mercoledì, gennaio 23, 2008

Il gioco di dadi di Catan

Piccolo ingombro, numero di giocatori potenzialmente infinito, regole molto semplici (avete presente lo Yatzhee? No? I dadi da poker? Nemmeno? Ma con che giochi siete cresciuti?!?) e durata molto limitata sono le caratteristiche di questo gioco, che si è subito candidato a diventare un must della valigia da trasferta orientistica.
Il gioco è composto da quindici turni in cui bisogna lanciare sei dadi fino a tre volte in modo da ottenere la migliore combinazione di risorse per costruire i classici oggetti di Catan (accampamenti, strade, soldati e città). La fase di commercio consente, in maniera molto limitata, di sopperire alla cattiva fortuna.
Il gioco, completamente soggetto al fattore caso (d’altra parte di lancio di dadi si tratta), ha una piccola, ma determinante, componente strategica che serve a garantirsi il maggior numero possibili di risultati positivi ad un lancio di dadi (dopo quasi dieci partite, sono solo stati 4 su 150 i tiri che non hanno portato a nessuna costruzione, e di questi 3 sono stati causati più da errori grossolani che da vera sfortuna).
Il gioco è molto semplice e poco profondo, ma ha il vantaggio di essere veramente portatile.
Voto: 6,5.

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