giovedì, gennaio 10, 2008

Io sono Leggenda

La stagione di “Kino@Bratislava” è ripresa con l’imbarazzo della scelta tra “I Am Legend” (con Will Smith) e “American Gangster” (con Denzel Washington e Russel Crowe).
Nonostante l’accordo di vederlo con gli amici in Italia, sono andato lo stesso a vedere il primo (il secondo probabilmente next week).
Il film è la trasposizione (non so se la terza o la quarta) dell’omonimo romanzo di Richard Matheson (anche questo comprato e parcheggiato in attesa di vedere il film).
Will Smith è l’unico sopravvissuto a un virus che ha colpito l’umanità intera, uccidendone il 90% e trasformando il resto in un branco di mostri selvaggi e carnivori. Di giorno si muove tra le rovine di New York alla ricerca di sopravvissuti e di cibo mentre cerca una cura per guarire gli infetti. La notte si chiude in casa sperando che i mostri non trovino la sua casa.
La storia, ormai un classico della fantascienza e anche del cinema, regge tutto il film, che ha però alcuni difetti fondamentali.
Il primo è Will Smith. Bravo, per carità, ma in un film in cui per gran parte del tempo è l’unico umano presente in scena commette l’errore di gigioneggiare un po’ troppo, un po’ alla “Il Principe di Bel Air”. La scena di Shrek e quella di Bob Marley, anche se effettivamente aiutano ad allentare un po’ la tensione, potevano sicuramente essere fatte meglio.
Il secondo difetto sono gli effetti speciali. Un film come questo si può fare con oppure praticamente senza computer graphic. Se scegli di usarla, allora lo fai bene. La scena iniziale di lui sulla macchina sportiva è assolutamente fastidiosa, le ruote girano a vuoto sul terreno e a volte neanche sembrano che tocchino terra. Il trucco dei mostri si poteva fare meglio con un po’ di cerone e qualche dentiera. E poi, diciamoci la verità, siamo stufi di vedere in ogni film i ponti di Brooklyn distrutti con mezza campata a testimoniare la fine del mondo (dopo il braccio della Statua della Libertà ne “Il Pianeta delle Scimmie” non è più ‘sta gran ideona).
Insomma un film che poteva anche meritarsi un buon voto, ma che per me (gli amanti del genere non saranno sicuramente d’accordo) si ferma al 7-.

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