L'altra sera, seconda edizione del "Trofeo Fred Flintstones", ovvero la partitona aperiodica di bowling tra i colleghi.
La coppa per più di un anno (aperiodica mica per niente...) ha fatto bella mostra di sé sulla mia scrivania e non vedevo l'ora di mandarla a prendere polvere su quella di qualcun altro.
Le scuse erano molte: la spalla che da un po' mi da fastidio (c'ho il certificato medico), la caviglia malconcia dall'infortunio a Firenze e recidiva dopo il week-end di Coppa Italia, la fatica della visita medica, l'effetto Wii Bowling che ha cambiato la mia impostazione di tiro, voi altri che non avete fatto altro che allenarvi...
Insomma, ero mentalmente pronto a perdere e mi ero preparato il tappeto di scuse su cui cadere bene.
I primi lanci dei principali avversari, poi, erano stati ottimi, mentre il mio scarso, a confermare una serata di basso profilo.
Peccato, però, che il mio agonismo, quello che mi fece giocare bastardo a un torneo di Monopoli contro un bimbo di nove anni, si sia risvegliato e abbia preteso di non mollare neanche un punto (solo una volta ho provato a fare il figo con un tiro ad effetto, ma la palla non è il Wii controller ed è finita dritta nel canale).
Alla fine del primo giro lo strike alla 10, mia specialità come già raccontato, mi ha fruttato il sorpasso su tutti e da lì non è stato possibile per nessuno l'aggancio.
Così, la coppa è tornata a prendere polvere sulla mia scrivania e rischia di rimanerci per sempre tra la aperiodicità della sfida e il fatto che vale come per la Coppa Rimet, alla terza vittoria viene assegnata definitivamente.
Il terzo tempo è stato in una pizzeria abbastanza inquietante, anche se discretamente buona.
Se passa l'idea del Destro, la prossima sfida aziendale sarà con le carte. E lì le prenderò, eccome se le prenderò (stai buono, agonismo, è tutta una tattica...)
3 giorni fa
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