mercoledì, settembre 03, 2008

Week-end di riappacificazione

E' tanto tempo che non parlo dei miei risultati orientistici (WMOC, OOCup e altre gare varie). Fondamentalmente perché il risultato è sempre stato inferiore alle mie aspettative, anche tenendo conto della totale assenza di allenamento.
Il week-end scorso, però, mi sono sorpreso positivamente.
L'occasione è stata fornita dagli Highlands Open, stupendamente organizzati in quel di Asiago dall'Erebus Vicenza. L'altopiano dei 7 comuni è sempre un posto fantastico per l'orienteering e le gare di questi giorni lo hanno ancora una volta dimostrato, grazie anche a un tempo stupendo.
Venerdì gara middle, per me in MB. Parto piano, anche se non proprio camminando. Scelgo un attacco semplice al primo punto, sentiero e alla curva dentro. Il punto è lì, facile da trovare. Il secondo punto è la svolta: avvallamento, buche e da lì su. Dritto nella buca che cerco.
Sono completamente in carta. Le scelte mi sembrano naturali e anche se qualche imperfezione la commetto, sono sempre veloce a riprendermi.
Nella tratta tra la 7 e la 8 inizio ad andare in debito di ossigeno e rischio di sbagliare, mentre la 9 è solo fatica in salita. Il dubbio (che mi porterò appresso fino all'analisi degli split) è su come fare la 10: girare intorno alla collina sulla strada o salire sul pratone e da lì scendere? Scelgo la prima e (sempre senza correre) vedo che alla fine mi costerà circa 3 minuti.
Il tempo di gara non mi sembra eccezionale, ma la classifica mi stupisce. Sesto a cinque minuti dal secondo.
Sono persino riuscito a fare qualche punto in lista base in una gara non sprint. Completano il quadro positivo dei risultati GOK il quarto posto di SteGal in M40 e il secondo di Roby in W35.
Contento della mia prestazione e ispirato dai luoghi, sabato mattina gara di Trail-O, disciplina che, nonostante un certo grado di opinabilità in alcune scelte dei tracciatori (leggi discussioni post-gara su "il punto andava messo più a destra" oppure "non era una Z", etc.), ha oggettivamente un suo fascino.
Il fatto di non dover correre da un punto all'altro, il dover osservare con attenzione molti particolari (di solito non basta guardare dal punto di osservazione per capire la risposta), il fatto che esista anche l'opzione "la risposta esatta è nessuna risposta", mi intrigano alquanto.
Rispetto ai nostri campioni, sicuramente mi mancano molte nozioni (ammetto di non aver mai letto il RTF) e questo ogni tanto mi mette in difficoltà (se dicono avvallamento, intendono alla base o in cima?), e ogni tanto mi manca la pazienza di stare lì a osservare tutti gli elementi, ma il tempo di gara vola e mi diverto sempre.
Sabato, quindi, sono partito con grande voglia di ben figurare.
E mi sono incartato subito.
Delle prime sette lanterne non ho capito niente. E infatti ne ho sbagliate quattro: due per mancanza di coraggio nel dire Z, una perchè, pur avendo la quasi certezza che ce ne sarebbe stato almeno uno, non ho proprio visto il trappolone (buca diversa da quella indicata in cartina). Poi, dall'ottava in poi, percorso netto, con anche un buon 28" sui tre punti a tempo (migliore tra quelli che non li hanno sbagliati).
Alla fine ottavo posto in classifica, con mio sommo giubilo.
Al pomeriggio, gara sprint in Asiago. Questa volta non era possibile iscriversi in Elite (direi anche giustamente) e quindi il sorteggio tra MA e M35 ha prodotto la prima.
La gara è stata veloce e ho commesso un paio di errori, di cui uno grave. Alla fine un tempo discreto, ma soprattutto lo scalpo di tutti gli avversari che spravo di battere (anche grazie a una PE altrui).
E così si arriva alla gara Long di domenica, sulla carta Kubelek-Lekle.
Ancora una volta parto piano e molto attento alla carta. Alla 2 ho già preso uno che partiva prima di me, e alla 3 un trentino che mi chiede dove è la 4. La prima tratta lunga mi uccide, ma non perdo mai il punto sulla carta.
Alla 5 arrivo con un treno di gente che corre molto e che mi ha superato con un'altra scelta di percorso. Il treno si lancia verso la 6 a una velocità per me insostenibile, e grande è la mia sorpresa quando me lo vedo correre incontro mentre esco dalla 7 (il trentino di prima si lamenta con me di tutta la strada inutile).
La seconda tratta lunga è ancora peggio della prima e qualche imprecisione ce la metto, ma comunque il tempo è dignitoso.
E' sulla 9 che commetto il primo vero grosso errore di questi quattro giorni. Un po' deconcentrato per l'avvicinarsi dell'arrivo, un po' per la stanchezza, decido di cambiare approccio a metà strada, passando dall'andare ad azimut (cosa fatta praticamente sempre in queste gare) allo seguire le curve di livello.
L'avvallamento di attacco sembrava molto evidente, ma io non mi sono adeguato alla nuova strategia e mi sono trovato su un muretto che non ho saputo localizzare in carta.
Ora che ho fatto il punto se ne sono andati otto minuti.
L'unica soddisfazione è che parte del treno di prima è arrivato alla 9 dopo di me.
Gli ultimi punti erano semplici, anche se sono riuscito a perdere trenta secondi per trovare la 200.
Alla fine una 33ma posizione che si colloca ben al di sopra della media dei risultati di questo 2008 e una piccola conferma del fatto che, in fondo, dal punto di vista tecnico riesco ancora a cavarmela discretamente. Se solomi allenassi...

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