I miei amici blog-orientisti SteGal e Rebelot hanno già detto la loro. Quindi magari non sembrerò particolarmente originale, ma, a meno di dodici ore dalla partenza per la Svezia, non posso non postare i miei pensieri su quello che mi aspetta.
Avrei voluto arrivare sul campo di gara all'oscuro di ciò che affronterò, ma non ci sono riuscito. E quindi, come già per la 5 Giorni dei Forti, me la sto facendo un po' addosso.
Ma se a Lavarone quello che mi spaventava erano le distanze esagerate, qua è la difficoltà del terreno. Il quarto giorno, per esempio, le carte hanno le curve di livello a 2 metri, in pratica una pianura dove non potrò fare alcun affidamento sulle forme del terreno.
Il mio obiettivo è finire tutte le cinque gare (ricordo che nel 2004 mi sono ritirato ben tre volte), possibilmente in tempi umani. Fortunatamente non sono eccessivamente lunghe e questo mi dà un maggior margine di sicurezza. La sfida con Attila è semplicemente un di più, per riempire le sere confrontando le scelte e gli errori (spero più le prime dei secondi).
Insomma, dovrei essere pronto. E comunque, sarà quel che sarà (comunque vada sarà un successo).
1 giorno fa
1 commenti:
Magari ci sono un milione di curve a due metri :-)
Io, se smetto di fare P.E. all'oringen, magari ne finisco uno...
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