. Ma forse no (non si meritano neanche questo).

giovedì, giugno 08, 2006

Il Mondiale si avvicina

Ci siamo quasi.
Ancora poche ore e quella serie ininterrotta di partite di calcio riempirà le nostre giornate.
Qui da Bratislava perderò un po' l'effetto dirompente di un mondiale criptato, che non avendo io Sky, avrebbe semplificato di molto le mie giornate.
Per quanto riguarda cosa fare, la ragione e lo stomaco dicono di disinteressarsi delle partite dell'Italia, ma il cuore (e la noia di essere qui da solo) porteranno ad arrabbiarsi, tifare, accidentare, soffire e (forse, ma forse) a gioire dei successi.
Io vedrei bene una nazionale senza Buffon e Cannavaro (e sono juventino), in cui Totti viene tolto a due minuti dalla fine delle partite importanti se stiamo vincendo 1-0 (vedi europei e mondiali), in cui Lippi prova almeno cinque minuti a fare il simpatico e in cui i giornalisti non ci fanno la testa quadra per un evento che ormai è solo business (e poi si lamentano dei trucchi di Moggi).

Per chi, non essendo interessato al calcio (e ce ne sono molti), non sa dove picchiar la testa, suggerisco:
- passeggiate alla ricerca della miglior gelateria della zona (ottimo investimento sul futuro)
- noleggio e visione di DVD di classe, o solo di film che per altri impegni o pigrizia erano andati persi
- i campionati italiani sprint di orientamento a Marcesina (VI) il 24/25 giugno

Per le scommesse, direi Italia non oltre i quarti.

Buon divertimento a tutti.

mercoledì, giugno 07, 2006

The Vubs brothers

Con l'avvicinarsi della uscita definitiva dell'ammiraglio dal progetto slovacco, inizio anch'io a immaginarmi il mio rientro alla fine di luglio.
Oggi che sono di buon umore me lo vedo così:
- le due team leader americane che mi accompagnano lungo il corridoio dell'ufficio e mi fanno fermare dietro la riga gialla;
- dragomino che mi fa il controllo degli oggetti lasciati al momento di iniziare il progetto (vestiti, soldi, oggetti personali, un preservativo nuovo, uno usato...);
- l'ammiraglio, vestito nero, occhiali neri, il nome Mario scritto sulle nocche delle dita, mi aspetta fuori dall'aeroporto di Orio appoggiato a una vecchia macchina della polizia riconvertita a bluesmobile
- visita al vecchio orfanotrofio di Assago (aka CSC office), dove lo zio Umbi mi aspetta per vedere se sono contrito, pentito e redento dopo i brillanti risultati di questo progetto, e per mandarmi in una nuova missione ("in missione per conto di zio")
- all'arrivo a Milano, la Roby mi aspetta nascosta in una macchina e cerca di farmi saltare in aria con un lanciarazzi per averla abbandonata per un anno a Milano


"... il terremoto, l'alluvione, le cavallette. Non è stata colpa mia!!!"

Samurai7

L'altra sera ho finito di vedere l'ultimo episodio di questa serie di OAV pubblicato dalla Panini. Questa serie si ispira al famosissimo film di Akira Kurosawa aggiungendo un lato fantascientifico che nonostante tutto non stona.
I briganti diventano dei robot, ma i sette samurai (i nomi sono fedeli al film originale) combattono sempre con la katana e seguono il codice dei samurai. Ammetto di non ricordarmi bene il film (recupererò il DVD che ho regalato ai miei per un veloce ripasso), ma la storia mi è sembrata abbastanza fedele nei passaggi chiave (per esempio, la famosa battuta finale "Ancora una volta abbiamo perso... i veri vincitori sono loro (i contadini)" viene mantenuta).
Come tutte le ultime produzioni giapponesi, i disegni si fondono con effetti grafici computerizzati, ma stranamente sono proprio i primi a lasciare un po' stupiti. Non so se è legato al fatto che vedevo il tutto sul mio scars-top, ma alcune immagini non sembravano chiarissime. Inoltre si nota una certa diversità di stile nei disegni tra puntata e puntata, come se i vari disegnatori non fossero coordinati. All'inizio pensavo che il diverso stile fosse legato ai particolari ambienti in cui l'episodio si svolgeva, ma proseguendo nella visione, questa ipotesi è venuta a cadere.
Tirando le somme, un 7 alla storia (e come poteva essere diverso?), un 6- alla realizzazione. Non sono sicuro di volerne consigliare l'acquisto (a meno che non esca un cofanetto speciale in offerta).

martedì, giugno 06, 2006

Tu sa hovori po taliansky

Avete presente quando in un locale rumoroso il silenzio cade nel preciso istante in cui dite una volgarità incredibile ? La versione slovacca della cosa è molto più semplice: basta incrociare una ragazza che capisce l’italiano mentre simpaticamente parlate di erezioni prolungate su tutta la giornata (non che sia un evento che mi si presenta, ma stavo dicendo str***ate con l’ammiraglio, fidandomi della barriera linguistica).
La fanciulla si è voltata di scatto e ha sorriso con fare interessato; io in compenso, imbarazzato dalla situazione, sono inciampato sul gradino del marciapiede.

lunedì, giugno 05, 2006

Orientarsi nella vita

Come sempre il buon Rebelot riesce a colpirmi con i suoi post. Sottoscrivo quasi al 100% quello che dice. Il mio ultimo weekend conferma che anch'io vivo l'orientamento come un modo di essere.
La culla di Giorgia è stata subito ornata di Lanternino (così magari quando sarà grande sarà più brava dello zio a riconoscere i punti nel bosco) e quando il suo cervello sarà in grado di recepire stimoli diversi da pupù, cibo e ciuccio, inizieranno le lezioni teoriche (sempre che il padre non la travi sulla via del tennis).
Non c'è serata con gli amici in cui l'argomento non salti fuori (che si tratti di gare passate o di gare future poco importa). Visti gli scarsi risultati, poi, la decisione di aumentare l'impegno in fase organizzativa e di pubblicizzazione dell'orientamento è stata immediata (in uno sport completamente basato sulla collaborazione volontaria dei partecipanti a organizzare eventi, questo è fondamentale e chi sono io per potermi tirare indietro?).
Sono anni che non esistono vacanze senza connessa gara di orientamento e se la gara non c'è la si crea.
Poco importa se colleghi, parenti e conoscenti (gli amici no, son praticamente tutti orientisti) ti guardano sempre come un pazzo che si devasta nel weekend quando potrebbe sedersi comodamente in poltrona a guardare la partita.
Rebelot ha ragione, l'orientamento è un modo di vivere. Tutto il resto (lavoro incluso) riempe il tempo che resta.

Sopravvissuto!

Il weekend si è concluso e ancora una volta posso dire di essere sopravvissuto senza danni significativi.
Come anticipato venerdì, il casino cominciava con l’arrivo sul suolo patrio. Il volo fortunatamente riusciva a contenere il ritardo entro limiti accettabili (un’ora e mezza) e il buon Gal mi aspettava e ci recavamo insieme in quel di Andalo per una due giorni di gare ad alto livello tecnico.
Il tempo si è mantenuto buono (a parte un vento in alcuni momenti fastidioso).
Sabato, la gara individuale valida per il campionato trentino-veneto-altoatesino vedeva schierato il gotha dell’orientamento italiano. Io come sempre ho fatto la mia porca figura, non sono arrivato ultimo e sono rimasto entro il tempo massimo di gara. Poca corsa, un errore grosso su un paio di punti, ma soprattutto molta imprecisione in zona punto. La situazione classica è stata il passare a pochi metri dalla lanterna e non vederla, finire lungo per poi girarsi e vederla lì che mi guarda come a dire “Io sono sempre stata qui, tu a che stavi pensando?”.
Sabato sera (pur non essendomelo meritato più di tanto) banchetto luculliano, dove il servizio è stato più lento di me in gara (ritardo compensato dall’offerta di un’intera bottiglia di limoncello da scolare sul posto).
La gara di domenica, staffetta valida per lo stesso campionato del sabato, vedeva un motivo aggiuntivo di interesse, la sfida sociale tra le coppie MariaGrazia-Marco, Roby-Dani e Farah-Labi in OpenLungo.
La mia gara è stata come quella del sabato senza gli errori gravi, ma tante imprecisioni in zona punto, ma stavolta non ero solo: gente più persa di me in alcuni punti e capannelli alla ricerca di lanterne a duecento metri di dove erano veramente. Farah è riuscita a darmi il cambio evitandomi la sofferenza di un nuovo lancio (non che sia una novità, ma fa sempre piacere ricevere la pacca del tuo compagno di staffetta) e il mio tempo è stato discreto. Purtroppo vi sono stati problemi con il computer e risulto squalificato, ma so che i punti li ho fatti tutti.
La classifica interna ha visto la vittoria di MariaGrazia e Marco, con il sottoscritto in coda. Ma d’altra parte era la coppia sulla carta più debole...
Per il resoconto ufficiale della gara, per quello ufficioso del Gal (speaker della manifestazione) e per tutti i risultati i collegamenti sono i soliti.
Finita la gara, con il groppo in gola la comitiva (che comprendeva anche Adele, Bellini e Attila) si è instradata per la vecchia Milano con una pausa all’aeroporto di Orio al Serio, dove mi sono messo in paziente attesa del volo per Bratislava.
Molto paziente, infatti il volo si è presentato al via con quattro ore e mezza di ritardo. Sarà stato un piccolo errore in zona punto....

Yapoo, il bestiame umano

Questo manga ha attirato la mia attenzione grazie al nome del suo autore, quel Tetsuya Egawa che mi aveva donato Golden Boy e Deadman (serie ad alto impatto visivo e non troppo leggere nell’affrontare erotismo, costumi giapponesi o argomenti horror). Lo stile grafico è molto simile a queste due opere, forse anche più pulito e diretto. Quello che non mi convince è la storia, che risente molto dell’essere una trasposizione di un libro (scandalo?). Le parti descrittive della società alternativa che caratterizza lo scenario su cui si muove la storia sono molto lunghe e poco efficaci, appesantendo molto la lettura. Mi rendo conto che tutta lstoria si snoderà sulla contrapposizione tra gli stili di vita delle due protagoniste e che questo non può prescindere dalla loro conoscenza da parte dei lettori, ma il tutto non mi convince a fondo. Devo decidere se proseguire la lettura (quando uscirà il volume 3) o dedicarmi ad altre letture (e la collezione????)

venerdì, giugno 02, 2006

Di corsa verso il week-end

Qui a Bratislava oggi non è festa, quindi si lavora.
La connessione è mancata tutta la mattina e ora mi trovo di corsa a scrivere.
Il week-end si preannuncia molto incasinato.
Atterraggio a Orio e se il volo non tarda, il Gal mi recupera e porta diretto ad Andalo per una due giorni di gare (domenica a staffetta, povera Farah che si becca il sottoscritto come compagno).
Finite le gare, sulla strada del ritorno, verrò depositato ancora all'aeroporto dove ripartirò per Bratislava (niente visita parenti, niente visita amici, niente passaggio da Camilla per gli ultimi fumetti).
Se il volo di oggi tarda, la situazione degenera: rientro a Milano e domani si sale in macchina da solo.
Questo esilio è sempre più massacrante...

giovedì, giugno 01, 2006

E' DEGLI OASIS L'ALBUM MIGLIORE DI TUTTI I TEMPI
Dall'ennesimo sondaggio risulta che questo è il miglior album di tutti i tempi.
A parte che non sapendo bene come era fatto il campione non è possibile commentare bene, io posso solo dire che The Dark Side of the Moon all'ottavo non mi piace neanche un po'.
Nei prossimi giorni, quando sarò entrato a regime, posterò i miei dieci album preferiti.

BLOG AMICI
Oggi il buon Rebelot ha postato un commento molto interessante sui nuovi Centri Commerciali. Come sempre le sue elucubrazioni mi trovano d'accordo.
Il Gal invece si lancia in commenti sul come fare il giornalista senza andare sul posto.
Io nel mio piccolo, non posso non pensare che devo trovare qualcosa di più profondo di cui postare.

Cuba Libre!
Niente politica (magari più in là), solo che ieri sera c'è stata la "Mario's going away function" che sembra una messa solenne, ma altro non è che la cena per la fine della permanenza dell'ammiraglio nel progetto.
Visto che nel gruppo sono tutti statunitensi o slovacchi, perchè non andare in un ristorante italiano ?
Il posto non era male, il "focaccio" era ben più che commestibile, le pizze degli altri sembravano all'altezza, ma forse il Cuba Libre a stomaco vuoto ha azzerato il senso critico.
Tra la neo-nonna Lynn e le prossime vacanze italiane di Veronika, la serata è passata senza accorgersene.
L'ammiraglio ha sfoderato la solita classe nel brindisi finale, riuscendo a mostrarsi dispiaciuto di non aver potuto conoscere meglio alcune persone del gruppo e a darne a loro la colpa!
Prendo questa cena come prova che l'esilio sta per finire (due mesi ancora).

Tornato a casa, solita razione di anime in giapponese con sottotitoli in slovacco (o in ungherese?).

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