lunedì, luglio 24, 2006

Belli e Brutti di un anno a Bratislava (5)

In questi ultimi cinque giorni di esilio bratislavo, mi capita spesso di ripensare a quest'ultimo anno e ciò che di bello o di brutto mi ha portato.
E così, eccovi una classifichina delle cinque cose brutte e delle cinque cose belle avvenute in quest'anno, così come le ho viste dalla posizione in cui ero.
Oggi vediamo cosa c'è in quinta posizione.
Di bello, le ragazze slovacche. Non che le italiane siano brutte, anzi, generalmente le ragazze italiane veramente belle sono mille volte meglio delle slovacche. La differenza è la media, che qui è decisamente elevata. Il torcicollo a furia di voltarsi e la muta di ormoni formato pantegana sono stati due rischi che sono riuscito a scongiurare facendo ricorso a tutte le mie doti ascetiche.
Magari ci sarebbe un po' da lavorare su come si vestono (tutti i maschiacci mi faranno notare che è più importante come si s-vestono)
Di brutto, la cucina slovacca (se escludiamo la carne). Dopo alcuni esperimenti suggeriti dal buon Miro (che infatti dopo non è più venuto a pranzo con noi) e miseramente falliti (specie di torte salate, ma dolci, spiedini al forno fatti su nella pastella fritta, specie di gnocchi con una crema di latte acido che ha richiesto poi litri e litri di acqua per riportare la gola a un livello di secchezza non sahariano), lo stomaco ha diretto il sottoscritto verso due semplici scelte: carne alla griglia o propria cucina.

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