venerdì, maggio 04, 2007

Senso di appartenenza

Io tendenzialmente evito di parlare di lavoro in questo blog.
Prima di tutto perché per me "è solo un male necessario tra un hobby e un altro" (per citare il mio sondaggio), e poi perché le follie che avvengono nel mio ufficio non sono troppo diverse da quelle che succedono negli altri.
Se uno proprio vuole riderci su, si guardi Dilbert.com (a me arriva in mail tutti i giorni).
In questi giorni però una serie di fatti ha suscitato la mia ilarità.
La mia azienda, dopo un periodo di difficoltà, ha deciso che il modo migliore per uscirne è ridefinire la propria immagine e il proprio posizionamento sul mercato.
Per fare questo ha iniziato con il definire la nuova Vision e la nuova Mission in quattro poster che sono stati appesi nel corridoio di ingresso. Il fatto che questi cartelli cadano ad ogni alito di vento quando la porta si apre non sembra un buon segno...
Poi, in allegato all'ultima busta paga, ha fatto una sorpresa a tutti i dipendenti: una bellissima sacca di tela con dentro alcuni rutilanti gadget quali una penna a sfera, un blocchetto per i memo, un blocco per appunti, tutti griffati con il nostro brand.
Questi oggetti dovrebbero aiutarci ad aumentare il senso di appartenenza ad un unico progetto, ad un unico scopo, ad un unica famiglia.
Una sacca di tela che avrei qualche remora a usare per andare al supermercato, un blocchetto con 10 (dieci) memo, un blocco dopo mesi di cancelleria razionata e una penna a sfera; come famiglia ha un po' il braccino corto...

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