martedì, luglio 25, 2006

Belli e Brutti di un anno a Bratislava (4)

Una cosa bella dello stare a Bratislava è la possibilità di vedere da lontano e con occhi diversi quello che succede in Italia. La convinzione che la situazione reale non sia come la dipingono i media è abbastanza radicata in me, ma vedere come le notizie vengono date all'estero lo conferma.
In più la cosa è disintossicante, non vedere tutti i giorni tizio che replica a caio che replica a sempronio per argomenti assolutamente irrilevanti solo per poter dire che il mio schieramento è veramente democratico mentre il tuo è disfattitsta e bugiardo aiuta a collocare i problemi nelle giuste caselle.
Anche il mondiale, visto da qua, è stato più tranquillo, senza gli eccessi nel creare l'attesa, nel celebrare i risultati, nell'esaltare la festa.
Di contro, una cosa brutta (legata proprio alla lontananza) è stata questo pendolarismo di lunga percorrenza.
Per carità, il mondo è pieno di pendolari (vedi la Cri, che probabilmente è messa ben peggio di me) e comunque è meglio un week-end di corsa (orientistica o no) con gli amici e la famiglia che un week-end tranquillo da solo.
Comunque, l'ansia del tempo contato, i casini per gli amici quando per riuscire a organizzare il tutto bisognava prevedere partenze antelucane, passaggi forzati per Orio e quant'altro, hanno notevolmente abbassato la mia qualità della vita.
Se poi ci si aggiungevano i ritardi dei voli (a volte anche quattro ore...), il quadro era completo.

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