giovedì, marzo 06, 2008

Abissi Cinematografici

Non mi ricordo se l’ho gia scritto, ma quando sono giù di morale posso finire a guardare di proposito dei film veramente assurdi (se invece la situazione è disperata, vado sul sicuro e mi rifugio in Frankenstein Junior, Animal House e Harry, ti presento Sally).
E’ il caso degli ultimi due film che ho visto, il primo al cinema, il secondo in DVD.

Ho scelto di vedere The Nanny’s Diaries (non so il titolo italiano) perchè con Scarlett Johannson e perchè doveva essere una allegra commediola. In realtà, il film è più una critica ad un certo tipo di famiglia, classico di New York. La storia non convince, alcuni personaggi sono un po’ troppo esagerati e i passaggi chiave del film sono soltanto abbozzati. Non si ride, non si piange e, tutto sommato, il contesto e’ talmente lontano da noi, che nemmeno ti viene da pensare un gran che. Voto: 6-.
Una critica va fatta al trailer, che avevo visto sia in Italia, sia in occasione di precedenti film qui a Bratislava. D’accordo sottolineare gli aspetti che più possono attrarre gli spetattori, ma oggettivamente non c’entra molto con il film.

La mia passione adolescenziale per Meg Ryan e il fatto che il DVD fosse in offerta, mi hanno portato a sorbirmi In the land of women, che per i soliti misteri commerciali è diventato in Italia Quel Bacio che aspettavo. In questo film, i trailer sono ancora più menzogneri che nel caso precedente; ti fanno pensare che succederanno delle cose che nel film neanche vengono pensate; le scene che vengono presentate, nel film appiaono in contesti del tutto diversi. In pratica una truffa.
Ma è passando al film vero e proprio, che la nota si fa dolente. La storia è abbastanza campata per aria, scritta soprattutto per dare spazio al protagonista, star della TV. Meg Ryan non sembra molto convinta del ruolo, ma soprattutto si è rifatta le labbra. L’unica che si salva è Olimpia Dukakis, nel ruolo della nonna matta (o quasi). Ah, e il famoso bacio, praticamente non c’entra niente.
Voto 5-.

A margine del film, brucia molto vedere la differenza tra come sta invecchiando Meg Ryan, incastrata in film e ruoli oggettivamente di basso livello, e come lo sta facendo l’altra mia preferita Michelle Pfeiffer. Non che Stardust fosse un capolavoro, ma comunque, tra i due film non c’è proprio paragone.

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