lunedì, settembre 29, 2008

Trentadieci

Ovvero, quaranta.
Quaranta anni su questo pianeta (a scanso di equivoci, ci sono nato, non sono caduto in una pioggia di meteoriti).
I miei piani bloggistici prevedevano una serie di post rievocativi dei principali momenti di questi quaranta anni, ma per ora vi beccate solo il nuovo layout (e grazie blogger per aver fatto sì che un template che settimana scorsa funzionava perfettamente abbia smesso di funzionare precisamente venti minuti prima di andare live, per non parlare della semplicità di porting).
Ma tornando ai miei quaranta anni, devo dire che la sto prendendo meglio di quello che pensavo.
Se il corpo prosegue nel suo progressivo declino, la mente invece si mantiene giovane e arzilla.
Oggi, ho persino abbordato una e le ho detto: "Ti va di salire sulla mia macchina?" e lei subito: "Sì, zio!" e sua madre: "Vengo anch'io. Senza il seggiolino, dove la porti?". (Per la cronaca, Giorgia ha detto di preferire la mia auto a quella di suo nonno e sapendo quanto stravede per lui è un risultatone)
Ho sempre patito il giorno dei compleanni a cifra tonda: a 0 anni mi hanno preso a schiaffi, a 10 ho fatto a botte a scuola (ovviamente ne ho date molte di più di quante ne abbia ricevute, l'altro), a 20 ho ciccato un esame, a 30 l'unica eccezione (ma ero fresco sposino).
Ho come l'impressione che il mio corpo, mentre rilascia gioie e allegrie nel momento in cui occorrono, accumuli invece gli acciacchi e i dolorini per dieci anni (dal compleanno 10x alla vigilia di quello 10(x+1)) e li rilasci tutti in una botta. Mi sa che domani starò a letto...
Ma nonostante tutto ci sono notevoli vantaggi nell'aver raggiunto i quaranta anni.
Per esempio, "Più vicino ai 40 che ai 50" suona molto meglio di "Più vicino ai 40 che ai 30", vero?
E' che quando cerco gli altri, la mia memoria da quarantenne fa un po' cilecca (e speriamo ancora solo la memoria...).

Quello che ovviamente non posso dimenticare è di fare gli auguri alla mia co-compleannara.
E che, tecnicamente, nonostante sia già il 29 settembre, al momento in cui scrivo non ho ancora quaranta anni (giusto per mostrare come la sto prendendo bene...) e non li avrò fino alle ore ...

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5 commenti:

Anonimo ha detto...

Auguuuuuuuuuuuuri!!!
Adesso anche tu puoi scrivere un romanzo autobiografico stile Marina Ripa Di Meana e intitolarlo "I miei primi 40 anni".

Pierlabi ha detto...

E' vero.
Ma fintanto che non esce quello di SteGal, mi trattengo.
Il titolo comunque ce l'ho già in mente: "I miei primi 5,71 anni da cane".

Pierlabi ha detto...

E comunque, superlau, grazie.
Anche qui sei arrivata UNO.

Anonimo ha detto...

Sei un grande!!!
E' da un po' che ti seguo e voglio proprio dirtelo: non cambiare mai ;-)
Auguri!!!

Pierlabi ha detto...

Grazie mille Anonimo.
Arrossisco un po, ma comunque grazie.
Se torni a commentare, magari lascia una sigla, un nick, un codice a barre, così riesco a riconoscerti dagli altri anonimi...
Quanto a cambiare, sono quarant'anni che cerco di non farlo e cercherò di continuare anche nei prossimi quaranta.

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