lunedì, aprile 23, 2007

Cortocircuito mononeuronale

Venerdì sera esco dall'ufficio per andare alla riunione UL in vista della gara di Arsago Seprio.
Arrivo tranquillo a Famagosta e scendo dal pullman un po' da fighetto, iPod nelle orecchie, occhiali da sole addosso.
Entro in edicola, appuntamento abituale di controllo, e trovo due cose, un fumetto e una rivista.
Non avendo niente da leggere per il viaggio di ritorno, effettuo l'acquisto, pregustando il post-riunione di lettura.
Scendo sulla banchina, mi siedo sulla panca, non vedo nulla e quindi mi tolgo gli occhiali scuri e metto quelli normali (sarò un po' meno fighetto, ma va bene lo stesso), finisco la partitina sul cellulare e arriva il treno.
Salgo, la musica nelle orecchie, la mente sulla fermata a cui scendere.
Arrivo a P.ta Genova, scendo dal treno, arrivo sulle scale mobili, appoggio le mani sul corrimano per potermi guardare intorno.
A quel punto un dubbio atroce illumina il mio cervello, annebbiato dalla musica, dal fare il fighetto e dalla stanchezza di una pesante settimana lavorativa: "ma se sei qui con due manine appoggiate al corrimano, dove c...o hai messo le tue desideratissime letture?".
Cerco allora di ricostruire quello che ho fatto, dove l'ho lasciato. Niente. Il buio. Neanche mi ricordo l'ultimo momento in cui li avevo in mano.
La cosa grave è proprio questa (e tenete conto che sto parlando di fumetti): non tanto l'aver dimenticato da qualche parte un fumetto (spero che chi l'ha trovato se lo sia goduto almeno la metà di quanto avrei fatto io), ma che ASSOLUTAMENTE non mi ricordi quello che ho fatto.
Un assoluto cortocircuito dei sistemi di controllo.
Brutta cosa la vecchiaia (chiamiamola per quello che è). Ho bisogno di un'altra vacanza...

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