La stagione invernale dei boardgames ha visto ieri il secondo atto.
Puerto Rico, con un tavolo che univa veterani (io. Roby, SteGal) e principianti (Farah, Emi), il gioco scelto. La partita è stata bella e combattuta, con i principianti che nonostante alcuni errori da inesperienza si difendevano bene. La vittima di questi errori è stata (come sempre) la Roby, che sistematicamente si è trovata tagliata fuori da tutti momenti chiave della partita.
Alla fine è uscito vincitore SteGal per due punti (sessantuno a cinquantanove) sul sottoscritto, che non è stato sufficientemente attento da intuire il suo cambio da una strategia impostata sugli edifici a una sulla consegna dei beni quando Farah ha iniziato a fare Produzione dopo Produzione.
Questo gioco continua ad essere il mio preferito (insieme a 1830 e Civilization, rispetto ai quali può vantare una minore durata), un gioco dove il caso è completamente assente, dove le strategie devono tenere conto solo delle possibili scelte degli avversari (che, se giochi bene, in determinati momenti non possono che essere obbligate...).
L'unico svantaggio è che in un tavolo misto esperti principianti, i secondi sono troppo svantaggiati dalla non conoscenza delle dinamiche di gioco e ogni scelta sbagliata si ripercuote sui turni successivi con un effetto domino che li mette presto fuori dal gioco e quindi in condizione di non godersi la partita. Per fortuna i siparietti tra me e Roby, con lei che mi accusa di tramare con tutti per danneggiarla esplicitamente, nonchè la sua sempre ottima cucina creano un atmosfera piacevolissima e divertente.
1 giorno fa
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