sabato, febbraio 02, 2008

Casa, D.M

Ovvero, mezza giornata in ospedale.
L'inizio è di quelli che ti preparano subito a lamentarti della Sanità Pubblica. Il Medico che è in ritardo, l'infermiera che ad alta voce si preoccupa perché "ogni volta che tarda, gli è sempre successo qualcosa...", l'altra infermiera che "... perché se potrei, anch'io farei" e "...se avrei, anch'io andrei...".
Poi il medico arriva, ma “Io non ti opero. Qui ci vuole il chirurgo plastico.”
Lo so che sono brutto, penso io, ma non sarebbe il caso di essere più gentili?
“Venga con me che la porto dal plastico.”
Salvo poi cambiare idea (“Dottore, il plastico non è ancora arrivato”) e lasciarmi dall’otorino.
Perfetto. Sono qui da mezz’ora e ho già cambiato tre medici senza sapere niente sul mio lipoma.
Quando però entro nello studio dell’otorino, la cosa cambia, e decisamente in meglio.
Il medico è gentilissimo, mi controlla, chiede un parere al collega, mi porta su dal chirurgo per un ulteriore consulto.
La scena diventa molto Dr. House.
Prima l’analisi differenziale, poi i test aggiuntivi (che, come sempre in House, sono una bella risonanza magnetica e un prelievo di tessuto), mancano solo le malattie dai nomi strani (Wegener, Lupus e Sindrome auto-immune) e c’era tutto. A dir la verità, una cosa mancava: la dottoressa semi-gnocca.
Il dottore che mi fa l’Ago Aspirato (il prelievo di tessuto) è molto cortese.
“Guardi che adesso le faccio un piccolo prelievo. Sentirà come una punturina” e infatti mi infila un ago nella guancia e non sento praticamente dolore.
“Sentito niente?”
“No, dottore.”
“Perchè vede, non abbiamo estratto abbastanza tessuto. Dobbiamo farne un’altra.”
E nella seconda non è andato molto delicato.
Dopo due ore e mezza, esco senza una risposta definitiva su quello che mi aspetta (devo ultimare tutte le analisi), ma comunque più tranquillo di come ero all’ingresso.

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