lunedì, luglio 10, 2006

Dove eravamo rimasti ?

La mia cronaca delle gare al WMOC si è interrotta al model event.
Dovrei quindi riassumere gli eventi successivi, ma preferisco partire dalla fine, cioè dal risultato finale. Devo dire che sono abbastanza soddisfatto della mia prestazione e molto soddisfatto di aver ritagliato una finestra per andare a fare queste gare. I posti erano molto belli, le gare molto tecniche, il tempo è sempre più migliorato, l'unica cosa che rivedrei (forse) è l'idea di fare avanti e indietro da Bratislava tutti i giorni (con l'eccezione di venerdì quando era tecnicamente impossibile).
Ma passiamo alle gare nel bosco.
Martedì gara a Bad Fischau, poco più di otto kmsf su quattordici punti, tempo finale un’ora e ventidue, per i miei standard un buon tempo. Prima parte scorrevole, con poco dislivello e molto tecnica. Un errore alla due da qualche minuto e poca precisione in un paio di punti. Alla cinque ho deciso di passare a scelte più sicure anche se un filo più lunghe e da quel momento è andata meglio. Anche perchè la gara è diventata molto fisica e poco tecnica: la tratta sette-otto era composta da una dozzina almeno di curve di livello su per la massima pendenza (il punto poi era lì sulla destra), la otto-nove un lungo tratto su sentiero in leggera salita, per finire poi con la nove-dieci che era una tratta da quasi due chilometri da fare fondamentalmente seguendo (con la dovuta attenzione) la rete di sentieri.
La parte finale tornava ad essere abbastanza tecnica, anche se più semplice (a parte la stanchezza accumulata) della parte iniziale.
La classifica di tappa diceva sedicesimo su ventitre, meglio dei classici piazzamenti in HB. La classifica complessiva mi vedeva retrocedere di un posto.
Mercoledì altra gara a Bad Fischau, ma sulla carta adiacente, quasi otto kmsf su diciassette punti, tempo finale un'ora e quarantanove, già più vicino ai miei standard. Infatti ho sbagliato molto. La carta è molto simile a quella del giorno prima, ma io ci metto del mio per complicare cose semplici. Alla uno non riconosco il muro di terra che mi fa da linea di arresto, alla tre finisco sul sentiero sbagliato, ma il meglio lo lascio per la nove, dove sbaglio a uscire dal punto di attacco (fine di un avvallamento) e vago tra i rovi per diversi minuti convinto di dover cercare il punto a destra, quando invece era pochi metri a sinistra (cosa che ho scoperto tornando al punto di attacco di cui sopra e facendo più attenzione). Cinema sulla tratta lunga nove-dieci: allungo per passare da un ristoro (un'ora di gara era ormai andata e se non passavo da quello, il successivo era dopo almeno venti minuti), cerco di non sbagliare poi le scelte dei sentieri, ma mi ritrovo a scendere per una ripida tratta senza alcun riferimento se non la direzione dei piedi; mi ritrovo così sul sentiero che volevo prendere ma trecento metri più a sudest.
Sulla tratta dieci-undici l'evento che ha segnato il resto delle gare: scelta in sicurezza sul sentiero, corsa sostenuta e Crack, stortona alla caviglia. Il ritmo cala ulteriormente, metto due errorini sulla tredici e sulla quindici e arrivo.
La classifica dice ancora sedicesimo (con mio sommo stupore), mentre quella complessiva mi vede recuperare il decimo posto (con mia assoluta incredulità).
Giorno di riposo (ah! ah! ah!) con visita al castello di Devin sotto il sole a picco, trasferimento a Vienna con pausa per recuperare il tempo di partenza della Roby.
Venerdì ultima gara a Witzelberg, altri otto kmsf su venti punti, per fortuna gli ultimi. La caviglia mi fa male, quindi imposto la gara in maniera altamente conservativa, niente corsa, attenzione estrema alle scelte sul tipo di terreno, e via così. Tempo finale due ore e qualche secondo, coerente con l'impostazione che mirava solo a finire.
Non ho la cartina con me (chissà quando riuscirò ad averla) e non ricordo bene il percorso. Alcuni errori, la due, la sei (altro verde maledetto che cercavo a destra, mentre era a sinistra), la nove (dove ero sicuro di essere in un punto, ma invece no, e per fortuna che c'era il fiume come linea d'arresto...), la diciassette (a un tiro di sputo dalla sedici e l'ho mancata lo stesso), ma soprattutto la caviglia e il caldo hanno limitato la mia prestazione, ben al di sotto di quanto mi aspettavo.
La classifica mi vede con il ventunesimo tempo, mentre quella complessiva mi conferma al decimo posto (uno dietro mi ha superato, ma uno davanti ha mancato un punto). Proverò a fare la classifica senza la Park race (dove molti non sono partiti) per vedere il mio reale valore nel bosco, prossimamente il risultato.
Alla fine resta molta soddisfazione e molta stanchezza, ma la voglia di riprendere a correre, specie se in boschi come questi è tantissima. Certo è che, finchè non supero i quarant'anni, le gare Master sono inavvicinabili per me. Dovrò farmene una ragione...

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2 commenti:

Anonimo ha detto...

Come, non vi siete fatti dare le carte della finale? Venerdì sera al centro gare le ho chieste e non le avevano

Pierlabi ha detto...

Nella fretta di correre via, ho dato il biglietto per ritirare le carte ai primi italiani che ho incontrato, i trentini del Mezzocorona.
Spero di riuscirle a recuperare (sono fiducioso).

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