12 metri.
Questa la profondità media delle mie escursioni subacquee nei mari zanzibarini.
Lo spettacolo è stato sempre di altissimo livello: pesci coloratissimi, coralli, polpi, piovre, un mare talmente blu da togliere il fiato (ma per quello c'era la bombola...).
Erano sei anni che non mi immergevo (come Hugh Grant in Quattro Matrimoni e un Funerale potrei dire "Cog..one! Cog..one! Cog..one!", anche se qualche scusante ce l'ho), ma è stato come con la bici. Una volta su, ti ricordi tutto.
All'inizio, magari, non c'era la massima scioltezza. Ma con il passare del tempo, le cose sono ridiventate assolutamente naturali.
E' difficile rendere le emozioni che lo spettacolo subacqueo suscita.
La calma che regna è totale, i vari tipi di pesci che convivono, si nascondono, si mimetizzano, scappano o semplicemente nuotano lì a portata di mano, riempiono il campo visivo, ma non ci sono rumori (tranne qualche motore in superficie, ogni tanto), tutto quello che senti è il tuo respiro, che cerchi di controllare sia per regolare l'assetto, sia per prolungare il più possibile questa esperienza.
Sapendo che è unica, che se domani tornerai nello stesso posto le condizioni saranno diverse, quello che vedrai sarà diverso e quello che proverai sarà diverso.
Ma tu domani non tornerai. Un altro fondale, un altro spicchio di mare ti aspettano.
1 giorno fa
4 commenti:
E le Ughe???
Le hai viste le Ughe?????
Se intendi quello che intendo io, resta sintonizzato, che ce n'è ancora da raccontare su Zanzibar...
Per ora mi sono letto tutti i racconti e ho provato invidia, anche per le peripezie dei viaggi!
Se vuoi essere invidioso anche della schiena scottata che sta iniziando a perdere la pelle, sei il benvenuto...
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