Ho rinnovato per il terzo anno consecutivo l’abbonamento a Spielbox, rivista tedesca di recensioni e suggerimenti sul mondo dei giochi da tavolo, che spesso ha anche la gentilezza di allegare espansioni per i giochi più famosi.
Certo, il fatto che la rivista sia interamente in tedesco, dovrebbe tenermene lontano, ma sapete com’è, fintanto che riesco a guardare le figure e che i voti sono in cifre, le informazioni fondamentali riesco a trovarle comunque.
In teoria, avrei anche due traduttori molto esperti. Ribadisco: “in teoria”.
Il primo ha una tale idiosincrasia per l’argomento Giochi da tavolo che fare una traduzione sull’argomento gli procura una sofferenza paragonabile al lavoro del suo dentista, il secondo, invece, è molto gentile, ma c’è un Ma.
Si perde in continuazione sui termini tecnici (che in un gioco purtroppo non sono secondari). Non dovrei prenderlo in giro, perchè non credo che io di fronte a un testo in inglese che parla di fini concetti filosofici farei una bella figura.
Ciò nonostante non riesco a trattenermi, soprattutto da quella volta che, di fronte al sito del mio attuale pusher tedesco di giochi (ovviamente tutto e soltanto in tedesco) non fu in grado di rispondere alle mie domande su cose che avevo quasi del tutto capito da solo.
Ho da allora un dubbio: millanta un tedesco fluente oppure ricade nel caso del primo traduttore, ma applica una sottile strategia per evitare richieste ?
“Studiare il Tedesco?”, direte voi. Non preoccupatevi. Ce l’ho in agenda.
Subito dopo il Giapponese...
4 giorni fa
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