Sabato scorso, di rientro dallo shopping, vedo davanti a me una donna accucciata di fianco a un'auto, probabilmente la sua, che parla al telefono, presumibilmente con il suo partner:
"... perché qui c'è scritto G-o-o-d-i-e-a-r (prego, leggere come è scritto), con delle altre lettere."
Mi giro verso Attilio, compagno di razzia in Feltrinelli e lo sguardo è quello classico "Siamo messi bene..."
La vendetta del patrono delle vittime dei cattivi pensieri ha colpito subito. La signora si gira verso di me: "Mi scusi. Posso chiederle una cosa?"
"Prego" (con qualche difficoltà a trattenermi dal ridere)
"Come faccio a capire il modello di un pneumatico?"
"Leggendo il codice, come ha appena fatto."
(Rivolta al telefono): "Mi dicono che quello è il codice"
Sto per andarmene, quando con un gesto della mano mi fa capire che c'è dell'altro e mi mostra l'altro lato della macchina.
Indicando il pneumatico, "Secondo lei, cos'è questo?"
"Una bolla. Probabilmente ha preso contro qualcosa."
"Lo so. Ieri sera mentre parcheggiavo, contro il marciapiede." (probabilmente lo spirito dei cugini Duke l'ha posseduta durante la manovra, vista la bolla) "Ma secondo lei è pericolosa?"
"Guardi, io non ci andrei molto in giro"
Anche Attilio interviene, nel tentativo di chiudere velocemente la scena: "Ma sicuramente non in autostrada. Se le scoppia, rischia di ammazzarsi. Magari in città, visto che va piano. Al limite picchia contro un muro. (per la serie, la delicatezza...)"
"Ma davvero, dice che devo cambiarla?" (Intanto, si capiva che la persona dall'altra parte del telefono non era dell'idea di pagare un nuovo pneumatico).
"Signora, se vuole, la tenga così, ma sappia che non mi sembra un'idea intelligente."
"Grazie."
E mentre andavamo via, al telefono, "...sì, va bene, poi ci guardi tu. Ma dici che devo cambiarla?"
Conclusione: non importa da quante donne ottime guidatrici sei circondato, ne basta una così per dimostrare tutti i luoghi comuni.
4 giorni fa
0 commenti:
Posta un commento