sabato, novembre 17, 2007

A cena col nemico

O, almeno, quello di un tempo.
Alcuni giorni fa ho ricevuto un invito che non mi aspettavo sarebbe mai giunto.
Un aperitivo (che qui si accompagna spesso con una zuppetta corroborante, specie se, come ieri, nevica e tira un vento polare) in compagnia di due persone con le quali, ai tempi del precedente progetto, erano volati alcuni stracci.
Ma il tempo, come sempre, arrotonda gli spigoli. Il progetto è andato maluccio anche senza il mio contributo e ciò nonostante (o forse proprio per questo) mi hanno richiamato; una delle due persone ha trovato pane per i suoi denti nel progetto successivo e a ritenuto il caso di levare le tende; l’altra, ormai priva di sponde di lingua inglese, si è un po’ addolcito.
Io, lo ammetto, all’inizio ero un po’ teso. Alcuni scontri verbali erano ancora vivi nella mia memoria, e il fatto che i lazzi e le battute fossero tutte rivolte ai consulenti che gestiscono (bene? male?) il passaggio all’Euro, non mi tratteneva dal pensare che molte di queste erano (o potevano essere) state rivolte a me o ai miei colleghi quindici mesi fa.
Quando finalmente, però, si è smesso di parlare di lavoro e si è passato ad altro, allora il clima si è stemperato un bel po’ e mi sono decisamente divertito.
Il che conferma una cosa. Un anno fa, qui, questi non ci volevano proprio.

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