Stamattina, salgo sulla metro, con il mio ultimissimo numero di "New Avengers" in mano pronto per una lettura lungamente attesa. Il treno è vuoto (sono in ritardo causa ore piccole e quindi sono tutti già in ufficio), sto per sedermi e la noto.
"Minchia, l'attaccabottone!", la classica persona che hai conosciuto una volta sul precedente posto di lavoro, una consulente occasionale che neanche ti ricordi come si chiama (ma che è talmente fisionomista che si ricorderà di te per tutta la sua vita) e che ogni volta che ti vede sul pullman ti attacca un bottone su qualunque cosa le passa per la testa (che generalmente ha per te interesse prossimo allo zero assoluto).
Mi butto sul primo posto semi nascosto, mi concentro sulla lettura (e questo viene facile, la storia è bella, ma ne parlerò un'altra volta) e spero che non mi veda.
Mi va bene fino a Famagosta, ma lì bisogna scendere. Il treno non è ancora fermo e io vedo spuntare da sotto il Dottor Strange due piedi in fremente attesa (beh, almeno l'ultima pagina l'ho raggiunta, peccato per i Fantastici Quattro, prossimi in lista, ma non si può avere tutto dalla vita).
E si comincia con il Blah Blah, e poi Blah e ancora Blah.
Il mio dubbio in questi casi è quanto un semi-silenzio con espressione semi-annoiata e annesso semi-sbadiglio (postumo delle ore piccole da Cenerentoliadi) possa essere sufficientemente esplicativo di un "Cheppalle!!".
Di solito, meno di zero.
Vabbeh. Alla fine si scende e si va in due direzioni diverse. "Buon Week-end" "Buon Week-end a te".
Il problema a questo punto è che dopo una scena così mi sento sempre un po' in colpa. Non è che sono stato un po' maleducato?
1 settimana fa
2 commenti:
Nooooooooooooo
:-)
hai fatto bene! Io sarei sceso la fermata dopo...
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